Anello Val Lunga-Val Corta
Per
completare l'anello della Val di Tartano, dobbiamo saldare l'anello
Val Lunga-Val Corta all'anello Val di Lemma-Val Budria. |
Seguendo i segnavia bianco-ossi della GVO (cioè della Gran Via delle
Orobie), saliamo verso una bocchetta costituita da una sella erbosa
sul crinale che separa la val di lemma dalla val Budria. Poco sotto la bocchetta troviamo una piccola baita (m. 2140). |
Dalla bocchetta ci appare l'intera alta val Budria e lo sguardo raggiunge subito la più ampia sella che si trova sul suo lato opposto, cioè occidentale, il passo di Lemma. |
Un comodo e bel sentiero, che costituisce un tratto della Gran Via delle Orobie, percorre l'intero balcone terminale della val Budria, in direzione del passo, oltrepassando la conica cima del pizzo del Vento (vedi foto a destra).
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Durante la marcia di avvicinamento al passo possiamo gustare questo eccellente panorama sulla val Budria. |
Il sentiero ha un andamento sostanzialmente pianeggiante, fino alla conca posta proprio sotto il passo: qui devia a destra, raggiunge una baita e comincia a salire, con traccia incerta e ripida, fino al crinale, cioè 2234 metri del passo. |
Oltre il passo, il panorama è veramente ampio e suggestivo: possiamo passare in rassegna, ad occidente, tutte le cime del lato ovest della Val Gerola.
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Sotto di noi, la valle di Pedena, laterale di destra della valle del Bitto di Albaredo. Possiamo scendere (seguendo però con attenzione i segnavia rosso-bianco-rossi, non quelli bianco-rossi della GVO) fino alla casera di Pedena ed alla strada che da Albaredo sale al passo di san Marco. Più a destra scorgiamo la bassa Valtellina e l'imbocco della Valchiavenna. |
Ora possiamo tornare sui nostri passi, cioè alla baita dei Pradelli di Pedena, per poi scendere, su traccia di sentiero incerta (o anche a vista, rimanendo a destra di una grande ganda) fino alle baite di Saroden (m. 1974). |
Qui dobbiamo cercare, scendendo ancora un po' verso sinistra, l'imbocco del sentiero che, con qualche tornante nella bassa boscaglia, permette di aggirare sul fianco occidentale l'ultimo gradino roccioso della valle. Durante la discesa, su una bella mulattiera, superiamo anche qualche torrentello, per poi raggiungere l'ampio pianoro dell'alpe di val Budria (m. 1488). Qui la traccia si fa di nuovo incerta, ma possiamo proseguire facilmente puntando in direzione della ben visibile casera. |
Il sentiero prosegue oltre la casera, scendendo dolcemente, mentre alle nostre spalle la testata della val Budria si allontana gradualmente. |
Oltrepassate
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