SANTI (clicca qui per aprire la pagina relativa a questo giorno dal sito www.santiebeati.it): S. Sergio papa, S. Gorgonio

PROVERBI

Se ‘l piöf al dì de san Gurguión al ne vén gió una brénta e pö un brentón
(se piove il giorno di s. Gorgonio pioverà abbondantemente nei giorni successivi – Grosio)
Se ‘l piöv el di de san Gorgonio, tüt utùbri l’è ‘n demònio
(se piove il giorno di san Gorgonio, tutto ottobre è un demonio)
Ariscìn, va a mùnt, castagnìn, ven da mùnt

(piccolo riccio, sali agli alpeggi, piccola castagna, torna dagli alpeggi - Teglio)
Quànt che te crédet d'ès s'int ün doss, te se trüvet g'int ün foss
(quando pensi di avere avuto successo, ti ritrovi giù in un fosso – Montagna in Valtellina)
Alégru e cun pasiùn, sénsa ghèi gh’è mìga remisiùn (allegro o triste, senza soldi non c'è scampo - Tirano)
Amùr de fradèi, amùr de curtèi (amore di fratelli, amore di coltelli - Tirano)
I röös i crödan i spin i restan (le rose cadono, le spine restano - Fraciscio)
Indua mai as stà pü ben cu là, ent al pais indua c'as è nasciü
(dove mai si sta meglio che nel paese in cui si è nati? - Val Bregaglia)
Plü chi vec’ nu sa pò vignì (più che vecchi non si può diventare - Poschiavo)

VITA DI UNA VOLTA

Nel “Dizionario etimologico grosino”, di Gabriele Antonioli e Remo Bracchi (Sondrio, 1995, edito a cura della Biblioteca comunale di Grosio), leggiamo:
"Pòr m. 1. porro (ortaggio) 2. verruca. Per debellare le verruche si usava il lattice che secerne il Chelidonium maius volgarmente detta èrba di pòr, oppure qualcuno ricorreva a persone dotate di fluido (strii o strión) che, praticando certi segni particolari come il taglio di un ciuffo di capelli, che veniva poi nascosto, seguito da formule segrete, ne provocavano la scomparsa. Vi sono persone che hanno sperimentato questo rimedio e sostengono che abbia effettivamente funzionato. Altri usavano scottarli o legarli con refe o filo di seta l'ultimo venerdì della luna calante. Ad altri ancora venivano bucate le orecchie e dovevano portare gli orecchini per qualche ora (anche se maschi); pure questa operazione doveva essere comunque effettuata in detta giornata."

Glicerio Longa, nel "Vocabolario Bormino” (Perugia, Unione Tipografica Cooperativa, 1913), riporta il seguente elenco di erbe medicinali:
"Aglio. Si impiega spesso come vermifugo, facendone collana ai bambini. Se ne fanno pure frizioni per combattere i geloni.
Arnica. Le foglie peste, come l'infusione dei fiori in acquavite, si applicano nelle storte e nelle contusioni.
Assenzio. Si adopera di più come insettifugo, che come febbrifugo e stomatico.
Betulla. Le foglie sono usate come diuretico, sia in fusione, come avvolgendo l'infermo nel fogliame verde, ma asciugato e riscaldato al sole.
Bettonica. È ritenuta miracolosa dal volgo, che dice: per comperare erba bettonica - si venderebbe anche la tonica.
Orzo. Il grano piloto, detto mak, si sostituisce al riso nelle minestre di grasso; se ne fa decotto contro i raffreddori e le bronchiti.
Erba de santa Apolonia = Giusquiamo.Si applicano le foglie come calmanti sulle piaghe, e si riceve il vapore proveniente dall' infusione dei senti in acqua bollente, per aver sollievo contro il dolore dei denti.                                    
Erba de sant Pedro = erba amara. Si mette nelle torte di saraceno per le sue qualità stonmatiche e antisteriche.
Erba da verruche. Se ne frizionano le verruche ed i colli, perché il sugo caustico li faccio scomparire.
Pinguicola alpina. Serve, coll'applicazione delle foglie, come vulneraria antierpetica, purgativa e settifuga.


Ranuncolo glaciale. Si ritiene dia origine a quel batuffolo fibroso che si trova talvolta nello stomaco dei camosci. L’erba e specie il iI batuffolo (baia) sono ritenuti rimedi sovrani nei dolori di ventre!
Saltino. I giovani rami si usano talvolta in veterinaria per promuovere il riscaldo. Sono anche adoperati, sebbene con esito quasi sempre come abortivo.
Felci. Le ceneri delfelce maschio, impastate con burro si applicano sulle scottature, escoriazioni, ecc., come essiccativo.              
Ginepro. Le bacche, dette li pomèla, si usano in infusione come diuretico. Se ne estrae pure un olio pregiato come antireumatico.
Genziana. La radice, radis, o ris de genzana, è raccolta per usarne l'infusione come stonatica, tonica e febbrifuga.
Imperatoria. La radice masticata promuove abbondante salivati, che vuolsi mitighi il dolore dei denti.
Camomilla. Le infusioni di fiori e l'impasto di essi con burros' usano generalmente come sedativi nelle indigestioni, dispepsie, ecc.
Camomilla di monte. I fiori, noti col nome di kamelón, si raccolgono per tisane nelle costipazioni e bronchiti.
Contino. Sostituisce il finocchio nel combattere le fiatolenze e per aromatizzare il pane.
Cardamine amara. Si mangia crudo, da solo od in insalata, come depurativo e stomatico.
Barbaforte. La salsa che se ne fa con la radice grattugiata, mista a zucchero e burro, ha voce di stimolare l’appetito e di agire come depurativo.
Tuttabuona. La pianta si usa come spinacio; si applica, cotta, come ammolliente; della radice si fa decozione come febbrifugo.
La trementina dei pini, pecci, cembri, maghi e tenni. La resina di queste piantee la trementina hanno applicazione come revulsivi, sedativi ed eccitanti, sotto forma di inalazioni e, più spesso, di cataplasma, detto: peta de raza.

Cornice. Il decotto di lemoria ritenuto un toccasana per tutte le malattie.
Lichene islandico. È molto usata l'infusione teiforme e la decozione anche con latte, come ricostituente nelle lunghe convalescenze, specie in seguito a malattie di petto.
Lino. La farina ed i semi servono a far empiastri e decozioni
Gramigna. La decozione della pianta intera viene comunemente usata come pettorale, solvente, antiflogistica e diuretica. Cosi l'applicazione della pianta stessa in cataplasma.
Veratro. La radice serve a fare unguento e decotto per ungere e lavare le pecore rognose.
Malva. Si usano comunemente le foglie in forma di cataplasmi, decozioni, fomenti e clisteri, come emollienti e antifiogistici.
Bietola. Le foglie sono sempre usate nella medicazione dei vescicanti.
Menta. Si usa spesso nelle torte di saraceno, come aromatizzante ed altrimenti in infusione e devozione, come sedativo e stimolante, nelle digestioni fiatuosità, diarree, ecc.
Bardana. Si adoprano le foglie come detersivo delle piaghe e le radici in decozione come pregiato diuretico.
Lauro. Le bacche si vendono da magnani ambulanti e rnerciajuoli e si somministrano nei dolori di ventre.
Prezzemolo. Si fa decozione delle radici, come diuretico, e si applicano le foglie péste alle mammelle per togliere il latte.
Pesco. Si fa decozione dei fiori, come purgativo, e delle foglie, come febbrifugo.
Piantaggine. Il sugo è usato per collirio e come astringente nelle emorragie uterine ed emoftisi; l'erba pesta, come detersivo delle piaghe.
Farfaro, farfuglio. Se ne fanno decotti ammollienti, espettoranti e stimolanti.
Felce dolce. Si fa devozione della radice, come purgativo e sedativo.
Rosa. Si essiccano
i petali, per applicarli nelle ragadi e nelle escoriazioni dei bambini.
Salvia. L'infusione serve spesso nelle digestioni difficili e come diafo­retico.
Gattaja. Se ne fa decozione contro le indigestioni, flatulenze e nevrosi.
Sambuco. La infusione dei fiori é usata comunemente nelle affezioni catarrali, ecc., e l'applicazione della seconda scorza negli eritemi e nelle risipole.
Centocchio. Si usa verde nei mali di gola, nelle risipole e negli eritemi.
Asparago. Anche la decozione delle radici, oltre i giovani fusti, si pregia come diurerico.
Crespino. Del frutto si fanno decozioni e sciroppi astringenti.
Tanaceto. Coltivasi quale rimedio antelmintico, usato per bevanda e per clistere.
Tanedino di mente. Viene usata come rimedio sovrano contro i dolori di ventre prodotti da gastricismo, flatulenze, ecc.
Basco. I fiori sono raccolti per farne the pettorali, sudoriferi ed astringenti.
Cicoria. L'insalata é pregiata come depurativo e la decozione della radice come ammolliente e risolvente nelle ostruzioni di organi viscerali.


STORIA
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AMBIENTE

 

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I PROVERBI SONO IN GRAN PARTE TRATTI DAI SEGUENTI TESTI:

Gaggi, Silvio, "Il volgar eloquio - dialetto malenco", Tipografia Bettini, Sondrio, 2011
Laura Valsecchi Pontiggia, “Proverbi di Valtellina e Valchiavenna”, Bissoni editore, Sondrio, 1969
Gabriele Antonioli, Remo Bracchi, "Dizionario etimologico grosino" (Sondrio, 1995, edito a cura della Biblioteca comunale di Grosio)
Dott. Omero Franceschi, prof.ssa Giuseppina Lombardini, "Costumi e proverbi valtellinesi", Ristampa per l'Archivio del Centro di Studi Alpini di Isolaccia Valdidentro, 2002
AA.VV. "A Cà Nossa ai le cünta inscì", a cura della Biblioteca Comunale di Montagna in Valtellina, Piccolo Vocabolario del dialetto di Montagna con detti, proverbi, filastrocche e preghiere di una volta (1993-1996)
Glicerio Longa, "Usi e Costumi del Bormiese”, ed. "Magnifica Terra", Sondrio, Soc. Tipo-litografica Valtellinese
"Parla 'me ta mànget - detti, proverbi e curiosità della tradizione comasca, lecchese e valtellinese", edito da La Provincia, 2003
Pier Antonio Castellani, “Cento proverbi, detti e citazioni di Livigno” I Libri del Cervo, Sondrio, 1996
Pier Antonio Castellani, “Cento nuovi proverbi, detti e citazioni di Livigno” I Libri del Cervo, Sondrio, 1999
Pier Antonio Castellani, “Cento altri, detti e citazioni di Livigno” I Libri del Cervo, Sondrio, 2000
Pier Antonio Castellani, "Detti e citazioni della Valdidentro", I Libri del Cervo, Sondrio, 2000
Luigi Godenzi e don Reto Crameri, "Proverbi, modi di dire, filastrocche raccolti a Poschiavo, in particolare nelle sue frazioni", con la collaborazione di alcune classi delle Scuole di Avviamento Pratico, Tip. Menghini, Poschiavo (CH), 1987
Lina Lombardini Rini, "Favole e racconti in dialetto di Valtellina", Edizioni Sandron, Palermo-Roma, 1926
Cici Bonazzi, “Detti, proverbi, filastrocche, modi di dire in dialetto tiranese”, ed. Museo Etnografico Tiranese, Tirano, 2000
Luisa Moraschinelli, "Dizionario del dialetto di Aprica", IDEVV (Istituto di Dialettologia e di Etnografia Valtellinese e Valchiavennasca"), Sondrio, 2010
Tarcisio Della Ferrera, Leonardo Della Ferrera (a cura di), "Vocabolario dialettale di Chiuro e Castionetto", Comune di Chiuro ed IDEVV (Istituto di Dialettologia e di Etnografia Valtellinese e Valchiavennasca"), Sondrio, 2008 (cfr. anche www.dialettochiuro.org)
Giovanni Giorgetta, Stefano Ghiggi (con profilo del dialetto di Remo Bracchi), "Vocabolario del Dialetto di Villa di Chiavenna", IDEVV (Istituto di Dialettologia e di Etnografia Valtellinese e Valchiavennasca"), Sondrio, 2010
Luigi Berti, Elisa Branchi (con contributo di Remo Bracchi), "Dizionario tellino", IDEVV (Istituto di Dialettologia e di Etnografia Valtellinese e Valchiavennasca"), Sondrio, 2003
Sergio Scuffi (a cura di), "Nü’n cuštümàva – Vocabolario dialettale di Samolaco", edito nel 2005 dall’Associazione Culturale Biblioteca di Samolaco e dall’Istituto di Dialettologia e di Etnografia Valtellinese e Valchiavennasca. Giacomo Maurizio, "La Val Bargaia", II parte, in "Clavenna" (Bollettino della Società Storica Valchiavennasca), 1970 Gabriele Antonioli e Remo Bracchi, "Dizionario etimologico grosino", Sondrio, 1995, edito a cura della Biblioteca Comunale di Grosio.
Silvana Foppoli Carnevali, Dario Cossi ed altri, “Lingua e cultura del comune di Sondalo” (edito a cura della Biblioteca Comunale di Sondalo)
Serafino Vaninetti, "Sacco - Storia e origini dei personaggi e loro vicissitudini degli usi e costumi nell'Evo", Edizioni Museo Vanseraf Mulino del Dosso, Valgerola, 2003
Sito www.fraciscio.it, dedicato a Fraciscio
Sito www.prolocodipedesina.it, dedicato a Pedesina
Massara, Giuseppe Filippo, "Prodromo della flora valtellinese", Sondrio, Della Cagnoletta, 1834 (ristampa anastatica Arnaldo Forni Editore)
Massara, Giuseppe Filippo, "Prodromo della flora valtellinese", Sondrio, Della Cagnoletta, 1834 (ristampa anastatica Arnaldo Forni Editore)


Utilissima anche la consultazione di Massimiliano Gianotti, "Proverbi dialettali di Valtellina e Valchiavenna", Sondrio, 2001

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PRINCIPALI TESTI CONSULTATI:

Laura Valsecchi Pontiggia, “Proverbi di Valtellina e Valchiavenna”, Bissoni editore, Sondrio, 1969
Gabriele Antonioli, Remo Bracchi, "Dizionario etimologico grosino" (Sondrio, 1995, edito a cura della Biblioteca comunale di Grosio)
Dott. Omero Franceschi, prof.ssa Giuseppina Lombardini, "Costumi e proverbi valtellinesi", Ristampa per l'Archivio del Centro di Studi Alpini di Isolaccia Valdidentro, 2002
Tullio Urangia Tazzoli, "La contea di Bormio – Vol. III – Le tradizioni popolari”, Anonima Bolis Bergamo, 1935;
AA.VV. "A Cà Nossa ai le cünta inscì", a cura della Biblioteca Comunale di Montagna in Valtellina, Piccolo Vocabolario del dialetto di Montagna con detti, proverbi, filastrocche e preghiere di una volta (1993-1996);
Giuseppina Lombardini, “Leggende e tradizioni valtellinesi”, Sondrio, ed. Mevio Washington, 1925;
Lina Rini Lombardini, “In Valtellina - Colori di leggende e tradizioni”, Sondrio, Ramponi, 1950;
Glicerio Longa, "Usi e Costumi del Bormiese”, ed. "Magnifica Terra", Sondrio, Soc. Tipo-litografica Valtellinese 1912, ristampa integrale nel 1967 a Bormio e II ristampa nel 1998 a Bormio a cura di Alpinia Editrice;
Glicerio Longa, "Vocabolario Bormino”, Perugia, Unione Tipografica Cooperativa, 1913;
Marcello Canclini “Raccolta di tradizioni popolari di Bormio, Valdisotto, Valfurva, Valdidentro e Livigno – Il ciclo della vita – La nascita e l'infanzia” (Centro Studi Storici Alta Valtellina, 2000);
Marcello Canclini “Raccolta di tradizioni popolari di Bormio, Valdisotto, Valfurva, Valdidentro e Livigno – Il ciclo della vita – Fidanzamento e matrimonio” (Centro Studi Storici Alta Valtellina, 2004);
Luigi De Bernardi, "Almanacco valtellinese e valchiavennasco", II, Sondrio, 1991;
Giuseppe Napoleone Besta, "Bozzetti Valtellinesi", Bonazzi, Tirano, 1878;
Ercole Bassi, “La Valtellina (Provincia di Sondrio) ”, Milano, Tipografia degli Operai, 1890;
"Ardenno- Strade e contrade", a cura della cooperativa "L'Involt" di Sondrio;
"Castione - Un paese di Valtellina", edito a cura della Biblioteca Comunale di Castione, in collaborazione con il Sistema Bibliotecario di Sondrio;
don Domenico Songini, “Storie di Traona – terra buona”, vol. II, Bettini Sondrio, 2004;
don Domenico Songini, “Storia e... storie di Traona – terra buona”, vol. I, Bettini Sondrio, 2001;
Scuola primaria di Sirta: calendari 1986 e 1991 (a cura dell'insegnante Liberale Libera);
Luisa Moraschinelli, “Uita d'Abriga cüntada an dal so dialet (agn '40)”;
Giovanni Bianchini e Remo Bracchi, "“Dizionario etimologico dei dialetti della Val di Tartano”, Fondazione Pro Valtellina, IDEVV, 2003;
Rosa Gusmeroli, "Le mie care Selve";
Cirillo Ruffoni, "Ai confini del cielo - la mia infanzia a Gerola", Tipografia Bettini, Sondrio, 2003;
Cirillo Ruffoni, "Chi va e chi resta - Romanzo storico ambientato in bassa Valtellina nel secolo XV", Tipografia Bettini, Sondrio, 2000;
Cirillo Ruffoni, "In nomine Domini - Vita e memorie di un comune della Valtellina nel Trecento", Tipografia Bettini, Sondrio, 1998;
Mario Songini (Diga), "La Val Masino e la sua gente - storia, cronaca e altro", Comune di Val Masino, 2006;
Tarcisio Della Ferrera, "Una volta", Edizione Pro-Loco Comune di Chiuro, 1982;
"Parla 'me ta mànget - detti, proverbi e curiosità della tradizione comasca, lecchese e valtellinese", edito da La Provincia, 2003;
Massimiliano Gianotti, "Proverbi dialettali di Valtellina e Valchiavenna", Sondrio, 2001;
Associazione Archivio della Memoria di Ponte in Valtellina, "La memoria della cura, la cura della memoria", Alpinia editrice, 2007;
Luisa Moraschinelli, "Come si viveva nei paesi di Valtellina negli anni '40 - l'Aprica", Alpinia editrice, 2000;
Aurelio Benetti, Dario Benetti, Angelo Dell'Oca, Diego Zoia, "Uomini delle Alpi - Contadini e pastori in Valtellina", Jaca Book, 1982;
Patrizio Del Nero, “Albaredo e la via di San Marco – Storia di una comunità alpina”, Editour, 2001;
Amleto Del Giorgio, "Samolaco ieri e oggi", Chiavenna, 1965;
Ines Busnarda Luzzi, "Case di sassi", II, L'officina del Libro, Sondrio, 1994;
aa.vv. “Mondo popolare in Lombardia – Sondrio e il suo territorio” (Silvana editoriale, 1995) Pierantonio Castellani, “Cento proverbi, detti e citazioni di Livigno” I Libri del Cervo, Sondrio, 1996 Pierantonio Castellani, “Cento nuovi proverbi, detti e citazioni di Livigno” I Libri del Cervo, Sondrio, 1999 Pierantonio Castellani, “Cento altri, detti e citazioni di Livigno” I Libri del Cervo, Sondrio, 2000
Cici Bonazzi, “Detti, proverbi, filastrocche, modi di dire in dialetto tiranese”, ed. Museo Etnografico Tiranese, Tirano, 2000
Luisa Moraschinelli, "Dizionario del dialetto di Aprica", IDEVV (Istituto di Dialettologia e di Etnografia Valtellinese e Valchiavennasca"), Sondrio, 2010
Tarcisio Della Ferrera, Leonardo Della Ferrera (a cura di), "Vocabolario dialettale di Chiuro e Castionetto", Comune di Chiuro ed IDEVV (Istituto di Dialettologia e di Etnografia Valtellinese e Valchiavennasca"), Sondrio, 2008 (cfr. anche www.dialettochiuro.org)
Giovanni Giorgetta, Stefano Ghiggi (con profilo del dialetto di Remo Bracchi), "Vocabolario del Dialetto di Villa di Chiavenna", IDEVV (Istituto di Dialettologia e di Etnografia Valtellinese e Valchiavennasca"), Sondrio, 2010
Luigi Berti, Elisa Branchi (con contributo di Remo Bracchi), "Dizionario tellino", IDEVV (Istituto di Dialettologia e di Etnografia Valtellinese e Valchiavennasca"), Sondrio, 2003
Pietro Ligari, “Ragionamenti d’agricoltura” (1752), Banca Popolare di Sondrio, Sondrio, 1988
Saveria Masa, “Libro dei miracoli della Madonna di Tirano”, edito a cura dell’Associazione Amici del Santuario della Beata Vergine di Tirano” (Società Storica Valtellinese, Sondrio, 2004)
Sergio Scuffi (a cura di), "Nü’n cuštümàva – Vocabolario dialettale di Samolaco", edito nel 2005 dall’Associazione Culturale Biblioteca di Samolaco e dall’Istituto di Dialettologia e di Etnografia Valtellinese e Valchiavennasca. Giacomo Maurizio, "La Val Bargaia", II parte, in "Clavenna" (Bollettino della Società Storica Valchiavennasca), 1970 Gabriele Antonioli e Remo Bracchi, "Dizionario etimologico grosino", Sondrio, 1995, edito a cura della Biblioteca Comunale di Grosio.
Silvana Foppoli Carnevali, Dario Cossi ed altri, “Lingua e cultura del comune di Sondalo” (edito a cura della Biblioteca Comunale di Sondalo)
Serafino Vaninetti, "Sacco - Storia e origini dei personaggi e loro vicissitudini degli usi e costumi nell'Evo", Edizioni Museo Vanseraf Mulino del Dosso, Valgerola, 2003
Sito www.fraciscio.it, dedicato a Fraciscio
Sito www.prolocodipedesina.it, dedicato a Pedesina
Massara, Giuseppe Filippo, "Prodromo della flora valtellinese", Sondrio, Della Cagnoletta, 1834 (ristampa anastatica Arnaldo Forni Editore)
Galli Valerio, Bruno, "Materiali per la fauna dei vertebrati valtellinesi", Sondrio, stab. tipografico "Quadrio", 1890

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