Dal rifugio Marinelli al rifugio Bignami
Su YouTube: Alta Via della Valmalenco 6: Rif. Marinelli-Rif. Bignami
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Questa
sesta tappa ci fa rimanere nel cuore del gruppo del Bernina, effettuando una
traversata dal rifugio Marinelli al rifugio Bignami, attraverso la bocchetta
di Caspoggio. Tocchiamo in essa, proprio sui 2983 metri della bocchetta di Caspoggio, il punto più alto dell'intera alta via. Ci attende anche una breve esperienza di risalita di un ghiacciaio, la vedretta di Caspoggio, annidato a settentrione della cima di Caspoggio (m. 3136, vedi foto a sinistra) e delle cime di Musella. |
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Per attaccare il piccolo ghiacciaio dobbiamo ripercorrere in discesa l'ultimo tratto della quinta tappa, fino ai piedi dello sperone roccioso del rifugio Marinelli. Qui, invece di proseguire a destra, verso la bocchetta delle Forbici, puntiamo verso sud-est, in direzione del limite inferiore di sinistra del ghiacciaio. Per raggiungerlo dobbiamo risalire una ganda, per poi toccare il primo lembo di neve, a valle rispetto alle roccette che chiudono il ghiacciaio a sinistra. In genere sono le tracce di coloro che sono già transitati ad indicarci la via di risalita, e le dobbiamo seguire scrupolosamente, perché, pur essendo il ghiacciaio, nel suo lato nord-orientale (di sinistra) poco crepacciato, non lo si deve mai prendere sottogamba. Piccoli crepacci, infatti, possono celarsi sotto la superficie innevata, anche a poca distanza dalla via percorsa. |
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Capita,
qualche volta, di vedere qualche escursionista sprovveduto risalire o
scendere la vedretta con un equipaggiamento che ricorda la famosa canzone
di Jannacci il cui testo recita: "El purtava i scarp de tenis..." |
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La salita verso la bocchetta ci permette di ammirare da vicino altri due giganti del gruppo del Bernina, che nella precedente tappa ci sono rimasti nascosti. Si tratta del piz Argient (m. 3915) e del piz Zupò (m. 3995, vedi foto a destra), le cui lisce e monolitiche pareti suscitano una vivida impressione di potenza e solennità. |
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Più lontane e defilate, ma sempre regali appaiono, infine, a nord-ovest le ormai familiari cime dei pizzi Roseg, Scerscen e Bernina.
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La bocchetta è una spaccatura nell'aspro crinale roccioso che congiunge la punta Marinelli (m. 3182) alla cima di Caspoggio (m. 3136).
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Dall'altra
parte sembra aprirsi un nuovo mondo: non più le torreggianti e maestose cime
del gruppo del Bernina, ma una profonda fuga di quinte, montagne dietro le
quali si profilano altre montagne, fino ad un orizzonte lontano di alte cime
che scorgiamo appena. In primo piano si aprono davanti ai nostri occhi le valli Confinale e Poschiavina, naturali porte sulla più grande Val Poschiavina, in territorio svizzero. |
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...fino a raggiungere i primi massi di un largo vallone detritico.
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La bocchetta rimane visibile ancora per un buon tratto, finché la traccia, raggiunto il limite di una sorta di ampio balcone, comincia a scendere più decisamente, serpeggiando fra i massi del vallone.
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Nell'ulteriore discesa non mancano i motivi di interesse panoramico: alla nostra destra ottima è la visuale sul pizzo Scalino (m. 3323) e sulla sua vedretta,...
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...mentre a sinistra comincia ad aprirsi lo scenario della vedretta di Fellaria Orientale, che si stende sotto le propaggini orientali della testata della Valmalenco, chiusa dal piz Varuna (o pizzo Verona, m. 3453).
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Più
scendiamo, maggiori sono i particolari che la complessa architettura
montuosa che ci circonda rivela ai nostri occhi. Guardando di nuovo a destra, scorgiamo la tozza e massiccia mole del fianco nord-orientale del Sasso Moro (m. 3108), a destra del quale si mostra anche la forca di Fellaria (m. 2819), che, al termine di un vallone detritico, permette di scendere, attraverso un vallone gemello, nell'alta valle di Musella; vi è infatti un percorso segnalato che conduce fin nei pressi del rifugio Carate Brianza.
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Scesi ormai all'alpe Fellaria (m. 2401), possiamo tornare ad ammirare, alla nostra sinistra, la poderosa mole del piz Argient e del piz Zupò, sotto i quali si stende la vedretta di Fellaria.
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Da essa scendono diversi torrentelli, che superano l'ultimo gradone roccioso con fragorose cascate.
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Dall'alpe Fellaria la bocchetta torna a farsi visibile, ormai lontana, alle nostre spalle.
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Anche
la sesta tappa volge ormai alla fine: poco al di sotto dell'alpe Fellaria,
infatti, a 2385 metri raggiungiamo il rifugio Bignami, dopo circa 4 ore di
cammino.
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