Eccellente terrazzo panoramico sulla testata della Valmalenco
L’alpe Mastabia (o Mastabbia) è posta a 2098 metri su un largo dosso sul limite settentrionale della Val Torreggio (Val del Turéc'). Appartiene al territorio del comune di Torre di Santa Maria, ma è di proprietà, come anche l’alpe Airale, del comune di Spriana. Poco conosciuta come meta escursionistica, è di solito toccata da quanti percorrono la seconda tappa dell’Alta Via della Valmalenco, la lunga traversata dal rifugio Bosio, in Val Torreggio (Val del Turéc'), ai rifugi Gerli-Porro e Ventina, in Val Ventina. La sua posizione le conferisce, però, un pregio panoramico di prim’ordine: è, infatti, un ottimo terrazzo dal quale si domina buona parte della testata della Valmalenco, il gruppo Scalino-Painale-Ron e l’intera sezione centrale ed orientale della catena orobica. Per questo vale la pena visitarla, magari allungando di una mezzora circa il trekking che da Chiesa in Valmalenco porta al rifugio Bosio. Alpe Lago di Chiesa L'alpe Lago di Chiesa (m. 1614) è costituita da una grande pianoro che colpisce
per la sua incantevole bellezza, suscitando un profondo senso di pace
e di raccoglimento. La
sua denominazione segnala l’antica presenza di un lago, ora prosciugato, che notizie storiche davano ancora nel Seicento ricco di gustose trote. Giunti sulla soglia dell'alpeggio, proseguiamo sul suo lato destro, in direzione della chiesetta di sant’Abbondio e della Madonna della Neve. Apri qui una panoramica dell'alpe Lago di Chiesa Il sentiero raggiunge un ponticello, poi comincia a salire in direzione di una baita isolata, sul limite occidentale dell’alpeggio (attenzione a non prendere troppo a sinistra, procedendo verso il nucleo di baite sul suo limite sud-occidentale). Alpe Mastabia Superato una sorta di corridoio erboso, vediamo in alto, alla nostra sinistra, un’edicola dedicata dalla Pro-Loco di Spriana alla Beata Vergine Maria. Le baite sono più in alto, a destra: le raggiungiamo, infine, dopo una cinquantina di sudatissimi minuti dalla partenza del sentierino, dedicati alla salita ed a qualche sosta per tirare il fiato. Camminiamo da poco più di tre ore e, dai 2098 metri del baitone e delle baite, ci godiamo, finalmente, la vista della testata della Valmalenco, dai pizzi Roseg, Scerscen e Bernina alla Cresta Guzza, ai pizzi Argient e Zupò al pizzo Palù. Poi, di nuovo, il pizzo Scalino e, alla sua destra, la punta Painale e l’appuntita vetta di Ron. Molto bella è anche la visuale sulle Orobie centro-orientali. Un gruppo di cartelli segnala che abbiamo intercettato la seconda tappa dell’Alta Via della Valmalenco. Prendendo a destra raggiungiamo in 10 minuti le ex-miniere di talco, in 50 minuti i Giumellini ed in un’ora e 20 minuti l’alpe Pirlo. Prendendo a sinistra, invece, ci addentriamo in Val Torreggio (Val del Turéc'), raggiungendo in 40 minuti l’alpe Airale ed in 50 minuti il rifugio Bosio. Possiamo tornare all’alpe Lago procedendo in entrambe le direzioni. La più interessante è la seconda, perché ci consente di visitare il rifugio Bosio, posto nella piana della media Val Torreggio (Val del Turéc'), uno dei più ameni luoghi della Valmalenco. Alpe Mastabia Prendendo a sinistra, raggiungiamo, in dolce salita, i limiti dei prati, piegando poi a destra e di diventando decisamente più marcato (su diversi massi osserveremo i caratteristici triangoli gialli dell’Alta Via della Valmalenco). Dopo un breve tratto, siamo ad un bivio, al quale prendiamo a sinistra, proseguendo con modesti saliscendi nel bosco, fino a uscire in vista delle baite dell’alpe Airale (m. 2080), poste ai piedi dei corni omonimi. Eccoci, dunque, nel cuore nella Val Torreggio (Val del Turéc'): ad una decina di minuti, infatti, superato su un bel ponte il torrente Torreggio, siamo al rifugio Bosio-Galli (m. 2086), posto al centro della Val Torreggio (Val del Turéc') (Torre di S. Maria, Valmalenco), in un'incantevole piana dominata a nord dai Corni di Airale e ad est dai Corni Bruciati. Costruito nel 1924, fu dedicato dal CAI di Desio al cavalier Carlo Bosio, suo primo presidente, e dal settembre 1997 anche a sua figlia Anna Bosio Galli. Un locale invernale più recente è dedicato a Dino Galimberti. Il rifugio è aperto dai primi di giugno fino alla fine di settembre, dispone di 50 posti letto in camerette e cameroni. Punto di arrivo della I tappa e punto di partenza della II tappa dell'Alta Via della Valmalenco, è punto di appoggio di numerose altre interessanti traversate. Ulteriori informazioni si possono trovare alla pagina web http://www.caidesio.net/joomla254/la-sezione/rifugi/rifugio-bosio-galli. Rifugio Bosio-Galli Il rifugio riposa su un poggio di verdi micascisti al centro di una bella conca di origine glaciale, sbarrata dalla morena frontale di un antico ghiacciaio, che originò un lago di cui ora resta, come unica traccia, il terreno di torbiera nei pressi del rifuio, dove il torrente Torreggio scorre pigro, fra enormi blocchi di serpentino che, sullo sfondo dei Corni Bruciati, conferiscono allo scenario una singolare ed arcana bellezza. Val Torreggio (Val del Turéc') CARTA DEL PERCORSO sulla base della Swisstopo, che ne detiene il Copyright. Ho aggiunto alla carta alcuni toponimi ed una traccia rossa continua (carrozzabili, piste) o puntinata (mulattiere, sentieri). Apri qui la carta on-line Mappa del percorso - da un particolare della carta tavola elaborata da Regione Lombardia e CAI (copyright 2006) e disponibile per il download dal sito di CHARTA ITINERUM - Alpi senza frontiere |
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