Camminando fra peccete ed alpeggi a monte di Talamona
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A monte di Talamona, sul versante orobico alle cui spalle si apre la Valle del Bitto di Albaredo, scende dal monte Baitridana un dosso ripido e boscoso, fra la valle del torrente Roncaiola, ad est, e quella del torrente Faido, ad ovest, dosso che si pone al centro del sistema di alpeggi talamonesi. Le fitte ed ombrose peccete sono contrappuntate da piccoli alpeggi, che dall'alpe Olza salgono alla Baitella. Gli amanti delle escursioni che si snodano in ambiente boschivo e di pecceta potranno apprezzare un interessante anello escursionistico che tocca gli alpeggi di Olza e Luniga.
Lasciata la ss 38 dello Stelvio all'ultimo svincolo utile per Talamona (destra, per chi proviene da MIlano), procediamo diritti fino al cimitero ed alla chiesa di S. Antonio, voliamo a sinistra, poi subito a destra e di nuovo subito a sinistra ad un bivio, salendo ancora a destra del torrente Roncaiola, fino al cartello di tutte le direzioni per i monti; ad un successivo bivio, prendiamo a sinistra, salendo al Tempietto degli Alpini (località S. Gregorio m. 531), al quale parcheggiamo.
Parcheggiamo al primo slargo utile presso il tempietto (m. 531), e saliamo ancora, fino al punto nel quale la strada supera il torrente Roncaiola sul Ponte dei Frati, piega a sinistra ed inizia a salire verso i maggenghi della Bianca. Qui vediamo un tratturo con fondo in cemento che se ne stacca sulla destra ed un vecchio cartello giallo della Comunità Montana di Morbegno che indica nella medesima direzione San Giorgio e l'alpe Olza (data a due ore e mezza). Saliamo lungo il tratturo, tagliando una fascia di prati. Superata una fontanella, passiamo per una baita con un dipinto che raffigura una Madonna con Bambino in mezzo a San Giuseppe e Sant'Antonio.
A San Giorgio giunge anche una stradella che si stacca dalla carozzabile per la Bianca al terzo tornante sx (possiamo sfruttarla per salire in automobile, che però dobbiamo parcheggiare al terzo tornante sx della strada per la Bianca, in quanto la stradina è chiusa al traffico dei veicoli non autorizzati): la imbocchiamo e proseguiamo fino alla piazzola dove termina (piazzola della località Crocette, m. 820). Qui non imbocchiamo il sentiero segnalato che parte a sinistra appena prima della piazzola (indicazioni per il monte Pisello), ma attraversiamo la piazzola e sul lato opposto imbocchiamo il sentiero (nel primo tratto non segnalato) che attraversa su grossi massi il torrente Valena, passa a monte di una casa isolata e di un rudere (primo segnavia con numerazione 18) ed attraversa su un ponte il torrente Roncaiola, diventando poi larga mulattiera (segnavia rosso-bianco-rossi, numero 18).
Lo sfrutteremo per la seconda parte dell'anello: ora lo lasciamo per riprendere la salita sulla mulattiera che ritroviamo percorrendo un breve tratto del sentiero: se ne stacca a monte e sale verso sinistra, iniziando poi una serie di tornanti in una splendida pecceta di alti abeti rossi. La mulattiera termina con l'aprirsi del bosco alla fascia di prato sul cui limite inferiore è posta la solitaria Baitella (m. 1468). Non saliamo lungo il prato ma cerchiamo a destra della baita (ovest) la partenza di un sentiero, non troppo marcato ma sempre visibile (segnalato anche da segnavia bianco-rossi), che traversa, in pecceta, alla parte alta della gemella alpe Luniga. Dopo il primo tratto di breve salita, ci raggiunge un sentiero che scende dalla nostra destra, e proseguiamo sul sentiero alterna tratti pianeggianti a tratti in discesa, tagliando quattro valloni che confluiscono più in basso nel torrente Faido. In diversi tratti è esposto su un versante boscoso molto ripido, per cui l'attenzione non deve mai venir meno (la traversata è sconsigliabile con terreno bagnato o calzature inadatte). A metà circa della traversata passiamo accanto al rudere della Baita di Angel, un tempo sicuramente circondata da prati, ora praticamente immersa nella pecceta.
Rivediamo finalmente la luce al limite superiore dei prati di Luniga (lünìga, m. 1384). Dobbiamo scendere per breve tratto in diagonale verso sinistra, portandoci ad un vicino rudere di baita. A nord il panorama è bellissimo: si mostra buona parte del gruppo del Masino, che propone, da sinistra, il pizzo Cengalo, i pizzi del Ferro, la cima di Zocca, la cima di Castello, la punta Rasica, i pizzi Torrone, il monte Sissone, il monte Pioda ed il monte Disgrazia, che supera tutte le altre cime per imponenza ed eleganza. Dal rudere di baita proseguiamo, su debolissima traccia, in piano, verso il limite opposto dell'alpe, cioè verso ovest, fino a raggiungere la baita più alta. Sul limite del bosco troviamo un sentiero che si biforca: ignoriamo quello che prosegue diritto verso il monte Pitalone e scendiamo verso destra.
Il sentiero ci porta quasi subito al limite di una pista sterrata, che scende sul lato occidentale (di sinistra, per noi), dei prati di Luniga. Scendiamo così al limite basso dell'alpe (m. 1289), dove ad una piazzola dove la pista si allarga troviamo un pannello del Parco delle Orobie Valtellinesi.
CARTA DEL PERCORSO sulla base della Swisstopo, che ne detiene il Copyright. Ho aggiunto alla carta alcuni toponimi ed una traccia rossa continua (carrozzabili, piste) o puntinata (mulattiere, sentieri). Apri qui la carta on-line |
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