Alla scoperta del lago che non c'è più
Anche i laghi muoiono. Vengono progressivamente interrati dagli eriofori, e di loro resta solo la memoria ed il segno di pianori acquitrinosi. Uno dei più clamorosi casi di questa scomparsa si trova sul versante montuoso ad ovest di Chiesa in Valmalenco. L'alpe Lago di Chiesa (m. 1614), infatti, è costituita da una grande pianoro che colpisce
per la sua incantevole bellezza, suscitando un profondo senso di pace
e di raccoglimento. La
sua denominazione segnala la passata presenza di un lago, ora prosciugato, che notizie storiche davano ancora nel Seicento ricco di gustose trote. Ma ancora sul finire dell'ottocento il lago c'era, ed il naturalista Paolo Però, professore di Storia Naturale al Liceo“G. Piazzi” di Sondrio,ebbe modo di visitarlo nel 1892 e di analizzarlo dettagliatamente. Questo il resoconto nella raccolta “I laghi alpini valtellinesi”, Padova , 1894:
Il fascino di quest'angolo di Valmalenco è legato anche ad altri aspetti: la sua panoramicità (basta salire di poco sul sentiero per la Val Torreggio (Val del Turéc') ed appare buona parte della testata della Valmalenco) ed il mistero (la rocca di Castellaccio, che la chiude a sud, è legata ad un'antica leggenda che la vuole covo di spietati briganti, i quali nottetempo scendevano a Torre di S. Maria per depredare i viandanti attardati ed isolati.
La strada è però chiusa al traffico dei veicoli non autorizzati, per cui dobbiamo parcheggiare l'automobile nel vicino spiazzo. Poco oltre la sua partenza, troviamo una comoda mulattiera, che sale da sinistra e procede a destra (indicazione "Bosio" su un grande masso) e che per via più diretta porta all'alpe, attraversando una splendida pecceta. Nel primo tratto procediamo verso ovest-nord-ovest, intercettando di nuovo la carozzabile, poi continuiamo a salire in direzione sud-ovest e ovest-sud-ovest, intercettando la carrozzabile per la terza volta. Procedendo ancora verso ovest, tocchiamo la carozzabile ad un suo tornante dx. Dopo un tratto in direzione ovest, la mulattiera volge a sinistra, per tagliare un ampio dosso (in questo tratto si aprono alla nostra sinistra ottimi scorci su Chiesa Valmalenco e Primolo), piega a sud, sud-est e di nuovo sud, poi rientra verso destra e procede in direzione ovest, fra radi larici e pini mughi, intercettando la carozzabile che nel frattempo ha compiuto un'ampia diversione in direzione opposta. Ignorato il sentiero che procede verso ovest per l'Alpe Pirlo, seguiamo per un buon tratto la strada, poi ce ne allontaniamo di poco, restando alla sua sinistra. Superati su due ponticelli in legno altrettanti rami del torrente Giumellino, che scende dalla valle omonima, siamo di nuovo alla strada, che a questo punto seguiamo fino all'alpe: dopo una svolta a destra, siamo al suo limite orientale (su un grande masso leggiamo "Alpe Lago m. 1614").
L'alpe Lago di Chiesa (m. 1614) è costituita da una grande pianoro che colpisce
per la sua incantevole bellezza, suscitando un profondo senso di pace
e di raccoglimento. Giunti sulla soglia dell'alpeggio, proseguiamo sul suo lato destro, in direzione della chiesetta di sant’Abbondio e della Madonna della Neve.
CARTA DEL PERCORSO sulla base della Swisstopo, che ne detiene il Copyright. Ho aggiunto alla carta alcuni toponimi ed una traccia rossa continua (carrozzabili, piste) o puntinata (mulattiere, sentieri). Apri qui la carta on-line |
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