SANTI (clicca qui per aprire la pagina relativa a questo giorno dal sito www.santiebeati.it): S. Fabio martire, Stella, Achille, Fiorenzo

PROVERBI

In mènsc aria buna e alegria, te saludi farmacia
(in maggio con aria buona ed allegria, ti saluto farmacia - Fraciscio)
S'el piöv de l'Ascenziùn per töt l'àn el sent de bùn

(se piove il giorno dell'Ascensione tutto l'anno sente di buono – Morbegno)
L'è da bufér ìnt tre olta in toilà per gnùr la pòrmòira
(deve soffiare vento di bufera per tre volte nel granaio prima che venga la primavera – Livigno)
Cavà tardi, returnà prèst (bisogna zappare fino a tarda primavera, e tornare a zappare presto – Tirano)
Qui che ga frécc i man, i ga cald el cör (chi ha le mani fredde, ha il cuore caldo)
Luntàn dai öcc, luntàn dal cör (lontano dagli occhi, lontano dal cuore)
Föch de pàia el dura pòch (fuoco di paglia dura poco)
Paréent chi ghe n'a de dent e cügìin chi ghe n'a in d al bursìin (parente è chi ne ha dentro, nel cuore, e cugino chi ne ha nel borsellino, cioè pensa solo al suo interesse - Villa di Chiavenna)
L'è quel al früt da lan cativ'aziun, ca mai furtüna la nu pon purtär
(il frutto della cattiva azione non può mai portar fortuna - Val Bregaglia)
L'é finida, cur ca ün al ta vol ben cumé a l'aqua chi bagna 'l fen
(è finita quando uno ti vuol bene come si vuol bene all'acqua che bagna il fieno - Poschiavo)



VITA DI UNA VOLTA

Maggio, tempo dei primi incontri propiziati dalla fragranza della primavera inoltrata, dei primi amori o degli amori innamorati, di promesse e fidanzamenti, che spesso hanno buon esito e conducono alle sospirate nozze. Ma non sempre tutto fila liscio o le cose sono semplici. Glicerio Longa, in "Usi e Costumi del Bormiese” (ed. "Magnifica Terra", Sondrio, Soc. Tipo-litografica Valtellinese 1912, ristampa integrale nel 1967 a Bormio e II ristampa nel 1998 a Bormio a cura di Alpinia Editrice), scrive, in proposito:
“Racconta Gaetano De Sanctis che presso gli Indoeuropei primitivi la moglie si acquistava per compera o per ratto; la prima sembra fosse la forma normale del matrimonio, la seconda forma abusiva, ma non infrequente. Dell'una e dell'altra usanza serbarono memoria alcune cerimonie del matrimonio romano; tra le quali non mancava mai la simulazione d'un ratto, mentre la finzione di vendita della sposa allo sposo era la speciale caratteristica di una delle forme solenni delle nozze.
Orbene, non è senza interesse e sorpresa il rilevare come la simulazione del ratto e la finzione della vendita della sposa abbiano lasciato qualche traccia recenteanche tra i monti del bormiese, eccetto nel capoluogo.
In Valdisotto, in ispecial modo, oltre che a nascondere la sposa, s'usava, e spesso s'usa ancora, teneredelle lunghe dispute tra i parenti dello sposo, fuori sulla soglia di casa, e quelli della sposa, dentro rinchiusa. Ai ripetuti colpi di quei che stan fuori, i rinchiusi domandano, un po' seccati, chi è che mena tanto scalpore e che mai desidera….
Si sentono rispondere:
«Siam persone angosciate! Abbiam perduta una splendida colomba, e qui veniamo con fede a cercarla, ché c'è stato detto essersi quivi rifugiata».
«E se anche vi fosse, la colombina che cercate, per nulla noi non la cederemmo, veh!».
«Ebbene, aprite e verremo a patti!».
«Oh, maligni come l'aquila! Fin che non sappiamo quanto siete disposti a sborsare, no, noi non apriamo!».
«Cento lire, vi diamo, aprite!».
«Ah, sì!? E volete menarci anche pel naso? Non ce ne bastano mille!».
«Ebbene, ve ne daremo tremila, diecimila, centomila, ma aprite in nome del cielo, ché la vogliamo ad ogni costo la colombina smarrita!».
Dopo un battibecco press'a poco di questo tenore, la crudel porta si apre e lo sposo, coi parenti, irrompe,frugando ovunque fin che trova la colombina spaurita!! Oppure, uno dei parenti dello sposo (scelto sempre fra quelli che sanno menare la lingua), dopo aver picchiato alla porta benedetta, aver udito la solita domanda: «Chi è che picchia?» eccetera, risponde a nome della comitiva:
«Siam poveri pellegrini e siamo stanchi e vorremmo riposare».
«E chi mai diresse i vostri passi a questa casa?».
«Sopra il suo tetto vedemmo posarsi un bellissimo uccello,che, nel suo dolce linguaggio,ci assicurò essere questa casaabitata da gente di cuore; ed ecco perché ad essa ci fermammo!».
«Quanti siete?».
«Quindici o venti poverelli che chiedono pietà...». «Non abbiam posto, é roba per tutti!...».
«Ma noi ci accontentiamo di poco: siam povera gente,noi... Un fascio di paglia su cui riposare le stanche ossa eun pezzo di pan nero(karcént o krùka) per acquietare l'orribile fame, un bicchier d'acqua per dissetarci la gola riarsa: nul­l'altro vogliamo!».
«È tarda l'ora: c'è impossibile aprire».
«Abbiate cuore!... Il buon Dio vi ricompenserà poi a suo tempo, rendendovi il cento per uno. Aprite dunque!».
Tocchi alfine i cuori di macigno, è permesso aipellegrin di entrare.
Altre volte si fingono amici desiderosi di mangiaree ben in nome solo dell'amicizia, ma che poi, ai ripetuti rifiuti. scendono a miti consigli e, pur di farsi aprire, promettono di pagare lo scotto….
Caratteristicisono pure i dialoghi nuziali in Valfurva. Ildialogo è sostenuto, tanto dall'unache dall'altra parte, dai più scaltri e più ameni degli invitati. È un vivace ed umoristicosuccedersi di bottee risposte che dura alle volte delle ore intiere:
Kufà ghè? Kufà volé kiaré?Checosa c'è? che cosa volete qui intorno?».
È curioso il sapere che i parlamentari dello sposo adattano la loro richiesta alle necessità della stagione: cosìcercano una filatrice (filàgna) o una tessitrice (tesciadóra, tesciàdra) se siè d'inverno; una sarchiatrice (serklögna) in primavera; una rastrellatrice (restelögna) o una batadóraper l'estate.
«Ma kià 'l ghe n'é mìga! al sbaglià stràda!» Ma qua non ce n'è di donne! Avete sbagliato strada!», rispondono i rinchiusi.
Quando finalmente la porta si spalanca, lo sposo è obbligato a cercarsi la sua donna, che, ajutata dai suoi, si è intanto nascosta accuratamente.
Egli deve spesso frugare ogni angolo della casa e la ritrova quasi sempre in qualche ripostiglio dello spazakào magari in un armadio del soléjr!…
All'uscita dalla chiesa, dove si è celebrato il matrimonio, la sposa, anziché seguire il marito, al quale ormai appartiene, cerca di sfuggirgli per ritornare a casa sua. Inseguita e raggiunta da quelli che l'accompagnano, i quali già hanno subodorato la mossa, viene, con dolce violenza,ricondotta in testa al corteo.”

 STORIA
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AMBIENTE

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I PROVERBI SONO IN GRAN PARTE TRATTI DAI SEGUENTI TESTI:

Gaggi, Silvio, "Il volgar eloquio - dialetto malenco", Tipografia Bettini, Sondrio, 2011
Laura Valsecchi Pontiggia, “Proverbi di Valtellina e Valchiavenna”, Bissoni editore, Sondrio, 1969
Gabriele Antonioli, Remo Bracchi, "Dizionario etimologico grosino" (Sondrio, 1995, edito a cura della Biblioteca comunale di Grosio)
Dott. Omero Franceschi, prof.ssa Giuseppina Lombardini, "Costumi e proverbi valtellinesi", Ristampa per l'Archivio del Centro di Studi Alpini di Isolaccia Valdidentro, 2002
AA.VV. "A Cà Nossa ai le cünta inscì", a cura della Biblioteca Comunale di Montagna in Valtellina, Piccolo Vocabolario del dialetto di Montagna con detti, proverbi, filastrocche e preghiere di una volta (1993-1996)
Glicerio Longa, "Usi e Costumi del Bormiese”, ed. "Magnifica Terra", Sondrio, Soc. Tipo-litografica Valtellinese
"Parla 'me ta mànget - detti, proverbi e curiosità della tradizione comasca, lecchese e valtellinese", edito da La Provincia, 2003
Pier Antonio Castellani, “Cento proverbi, detti e citazioni di Livigno” I Libri del Cervo, Sondrio, 1996
Pier Antonio Castellani, “Cento nuovi proverbi, detti e citazioni di Livigno” I Libri del Cervo, Sondrio, 1999
Pier Antonio Castellani, “Cento altri, detti e citazioni di Livigno” I Libri del Cervo, Sondrio, 2000
Pier Antonio Castellani, "Detti e citazioni della Valdidentro", I Libri del Cervo, Sondrio, 2000
Luigi Godenzi e don Reto Crameri, "Proverbi, modi di dire, filastrocche raccolti a Poschiavo, in particolare nelle sue frazioni", con la collaborazione di alcune classi delle Scuole di Avviamento Pratico, Tip. Menghini, Poschiavo (CH), 1987
Lina Lombardini Rini, "Favole e racconti in dialetto di Valtellina", Edizioni Sandron, Palermo-Roma, 1926
Cici Bonazzi, “Detti, proverbi, filastrocche, modi di dire in dialetto tiranese”, ed. Museo Etnografico Tiranese, Tirano, 2000
Luisa Moraschinelli, "Dizionario del dialetto di Aprica", IDEVV (Istituto di Dialettologia e di Etnografia Valtellinese e Valchiavennasca"), Sondrio, 2010
Tarcisio Della Ferrera, Leonardo Della Ferrera (a cura di), "Vocabolario dialettale di Chiuro e Castionetto", Comune di Chiuro ed IDEVV (Istituto di Dialettologia e di Etnografia Valtellinese e Valchiavennasca"), Sondrio, 2008 (cfr. anche www.dialettochiuro.org)
Giovanni Giorgetta, Stefano Ghiggi (con profilo del dialetto di Remo Bracchi), "Vocabolario del Dialetto di Villa di Chiavenna", IDEVV (Istituto di Dialettologia e di Etnografia Valtellinese e Valchiavennasca"), Sondrio, 2010
Luigi Berti, Elisa Branchi (con contributo di Remo Bracchi), "Dizionario tellino", IDEVV (Istituto di Dialettologia e di Etnografia Valtellinese e Valchiavennasca"), Sondrio, 2003
Sergio Scuffi (a cura di), "Nü’n cuštümàva – Vocabolario dialettale di Samolaco", edito nel 2005 dall’Associazione Culturale Biblioteca di Samolaco e dall’Istituto di Dialettologia e di Etnografia Valtellinese e Valchiavennasca. Giacomo Maurizio, "La Val Bargaia", II parte, in "Clavenna" (Bollettino della Società Storica Valchiavennasca), 1970 Gabriele Antonioli e Remo Bracchi, "Dizionario etimologico grosino", Sondrio, 1995, edito a cura della Biblioteca Comunale di Grosio.
Silvana Foppoli Carnevali, Dario Cossi ed altri, “Lingua e cultura del comune di Sondalo” (edito a cura della Biblioteca Comunale di Sondalo)
Serafino Vaninetti, "Sacco - Storia e origini dei personaggi e loro vicissitudini degli usi e costumi nell'Evo", Edizioni Museo Vanseraf Mulino del Dosso, Valgerola, 2003
Sito www.fraciscio.it, dedicato a Fraciscio
Sito www.prolocodipedesina.it, dedicato a Pedesina
Massara, Giuseppe Filippo, "Prodromo della flora valtellinese", Sondrio, Della Cagnoletta, 1834 (ristampa anastatica Arnaldo Forni Editore)
Massara, Giuseppe Filippo, "Prodromo della flora valtellinese", Sondrio, Della Cagnoletta, 1834 (ristampa anastatica Arnaldo Forni Editore)


Utilissima anche la consultazione di Massimiliano Gianotti, "Proverbi dialettali di Valtellina e Valchiavenna", Sondrio, 2001

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PRINCIPALI TESTI CONSULTATI:

Laura Valsecchi Pontiggia, “Proverbi di Valtellina e Valchiavenna”, Bissoni editore, Sondrio, 1969
Gabriele Antonioli, Remo Bracchi, "Dizionario etimologico grosino" (Sondrio, 1995, edito a cura della Biblioteca comunale di Grosio)
Dott. Omero Franceschi, prof.ssa Giuseppina Lombardini, "Costumi e proverbi valtellinesi", Ristampa per l'Archivio del Centro di Studi Alpini di Isolaccia Valdidentro, 2002
Tullio Urangia Tazzoli, "La contea di Bormio – Vol. III – Le tradizioni popolari”, Anonima Bolis Bergamo, 1935;
AA.VV. "A Cà Nossa ai le cünta inscì", a cura della Biblioteca Comunale di Montagna in Valtellina, Piccolo Vocabolario del dialetto di Montagna con detti, proverbi, filastrocche e preghiere di una volta (1993-1996);
Giuseppina Lombardini, “Leggende e tradizioni valtellinesi”, Sondrio, ed. Mevio Washington, 1925;
Lina Rini Lombardini, “In Valtellina - Colori di leggende e tradizioni”, Sondrio, Ramponi, 1950;
Glicerio Longa, "Usi e Costumi del Bormiese”, ed. "Magnifica Terra", Sondrio, Soc. Tipo-litografica Valtellinese 1912, ristampa integrale nel 1967 a Bormio e II ristampa nel 1998 a Bormio a cura di Alpinia Editrice;
Glicerio Longa, "Vocabolario Bormino”, Perugia, Unione Tipografica Cooperativa, 1913;
Marcello Canclini “Raccolta di tradizioni popolari di Bormio, Valdisotto, Valfurva, Valdidentro e Livigno – Il ciclo della vita – La nascita e l'infanzia” (Centro Studi Storici Alta Valtellina, 2000);
Marcello Canclini “Raccolta di tradizioni popolari di Bormio, Valdisotto, Valfurva, Valdidentro e Livigno – Il ciclo della vita – Fidanzamento e matrimonio” (Centro Studi Storici Alta Valtellina, 2004);
Luigi De Bernardi, "Almanacco valtellinese e valchiavennasco", II, Sondrio, 1991;
Giuseppe Napoleone Besta, "Bozzetti Valtellinesi", Bonazzi, Tirano, 1878;
Ercole Bassi, “La Valtellina (Provincia di Sondrio) ”, Milano, Tipografia degli Operai, 1890;
"Ardenno- Strade e contrade", a cura della cooperativa "L'Involt" di Sondrio;
"Castione - Un paese di Valtellina", edito a cura della Biblioteca Comunale di Castione, in collaborazione con il Sistema Bibliotecario di Sondrio;
don Domenico Songini, “Storie di Traona – terra buona”, vol. II, Bettini Sondrio, 2004;
don Domenico Songini, “Storia e... storie di Traona – terra buona”, vol. I, Bettini Sondrio, 2001;
Scuola primaria di Sirta: calendari 1986 e 1991 (a cura dell'insegnante Liberale Libera);
Luisa Moraschinelli, “Uita d'Abriga cüntada an dal so dialet (agn '40)”;
Giovanni Bianchini e Remo Bracchi, "“Dizionario etimologico dei dialetti della Val di Tartano”, Fondazione Pro Valtellina, IDEVV, 2003;
Rosa Gusmeroli, "Le mie care Selve";
Cirillo Ruffoni, "Ai confini del cielo - la mia infanzia a Gerola", Tipografia Bettini, Sondrio, 2003;
Cirillo Ruffoni, "Chi va e chi resta - Romanzo storico ambientato in bassa Valtellina nel secolo XV", Tipografia Bettini, Sondrio, 2000;
Cirillo Ruffoni, "In nomine Domini - Vita e memorie di un comune della Valtellina nel Trecento", Tipografia Bettini, Sondrio, 1998;
Mario Songini (Diga), "La Val Masino e la sua gente - storia, cronaca e altro", Comune di Val Masino, 2006;
Tarcisio Della Ferrera, "Una volta", Edizione Pro-Loco Comune di Chiuro, 1982;
"Parla 'me ta mànget - detti, proverbi e curiosità della tradizione comasca, lecchese e valtellinese", edito da La Provincia, 2003;
Massimiliano Gianotti, "Proverbi dialettali di Valtellina e Valchiavenna", Sondrio, 2001;
Associazione Archivio della Memoria di Ponte in Valtellina, "La memoria della cura, la cura della memoria", Alpinia editrice, 2007;
Luisa Moraschinelli, "Come si viveva nei paesi di Valtellina negli anni '40 - l'Aprica", Alpinia editrice, 2000;
Aurelio Benetti, Dario Benetti, Angelo Dell'Oca, Diego Zoia, "Uomini delle Alpi - Contadini e pastori in Valtellina", Jaca Book, 1982;
Patrizio Del Nero, “Albaredo e la via di San Marco – Storia di una comunità alpina”, Editour, 2001;
Amleto Del Giorgio, "Samolaco ieri e oggi", Chiavenna, 1965;
Ines Busnarda Luzzi, "Case di sassi", II, L'officina del Libro, Sondrio, 1994;
aa.vv. “Mondo popolare in Lombardia – Sondrio e il suo territorio” (Silvana editoriale, 1995) Pierantonio Castellani, “Cento proverbi, detti e citazioni di Livigno” I Libri del Cervo, Sondrio, 1996 Pierantonio Castellani, “Cento nuovi proverbi, detti e citazioni di Livigno” I Libri del Cervo, Sondrio, 1999 Pierantonio Castellani, “Cento altri, detti e citazioni di Livigno” I Libri del Cervo, Sondrio, 2000
Cici Bonazzi, “Detti, proverbi, filastrocche, modi di dire in dialetto tiranese”, ed. Museo Etnografico Tiranese, Tirano, 2000
Luisa Moraschinelli, "Dizionario del dialetto di Aprica", IDEVV (Istituto di Dialettologia e di Etnografia Valtellinese e Valchiavennasca"), Sondrio, 2010
Tarcisio Della Ferrera, Leonardo Della Ferrera (a cura di), "Vocabolario dialettale di Chiuro e Castionetto", Comune di Chiuro ed IDEVV (Istituto di Dialettologia e di Etnografia Valtellinese e Valchiavennasca"), Sondrio, 2008 (cfr. anche www.dialettochiuro.org)
Giovanni Giorgetta, Stefano Ghiggi (con profilo del dialetto di Remo Bracchi), "Vocabolario del Dialetto di Villa di Chiavenna", IDEVV (Istituto di Dialettologia e di Etnografia Valtellinese e Valchiavennasca"), Sondrio, 2010
Luigi Berti, Elisa Branchi (con contributo di Remo Bracchi), "Dizionario tellino", IDEVV (Istituto di Dialettologia e di Etnografia Valtellinese e Valchiavennasca"), Sondrio, 2003
Pietro Ligari, “Ragionamenti d’agricoltura” (1752), Banca Popolare di Sondrio, Sondrio, 1988
Saveria Masa, “Libro dei miracoli della Madonna di Tirano”, edito a cura dell’Associazione Amici del Santuario della Beata Vergine di Tirano” (Società Storica Valtellinese, Sondrio, 2004)
Sergio Scuffi (a cura di), "Nü’n cuštümàva – Vocabolario dialettale di Samolaco", edito nel 2005 dall’Associazione Culturale Biblioteca di Samolaco e dall’Istituto di Dialettologia e di Etnografia Valtellinese e Valchiavennasca. Giacomo Maurizio, "La Val Bargaia", II parte, in "Clavenna" (Bollettino della Società Storica Valchiavennasca), 1970 Gabriele Antonioli e Remo Bracchi, "Dizionario etimologico grosino", Sondrio, 1995, edito a cura della Biblioteca Comunale di Grosio.
Silvana Foppoli Carnevali, Dario Cossi ed altri, “Lingua e cultura del comune di Sondalo” (edito a cura della Biblioteca Comunale di Sondalo)
Serafino Vaninetti, "Sacco - Storia e origini dei personaggi e loro vicissitudini degli usi e costumi nell'Evo", Edizioni Museo Vanseraf Mulino del Dosso, Valgerola, 2003
Sito www.fraciscio.it, dedicato a Fraciscio
Sito www.prolocodipedesina.it, dedicato a Pedesina
Massara, Giuseppe Filippo, "Prodromo della flora valtellinese", Sondrio, Della Cagnoletta, 1834 (ristampa anastatica Arnaldo Forni Editore)
Galli Valerio, Bruno, "Materiali per la fauna dei vertebrati valtellinesi", Sondrio, stab. tipografico "Quadrio", 1890

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