SANTI (clicca qui per aprire la pagina relativa a questo giorno dal sito www.santiebeati.it): S. Placido martire

PROVERBI

Quand se va a tö giù l'üga regòrdes de ramàa su i princiarö perché 'na fèmma de Pulàgia l'à fat sö 'na but de vìn (quando vai a raccogliere l'uva ricordati di raccogliere gli acini perché una donna di Polaggia ne ha ricavato una botte di vino - Castione)
Al nàscer e 'l morir i è in de li mèn de Dio (nascita e morte sono nelle mani di Dio - Sondalo)
Al cumpàgn pü fedél l’è la tùa ùmbra (il compagno più fedele è la tua ombra - Tirano)
Finìi la gabbia l'è mòrt l'üsèl (finita la gabbia, morto l'uccello - Sacco, Valgerola)
Fa via la néf, mazzà gént, i è dü mestée che servìs a niént
(spazzare la gente ed uccidere la gente sono mestieri che non servono a nulla - Sacco, Valgerola)
La prima galìna che cànta l’ha fàc’ l’ööf (la prima gallina che canta ha fatto l'uovo - Val Tartano)
Quant vün l’è ciócch, tücc ghe da de béf (quando uno è ubriaco, tutti gli danno da bere)
Ent al se lög nagiün nu è profeta (nessuno è profeta al suo paese - Val Bregaglia)
Chi cuménza miga da giùan a laurà, da vèc’ magra 'l ga l'avrà
(chi non comincia da giovane a lavorare, da vechcio avrà una vita grama - Poschiavo)

VITA DI UNA VOLTA

Da Tarcisio Della Ferrera, Leonardo Della Ferrera (a cura di), "Vocabolario dialettale di Chiuro e Castionetto", Comune di Chiuro ed IDEVV (Istituto di Dialettologia e di Etnografia Valtellinese e Valchiavennasca"), Sondrio, 2008:
"Pulénta (pulénti) - sf. polenta: emprunà fö la pulénta = rovesciare la polenta sulla tafferia || dim. pulentìna - cfr. pulentìna || dim. pulentìn sm.
Impasto di farina di granoturco (pulénta giàlda) o di grano saraceno (pulénta négra), pasto quotidiano del mattino negli antichi ambienti contadini. Ricette particolari sono: la pulénta cùlscia (CAcùnscia (CH)) o cundìda, polenta per lo più nera sminuzzata e condita con burro fritto e formaggio grattugiato; pulénta rustìda, quella fredda avanzata, fatta saltare in padella a fette; pulénta taràgna, polenta di grano saraceno o mista con farina di gra­noturco, cotta con abbondanza di burro e formaggio giovane e molle; pulénta 'n fiù, simile alla taràgna, ma cotta diret­tamente nella panna fresca del latte."

STORIA

Guido Montalto, nel capitolo “Una costante nella storia dell’economia valtellinese: il vigneto”, in “Mondo popolare in Lombardia – Sondrio e il suo territorio” (aa. vv., Silvana editoriale, 1995), così descrive la funzione economica della produzione del vino nella Valtellina e Valchiavenna dell’età moderna:

“La commercializzazione del vino e di altri prodotti avveniva soprattutto nei mercati del Nord; quelli più frequentati dai mercanti valtellinesi furono Monastero, Bressanone, Trento e soprattutto Glorenza. Nella Valtellina ducale i mercati fiorirono a Chiavenna, a Morbegno, probabilmente anche a Delebio, sicuramente a Bormio. In Chiavenna si teneva la fiera internazionale più ricca e qui convenivano mercanti e merci di diversi paesi. La prima edizione fu autorizzata dal duca Filippo Maria Visconti nel 1436 come concessione per l'aiuto dato nella battaglia di Delebio contro i Veneziani. Anche la fiera di Bormio, che si teneva il giorno di San Michele, rivestiva una certa importanza. Durante la fiera si commerciavano, oltre i vini, soprattutto il bestiame contro le pecore che provenivano dai territori siti nel Bresciano e nel Bergamasco ". Il vino valtellinese, imbottato nel comune di Bormio, acquistava in bontà durante la stagionatura, in parte grazie all'altitudine, ma senz'altro anche perché la struttura organizzativa creata intorno al suo commercio ne favoriva la conservazione. Questo vino era considerato un prodotto assai ricercato, tanto che in diverse occasioni fu offerto in dono ai sovrani a cui i Bormini dovevano obbedienza.
Possiamo fare una stima del valore che assunse il vino in quell'epoca anche in Valtellina, dalla lettura di alcuni documenti riguardanti la comunità di Grosio. Il 21 aprile del 1400 la vicinanza di Grosio pagava a Minotino Quadrio di Ponte la somma di lire 32 per 2 carri di vino. Il 7 dicembre del 1405 il decano del comune di Grosío, Beto Sala, pagava lire 70 per 3 carri e mezzo di vino destinato ad uso della taverna comunale. Nel 1408, il 9 luglio, i procuratori del comune di Grosio, Giovanni Besio e Giovanni de Piro, si obbligavano a pagare ben 84 lire e una conca di burro per 3 carri di vino destinati alla taverna del comune. Nel 1417, il 2 luglio, sempre i procuratori del comune di Grosio si impegnavano a versare a Ronario di Ponte detto Meioto la somma di lire 320 a saldo di forniture di vino (il documento presenta i caratteristici tagli dell'avvenuto pagamento).
Il prezzo del vino dunque oscillava (probabilmente in relazione anche alla qualità) da un minimo di circa 14 lire ad un massimo di 28 lire ogni carro. Durante il dominio dei Grigioni, sempre nella stessa comunità di Grosio, il prezzo del vino aumentò in modo assai rilevante. Il 23 dicembre 1527 Antonio Venosta dichiarava di aver ricevuto dal decano del comune di Grosio la somma di lire 65 per l'acquisto di 15 condi di vino consegnati nel 1510 a Bernardo Sala fu Beto, caneparo del comune. Nel 1542, il 7 giugno, Cristoforo Fracalanza, decano del comune di Grosio, pagava a Visconte Venosta la somma di lire 355, soldi 6 e denari 8 per la fornitura di 6 carri, 16 brente e 4 some di vino vecchio a lire 52 il carro e 6 carri di vino nuovo a lire 39 il carro. Un prezzo così elevato per il vino considerato «vecchio» nel 1542, confermava il fatto che, già in quell'epoca, il vino valtellinese veniva considerato un prodotto di pregio grazie proprio alla proprietà di poter essere conservato per più anni (questa qualità rimase la prerogativa principale dei vini di Valtellina per i secoli a venire).

Nei primi anni del XVI secolo (all'inizio quindi dell'età moderna) l'odierna provincia di Sondrio era costituita dalla Valtellina e dai contadi di Bormio e di Chiavenna. La Valtellina, a sua volta, era organizzata amministrativamente in una grande Comunità, Teglio, in possesso di propri Statuti civili e criminali risalenti certamente ad un'epoca anteriore, e su tre «terzieri», con centro rispettivamente in Tirano per il terziere superiore, Tresivio per quello di mezzo e Morbegno per quello di sotto. Nel 1512-1513 questi territori passavano sotto il controllo giuridico e amministrativo della Signoria delle Tre Leghe d'Alta Rezia (i Grigioni). Sondrio divenne il capoluogo del terziere di mezzo, dove risiedeva il capitano di Valle, ed il terziere inferiore venne diviso in «due squadre». Poche differenze furono quindi apportate dal punto di vista territoriale, mentre al contrario fu iniziata una vasta opera di riorganizzazione amministrativa.
Uno dei provvedimenti più rilevanti adottati dall'amministrazione delle Tre Leghe nei primi anni di governo fu la riforma degli Estimi, tesa a rilevare tutte le risorse economiche dei loro possedimenti. L'operazione era stata inaugurata nel 1523 con un documento rogato da Francesco Antonio Carugo del Boffetto col titolo: «Capitoli nuovi dell'estimo in Valtellina». Vennero analiticamente rilevate, comune per comune, la superficie e le caratteristiche dei singoli beni di ogni singola comunità. L'estimo di ogni proprietà doveva poi essere valutato in rapporto al tipo di coltura praticata o alle caratteristiche del bene immobile; così i beni campivi dovevano essere stimati in ragione delle biade che producevano; i vigneti in ragione di vino; le selve a ragione di castagne; i torchi a ragione di vino; i mulini e le pile a ragione di biade: gli altri beni immobili come le alpi, i prati, i boschi, le fucine e gli altri si dovevano stimare in ragione di denaro.
I prodotti, corrispondenti ad ogni tipo di bene, erano così stimati: ciascuna brenta di vino: 20 lire imperiali e 10 soldi; ogni quartaro di biada, cioè segale, miglio, castagne peste, panico, domega e legumi: lire 7 e 10 soldi; ogni quartaro di frumento: lire 10 e 10 soldi; ogni libbra di formaggio fresco: lire 1; ogni libbra di formaggio salato e burro fresco: lire 1 e 10 soldi; ogni peso di fieno: 15 soldi; ogni capretto, agnello, cappone, lepre: lire 5; ogni capo di gallina: lire 2; ogni pollastro: lire 1 e 10 soldi; ogni uovo di gallina: 1 soldo; ogni libbra d'olio: lire 4; ogni carro di legna: lire 8; ogni carro di paglia od altro tipo di strame: lire 15; ogni quartaro di marroni e di noci: lire 4.”

AMBIENTE

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I PROVERBI SONO IN GRAN PARTE TRATTI DAI SEGUENTI TESTI:

Gaggi, Silvio, "Il volgar eloquio - dialetto malenco", Tipografia Bettini, Sondrio, 2011
Laura Valsecchi Pontiggia, “Proverbi di Valtellina e Valchiavenna”, Bissoni editore, Sondrio, 1969
Gabriele Antonioli, Remo Bracchi, "Dizionario etimologico grosino" (Sondrio, 1995, edito a cura della Biblioteca comunale di Grosio)
Dott. Omero Franceschi, prof.ssa Giuseppina Lombardini, "Costumi e proverbi valtellinesi", Ristampa per l'Archivio del Centro di Studi Alpini di Isolaccia Valdidentro, 2002
AA.VV. "A Cà Nossa ai le cünta inscì", a cura della Biblioteca Comunale di Montagna in Valtellina, Piccolo Vocabolario del dialetto di Montagna con detti, proverbi, filastrocche e preghiere di una volta (1993-1996)
Glicerio Longa, "Usi e Costumi del Bormiese”, ed. "Magnifica Terra", Sondrio, Soc. Tipo-litografica Valtellinese
"Parla 'me ta mànget - detti, proverbi e curiosità della tradizione comasca, lecchese e valtellinese", edito da La Provincia, 2003
Pier Antonio Castellani, “Cento proverbi, detti e citazioni di Livigno” I Libri del Cervo, Sondrio, 1996
Pier Antonio Castellani, “Cento nuovi proverbi, detti e citazioni di Livigno” I Libri del Cervo, Sondrio, 1999
Pier Antonio Castellani, “Cento altri, detti e citazioni di Livigno” I Libri del Cervo, Sondrio, 2000
Pier Antonio Castellani, "Detti e citazioni della Valdidentro", I Libri del Cervo, Sondrio, 2000
Luigi Godenzi e don Reto Crameri, "Proverbi, modi di dire, filastrocche raccolti a Poschiavo, in particolare nelle sue frazioni", con la collaborazione di alcune classi delle Scuole di Avviamento Pratico, Tip. Menghini, Poschiavo (CH), 1987
Lina Lombardini Rini, "Favole e racconti in dialetto di Valtellina", Edizioni Sandron, Palermo-Roma, 1926
Cici Bonazzi, “Detti, proverbi, filastrocche, modi di dire in dialetto tiranese”, ed. Museo Etnografico Tiranese, Tirano, 2000
Luisa Moraschinelli, "Dizionario del dialetto di Aprica", IDEVV (Istituto di Dialettologia e di Etnografia Valtellinese e Valchiavennasca"), Sondrio, 2010
Tarcisio Della Ferrera, Leonardo Della Ferrera (a cura di), "Vocabolario dialettale di Chiuro e Castionetto", Comune di Chiuro ed IDEVV (Istituto di Dialettologia e di Etnografia Valtellinese e Valchiavennasca"), Sondrio, 2008 (cfr. anche www.dialettochiuro.org)
Giovanni Giorgetta, Stefano Ghiggi (con profilo del dialetto di Remo Bracchi), "Vocabolario del Dialetto di Villa di Chiavenna", IDEVV (Istituto di Dialettologia e di Etnografia Valtellinese e Valchiavennasca"), Sondrio, 2010
Luigi Berti, Elisa Branchi (con contributo di Remo Bracchi), "Dizionario tellino", IDEVV (Istituto di Dialettologia e di Etnografia Valtellinese e Valchiavennasca"), Sondrio, 2003
Sergio Scuffi (a cura di), "Nü’n cuštümàva – Vocabolario dialettale di Samolaco", edito nel 2005 dall’Associazione Culturale Biblioteca di Samolaco e dall’Istituto di Dialettologia e di Etnografia Valtellinese e Valchiavennasca. Giacomo Maurizio, "La Val Bargaia", II parte, in "Clavenna" (Bollettino della Società Storica Valchiavennasca), 1970 Gabriele Antonioli e Remo Bracchi, "Dizionario etimologico grosino", Sondrio, 1995, edito a cura della Biblioteca Comunale di Grosio.
Silvana Foppoli Carnevali, Dario Cossi ed altri, “Lingua e cultura del comune di Sondalo” (edito a cura della Biblioteca Comunale di Sondalo)
Serafino Vaninetti, "Sacco - Storia e origini dei personaggi e loro vicissitudini degli usi e costumi nell'Evo", Edizioni Museo Vanseraf Mulino del Dosso, Valgerola, 2003
Sito www.fraciscio.it, dedicato a Fraciscio
Sito www.prolocodipedesina.it, dedicato a Pedesina
Massara, Giuseppe Filippo, "Prodromo della flora valtellinese", Sondrio, Della Cagnoletta, 1834 (ristampa anastatica Arnaldo Forni Editore)
Massara, Giuseppe Filippo, "Prodromo della flora valtellinese", Sondrio, Della Cagnoletta, 1834 (ristampa anastatica Arnaldo Forni Editore)


Utilissima anche la consultazione di Massimiliano Gianotti, "Proverbi dialettali di Valtellina e Valchiavenna", Sondrio, 2001

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PRINCIPALI TESTI CONSULTATI:

Laura Valsecchi Pontiggia, “Proverbi di Valtellina e Valchiavenna”, Bissoni editore, Sondrio, 1969
Gabriele Antonioli, Remo Bracchi, "Dizionario etimologico grosino" (Sondrio, 1995, edito a cura della Biblioteca comunale di Grosio)
Dott. Omero Franceschi, prof.ssa Giuseppina Lombardini, "Costumi e proverbi valtellinesi", Ristampa per l'Archivio del Centro di Studi Alpini di Isolaccia Valdidentro, 2002
Tullio Urangia Tazzoli, "La contea di Bormio – Vol. III – Le tradizioni popolari”, Anonima Bolis Bergamo, 1935;
AA.VV. "A Cà Nossa ai le cünta inscì", a cura della Biblioteca Comunale di Montagna in Valtellina, Piccolo Vocabolario del dialetto di Montagna con detti, proverbi, filastrocche e preghiere di una volta (1993-1996);
Giuseppina Lombardini, “Leggende e tradizioni valtellinesi”, Sondrio, ed. Mevio Washington, 1925;
Lina Rini Lombardini, “In Valtellina - Colori di leggende e tradizioni”, Sondrio, Ramponi, 1950;
Glicerio Longa, "Usi e Costumi del Bormiese”, ed. "Magnifica Terra", Sondrio, Soc. Tipo-litografica Valtellinese 1912, ristampa integrale nel 1967 a Bormio e II ristampa nel 1998 a Bormio a cura di Alpinia Editrice;
Glicerio Longa, "Vocabolario Bormino”, Perugia, Unione Tipografica Cooperativa, 1913;
Marcello Canclini “Raccolta di tradizioni popolari di Bormio, Valdisotto, Valfurva, Valdidentro e Livigno – Il ciclo della vita – La nascita e l'infanzia” (Centro Studi Storici Alta Valtellina, 2000);
Marcello Canclini “Raccolta di tradizioni popolari di Bormio, Valdisotto, Valfurva, Valdidentro e Livigno – Il ciclo della vita – Fidanzamento e matrimonio” (Centro Studi Storici Alta Valtellina, 2004);
Luigi De Bernardi, "Almanacco valtellinese e valchiavennasco", II, Sondrio, 1991;
Giuseppe Napoleone Besta, "Bozzetti Valtellinesi", Bonazzi, Tirano, 1878;
Ercole Bassi, “La Valtellina (Provincia di Sondrio) ”, Milano, Tipografia degli Operai, 1890;
"Ardenno- Strade e contrade", a cura della cooperativa "L'Involt" di Sondrio;
"Castione - Un paese di Valtellina", edito a cura della Biblioteca Comunale di Castione, in collaborazione con il Sistema Bibliotecario di Sondrio;
don Domenico Songini, “Storie di Traona – terra buona”, vol. II, Bettini Sondrio, 2004;
don Domenico Songini, “Storia e... storie di Traona – terra buona”, vol. I, Bettini Sondrio, 2001;
Scuola primaria di Sirta: calendari 1986 e 1991 (a cura dell'insegnante Liberale Libera);
Luisa Moraschinelli, “Uita d'Abriga cüntada an dal so dialet (agn '40)”;
Giovanni Bianchini e Remo Bracchi, "“Dizionario etimologico dei dialetti della Val di Tartano”, Fondazione Pro Valtellina, IDEVV, 2003;
Rosa Gusmeroli, "Le mie care Selve";
Cirillo Ruffoni, "Ai confini del cielo - la mia infanzia a Gerola", Tipografia Bettini, Sondrio, 2003;
Cirillo Ruffoni, "Chi va e chi resta - Romanzo storico ambientato in bassa Valtellina nel secolo XV", Tipografia Bettini, Sondrio, 2000;
Cirillo Ruffoni, "In nomine Domini - Vita e memorie di un comune della Valtellina nel Trecento", Tipografia Bettini, Sondrio, 1998;
Mario Songini (Diga), "La Val Masino e la sua gente - storia, cronaca e altro", Comune di Val Masino, 2006;
Tarcisio Della Ferrera, "Una volta", Edizione Pro-Loco Comune di Chiuro, 1982;
"Parla 'me ta mànget - detti, proverbi e curiosità della tradizione comasca, lecchese e valtellinese", edito da La Provincia, 2003;
Massimiliano Gianotti, "Proverbi dialettali di Valtellina e Valchiavenna", Sondrio, 2001;
Associazione Archivio della Memoria di Ponte in Valtellina, "La memoria della cura, la cura della memoria", Alpinia editrice, 2007;
Luisa Moraschinelli, "Come si viveva nei paesi di Valtellina negli anni '40 - l'Aprica", Alpinia editrice, 2000;
Aurelio Benetti, Dario Benetti, Angelo Dell'Oca, Diego Zoia, "Uomini delle Alpi - Contadini e pastori in Valtellina", Jaca Book, 1982;
Patrizio Del Nero, “Albaredo e la via di San Marco – Storia di una comunità alpina”, Editour, 2001;
Amleto Del Giorgio, "Samolaco ieri e oggi", Chiavenna, 1965;
Ines Busnarda Luzzi, "Case di sassi", II, L'officina del Libro, Sondrio, 1994;
aa.vv. “Mondo popolare in Lombardia – Sondrio e il suo territorio” (Silvana editoriale, 1995) Pierantonio Castellani, “Cento proverbi, detti e citazioni di Livigno” I Libri del Cervo, Sondrio, 1996 Pierantonio Castellani, “Cento nuovi proverbi, detti e citazioni di Livigno” I Libri del Cervo, Sondrio, 1999 Pierantonio Castellani, “Cento altri, detti e citazioni di Livigno” I Libri del Cervo, Sondrio, 2000
Cici Bonazzi, “Detti, proverbi, filastrocche, modi di dire in dialetto tiranese”, ed. Museo Etnografico Tiranese, Tirano, 2000
Luisa Moraschinelli, "Dizionario del dialetto di Aprica", IDEVV (Istituto di Dialettologia e di Etnografia Valtellinese e Valchiavennasca"), Sondrio, 2010
Tarcisio Della Ferrera, Leonardo Della Ferrera (a cura di), "Vocabolario dialettale di Chiuro e Castionetto", Comune di Chiuro ed IDEVV (Istituto di Dialettologia e di Etnografia Valtellinese e Valchiavennasca"), Sondrio, 2008 (cfr. anche www.dialettochiuro.org)
Giovanni Giorgetta, Stefano Ghiggi (con profilo del dialetto di Remo Bracchi), "Vocabolario del Dialetto di Villa di Chiavenna", IDEVV (Istituto di Dialettologia e di Etnografia Valtellinese e Valchiavennasca"), Sondrio, 2010
Luigi Berti, Elisa Branchi (con contributo di Remo Bracchi), "Dizionario tellino", IDEVV (Istituto di Dialettologia e di Etnografia Valtellinese e Valchiavennasca"), Sondrio, 2003
Pietro Ligari, “Ragionamenti d’agricoltura” (1752), Banca Popolare di Sondrio, Sondrio, 1988
Saveria Masa, “Libro dei miracoli della Madonna di Tirano”, edito a cura dell’Associazione Amici del Santuario della Beata Vergine di Tirano” (Società Storica Valtellinese, Sondrio, 2004)
Sergio Scuffi (a cura di), "Nü’n cuštümàva – Vocabolario dialettale di Samolaco", edito nel 2005 dall’Associazione Culturale Biblioteca di Samolaco e dall’Istituto di Dialettologia e di Etnografia Valtellinese e Valchiavennasca. Giacomo Maurizio, "La Val Bargaia", II parte, in "Clavenna" (Bollettino della Società Storica Valchiavennasca), 1970 Gabriele Antonioli e Remo Bracchi, "Dizionario etimologico grosino", Sondrio, 1995, edito a cura della Biblioteca Comunale di Grosio.
Silvana Foppoli Carnevali, Dario Cossi ed altri, “Lingua e cultura del comune di Sondalo” (edito a cura della Biblioteca Comunale di Sondalo)
Serafino Vaninetti, "Sacco - Storia e origini dei personaggi e loro vicissitudini degli usi e costumi nell'Evo", Edizioni Museo Vanseraf Mulino del Dosso, Valgerola, 2003
Sito www.fraciscio.it, dedicato a Fraciscio
Sito www.prolocodipedesina.it, dedicato a Pedesina
Massara, Giuseppe Filippo, "Prodromo della flora valtellinese", Sondrio, Della Cagnoletta, 1834 (ristampa anastatica Arnaldo Forni Editore)
Galli Valerio, Bruno, "Materiali per la fauna dei vertebrati valtellinesi", Sondrio, stab. tipografico "Quadrio", 1890

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