SANTI (clicca qui per aprire la pagina relativa a questo giorno dal sito www.santiebeati.it):
S. Germana, S. Vito, Modesto, Enrica, Everardo

PROVERBI

A Sant Vitu e Mudèst l'è pecc l'acqua di tempèst
(a san Vito e Modesto è peggio l'acqua della tempesta - Montagna)
Se ‘l piöf a san Vito e Modèst, l'è pec’ che 'l tempèšt
(se piove a s. Vito e Modesto è peggio l'acqua che la grandine - Villa di Tirano)
Se ‘l piöf al di de san Modèst la früä la va tutta in molèšt
(se piove l giorno di san Modesto il raccolto va tutto in malora - Villa di Chiavenna)
Giurgét, Marchét, Crusét el furma n'invernét, dopo al vé san Vitìn che l'è al pegiurìn (S. Giorgio, S. marco e Santa Croce formano un piccolo inverno, poi viene san Vito che è un piccolo peggioramento - Castione)
Li bóra se li cunta giù in fónt a la val
(i tronchi li si conta in fondo alla valle, solo alla fine si può giudicare - Sondalo)
El gnént el fa bé per i öcc’ (il niente fa bene per gli occhi, cioè non serve a nessuno - Teglio)
L'acqua cheta la ruina i pùc (l'acqua cheta rovina i ponti - Aprica)
Cun la fèma l'om al sa cunfìdia ogni mumént; però cun manifestà segreti al stàia atént!
(l'uomo si confidi con la donna ad ogni momento, ma stia attento a rivelarle segreti! - Poschiavo)

VITA DI UNA VOLTA

Dal Rapporto del prefetto dell'Adda Angiolini al signor Conte Consigliere di Stato Direttore Generale della Pubblica Istruzione su gli usi e costumi del Dipartimento dell’Adda - Sondrio, 8 gennaio 1812 (Pubblicato in: ARTI E TRADIZIONI POPOLARI - LE INCHIESTE NAPOLEONICHE SUI COSTUMI E LE TRADIZIONI NEL REGNO ITALICO, a cura di Giovanni Tassoni, La Vesconta - Bellinzona, 1973):
"Nulla di rimarchevole in ordine ai matrimoni. Fra i contadini i matrimoni non incontrano grandi difficoltà. Una condotta onesta e l'attitudine al travaglio assicurano alla contadina un partito, purché il di lei casato sia d'altronde puro da qualunque macchia, come sarebbe quella di avere avuto in famiglia un giustiziato, un delatore, od uno sbirro, cui non aggiungo lo stregone avendo diggià accennato questa stravagante opinione. In un frugalissimo banchetto, al quale altra volta frammischiavasi qualche colpo di fucile in segno d'allegrezza, consiste ogni gozzoviglia del giorno delle nozze. All'indomani la novella sposa recasi al campo de' nuovi parenti, e vi travaglia come ogni altro. Non devo però passare sotto silenzio che la buona educazione d'una sposa contadina esige dalla medesima diverse smorfie, che palesino la sua ripugnanza a lasciare la casa paterna e ad entrare in un'altra. Deve fuggire, deve nascondersi, essere ritrovata e condotta nella nuova famiglia coll'impiego anche degli urti quando occorra di dover vincere una straordinaria resistenza.
Un uso singolare praticavasi in Valtellina all'evenienza di qualche matrimonio in cui ambedue, o altro dei due coniugi, fossero rimasti precedentemente vedovi. Consisteva nell'accompagnare gli sposi al loro domicilio con urli e schiamazzi, e collo strepito di bacinelle, di padelle e caldai. Credevasi forse con ciò di secondare lo spirito della Chiesa che nega la benedizione e simili nozze. Questo barbaro uso fu abolito dal Signor Casati in allora vice prefetto
."

Pietro Ligari, nei “Ragionamenti d’agricoltura”, trattatello che risale alla metà del settecento (1752, edito oggi dalla Banca Popolare di Sondrio, Sondrio, 1988), descrive in questi termini i lavori che un buon contadino deve porre in atto nel mese di giugno per curare la sua vite:
"Si prosiegue a sgarzolare leggermente le viti, levandovi dal piede le roggere e virgulti dal vecchio, ma li pampini da frutto non si devono sgarzolare sino alla fine del corente doppo che si vedrà che l'uva sia libera e monda dal suo fiore. Fratanto si va osservando nelle vigne que' pampini non attaccati alle sue frasche e che sono in periccolo d'esser rotti dal vento e però si legano con erba o gionchi per assicurarli.
Si seminano biete di costa, latuche d'aqua et indivia in luna vecchia per trapiantarsi in agosto e serviranno per primavera. Parimente in luna vecchia s'incomincia a trapiantare il selero, quale non deve essere troppo picciolo, ma di mediogre grandezza almento d'una quarta in longhezza nelle foglie, e li solchi si dovranno fare per il meno alla profondità di due quarte e mantenerlo sempre umido sino alla fine d'agosto, movendogli la terra all'intorno almeno ogni quindici giorni per tre volte, con accrescervi ogni volta qualche puoco di terra al piede e con ciò si farà più forte nella radice. Si segano prati e si coglie il frumento e segale e si semina miglio e formentone
."

Nella Credaro Porta, nel bell’articolo “Cucina di valle e di montagna” (contenuto nel volume di aa. vv. “Mondo popolare in Lombardia – Sondrio e il suo territorio”, Silvana Editoriale, 1995), ci offre questo interessantissimo spaccato sull’alimentazione nella civiltà contadina dei secoli scorsi:

"La raccolta di erbe selvatiche nei campi, nei prati e anche nelle zone non antropizzate era attività che iniziava presto nell'anno, quando si apriva la stagione, e continuava per tutta l'estate, grazie alla transumanza verso l'alta quota, che vedeva ritardata via via la comparsa della vegetazione primaverile.
Entravano comunemente nell'alimentazione vari vegetali selvatici, ed è forse da questa abitudine che ha avuto origine una frase che ormai tutti ricordano in Valtellina, scritta da Luigi Torelli a Bettino Ricasoli nel 1861, in anni di particolare crisi per la provincia di Sondrio: «Figurati, caro amico, che la miseria è a tal grado di spaventevole eccesso che vi sono centinaia di famiglie che vivono di erba cotta senza sale» e che ci ricorda la descrizione manzoniana della carestia in cui l'uomo rubava l'erba alla stessa mucca che trascinava al pascolo.
Forse ci deve spaventare di più la miseria che costringeva a risparmiare perfino il sale, che l'idea che venisse consumata della generica «erba». Se si fosse guardato bene nella borsa delle donne che facevano la raccolta delle erbe spontanee, si sarebbero trovati, a seconda della stagione e dell'altitudine, piuttosto i «denti di cane» (Taraxacum officinale), gli s'ciupét (Silene vulgaris), i puriik o farinéi (Chenopodium album), i griign (Hypochoeris radicata), i cugid (Chenopodium bonushenricus), i graséi (Valerianella locusta), i «falsi asparagi» (Aruncus silvestris), gli «asparagi verdi delle vigne» (Asparagus officinalis), i levertíis (Humulus lupulus), l'«erba amara» (Tanacetum vulgare), oppure malva, ortiche o, in alta montagna, i «cuori di cardo» (Carlina acaulis).
A questo proposito è interessante riportare un'osservazione attenta alla vegetazione della nostra provincia, effettuata dallo scienziato Scheuchzer nel 1723 il quale, dopo aver descritto le coltivazioni a sud dello Spluga, «... Ammirati dalla curiosa piccolezza dei fondi e dei campi, che ricoprono persino i sassi di un solo metro quadrato di superficie...», ricorda che «... nei pascoli alpini più aridi... gli alpigiani preparano i capolini carnosi, come il carciofo, e lo considerano come una delizia locale, come già annotò Gesner»
E tutta una varietà di «erbe», che richiedono competenza nella ricerca e anche modi di cucinare non banali. Va ricordato che sul lago di Novate Mezzola si raccoglievano e consumavano nei mesi di gennaio e febbraio le castagne d'acqua (Trapa natans), tanto che il Giovio, nelle sue Lettere lariane, nel 1802, scrive che i contadini della zona ne preparano una «tollerabil polenta la quale [...] ha il gran merito di placare il ventre senza dispendio o di borsa o di cultura. Si narra che nel 1765 questi miseri vegetabili fossero il cibo di molte persone nella grande scarsità del pane.
"

STORIA
-

AMBIENTE

[Torna in testa alla pagina]

© 2003 - 2024 Massimo Dei Cas | Template design by Andreas Viklund | Best hosted at www.svenskadomaner.se

I PROVERBI SONO IN GRAN PARTE TRATTI DAI SEGUENTI TESTI:

Gaggi, Silvio, "Il volgar eloquio - dialetto malenco", Tipografia Bettini, Sondrio, 2011
Laura Valsecchi Pontiggia, “Proverbi di Valtellina e Valchiavenna”, Bissoni editore, Sondrio, 1969
Gabriele Antonioli, Remo Bracchi, "Dizionario etimologico grosino" (Sondrio, 1995, edito a cura della Biblioteca comunale di Grosio)
Dott. Omero Franceschi, prof.ssa Giuseppina Lombardini, "Costumi e proverbi valtellinesi", Ristampa per l'Archivio del Centro di Studi Alpini di Isolaccia Valdidentro, 2002
AA.VV. "A Cà Nossa ai le cünta inscì", a cura della Biblioteca Comunale di Montagna in Valtellina, Piccolo Vocabolario del dialetto di Montagna con detti, proverbi, filastrocche e preghiere di una volta (1993-1996)
Glicerio Longa, "Usi e Costumi del Bormiese”, ed. "Magnifica Terra", Sondrio, Soc. Tipo-litografica Valtellinese
"Parla 'me ta mànget - detti, proverbi e curiosità della tradizione comasca, lecchese e valtellinese", edito da La Provincia, 2003
Pier Antonio Castellani, “Cento proverbi, detti e citazioni di Livigno” I Libri del Cervo, Sondrio, 1996
Pier Antonio Castellani, “Cento nuovi proverbi, detti e citazioni di Livigno” I Libri del Cervo, Sondrio, 1999
Pier Antonio Castellani, “Cento altri, detti e citazioni di Livigno” I Libri del Cervo, Sondrio, 2000
Pier Antonio Castellani, "Detti e citazioni della Valdidentro", I Libri del Cervo, Sondrio, 2000
Luigi Godenzi e don Reto Crameri, "Proverbi, modi di dire, filastrocche raccolti a Poschiavo, in particolare nelle sue frazioni", con la collaborazione di alcune classi delle Scuole di Avviamento Pratico, Tip. Menghini, Poschiavo (CH), 1987
Lina Lombardini Rini, "Favole e racconti in dialetto di Valtellina", Edizioni Sandron, Palermo-Roma, 1926
Cici Bonazzi, “Detti, proverbi, filastrocche, modi di dire in dialetto tiranese”, ed. Museo Etnografico Tiranese, Tirano, 2000
Luisa Moraschinelli, "Dizionario del dialetto di Aprica", IDEVV (Istituto di Dialettologia e di Etnografia Valtellinese e Valchiavennasca"), Sondrio, 2010
Tarcisio Della Ferrera, Leonardo Della Ferrera (a cura di), "Vocabolario dialettale di Chiuro e Castionetto", Comune di Chiuro ed IDEVV (Istituto di Dialettologia e di Etnografia Valtellinese e Valchiavennasca"), Sondrio, 2008 (cfr. anche www.dialettochiuro.org)
Giovanni Giorgetta, Stefano Ghiggi (con profilo del dialetto di Remo Bracchi), "Vocabolario del Dialetto di Villa di Chiavenna", IDEVV (Istituto di Dialettologia e di Etnografia Valtellinese e Valchiavennasca"), Sondrio, 2010
Luigi Berti, Elisa Branchi (con contributo di Remo Bracchi), "Dizionario tellino", IDEVV (Istituto di Dialettologia e di Etnografia Valtellinese e Valchiavennasca"), Sondrio, 2003
Sergio Scuffi (a cura di), "Nü’n cuštümàva – Vocabolario dialettale di Samolaco", edito nel 2005 dall’Associazione Culturale Biblioteca di Samolaco e dall’Istituto di Dialettologia e di Etnografia Valtellinese e Valchiavennasca. Giacomo Maurizio, "La Val Bargaia", II parte, in "Clavenna" (Bollettino della Società Storica Valchiavennasca), 1970 Gabriele Antonioli e Remo Bracchi, "Dizionario etimologico grosino", Sondrio, 1995, edito a cura della Biblioteca Comunale di Grosio.
Silvana Foppoli Carnevali, Dario Cossi ed altri, “Lingua e cultura del comune di Sondalo” (edito a cura della Biblioteca Comunale di Sondalo)
Serafino Vaninetti, "Sacco - Storia e origini dei personaggi e loro vicissitudini degli usi e costumi nell'Evo", Edizioni Museo Vanseraf Mulino del Dosso, Valgerola, 2003
Sito www.fraciscio.it, dedicato a Fraciscio
Sito www.prolocodipedesina.it, dedicato a Pedesina
Massara, Giuseppe Filippo, "Prodromo della flora valtellinese", Sondrio, Della Cagnoletta, 1834 (ristampa anastatica Arnaldo Forni Editore)
Massara, Giuseppe Filippo, "Prodromo della flora valtellinese", Sondrio, Della Cagnoletta, 1834 (ristampa anastatica Arnaldo Forni Editore)


Utilissima anche la consultazione di Massimiliano Gianotti, "Proverbi dialettali di Valtellina e Valchiavenna", Sondrio, 2001

[Torna in testa alla pagina]

PRINCIPALI TESTI CONSULTATI:

Laura Valsecchi Pontiggia, “Proverbi di Valtellina e Valchiavenna”, Bissoni editore, Sondrio, 1969
Gabriele Antonioli, Remo Bracchi, "Dizionario etimologico grosino" (Sondrio, 1995, edito a cura della Biblioteca comunale di Grosio)
Dott. Omero Franceschi, prof.ssa Giuseppina Lombardini, "Costumi e proverbi valtellinesi", Ristampa per l'Archivio del Centro di Studi Alpini di Isolaccia Valdidentro, 2002
Tullio Urangia Tazzoli, "La contea di Bormio – Vol. III – Le tradizioni popolari”, Anonima Bolis Bergamo, 1935;
AA.VV. "A Cà Nossa ai le cünta inscì", a cura della Biblioteca Comunale di Montagna in Valtellina, Piccolo Vocabolario del dialetto di Montagna con detti, proverbi, filastrocche e preghiere di una volta (1993-1996);
Giuseppina Lombardini, “Leggende e tradizioni valtellinesi”, Sondrio, ed. Mevio Washington, 1925;
Lina Rini Lombardini, “In Valtellina - Colori di leggende e tradizioni”, Sondrio, Ramponi, 1950;
Glicerio Longa, "Usi e Costumi del Bormiese”, ed. "Magnifica Terra", Sondrio, Soc. Tipo-litografica Valtellinese 1912, ristampa integrale nel 1967 a Bormio e II ristampa nel 1998 a Bormio a cura di Alpinia Editrice;
Glicerio Longa, "Vocabolario Bormino”, Perugia, Unione Tipografica Cooperativa, 1913;
Marcello Canclini “Raccolta di tradizioni popolari di Bormio, Valdisotto, Valfurva, Valdidentro e Livigno – Il ciclo della vita – La nascita e l'infanzia” (Centro Studi Storici Alta Valtellina, 2000);
Marcello Canclini “Raccolta di tradizioni popolari di Bormio, Valdisotto, Valfurva, Valdidentro e Livigno – Il ciclo della vita – Fidanzamento e matrimonio” (Centro Studi Storici Alta Valtellina, 2004);
Luigi De Bernardi, "Almanacco valtellinese e valchiavennasco", II, Sondrio, 1991;
Giuseppe Napoleone Besta, "Bozzetti Valtellinesi", Bonazzi, Tirano, 1878;
Ercole Bassi, “La Valtellina (Provincia di Sondrio) ”, Milano, Tipografia degli Operai, 1890;
"Ardenno- Strade e contrade", a cura della cooperativa "L'Involt" di Sondrio;
"Castione - Un paese di Valtellina", edito a cura della Biblioteca Comunale di Castione, in collaborazione con il Sistema Bibliotecario di Sondrio;
don Domenico Songini, “Storie di Traona – terra buona”, vol. II, Bettini Sondrio, 2004;
don Domenico Songini, “Storia e... storie di Traona – terra buona”, vol. I, Bettini Sondrio, 2001;
Scuola primaria di Sirta: calendari 1986 e 1991 (a cura dell'insegnante Liberale Libera);
Luisa Moraschinelli, “Uita d'Abriga cüntada an dal so dialet (agn '40)”;
Giovanni Bianchini e Remo Bracchi, "“Dizionario etimologico dei dialetti della Val di Tartano”, Fondazione Pro Valtellina, IDEVV, 2003;
Rosa Gusmeroli, "Le mie care Selve";
Cirillo Ruffoni, "Ai confini del cielo - la mia infanzia a Gerola", Tipografia Bettini, Sondrio, 2003;
Cirillo Ruffoni, "Chi va e chi resta - Romanzo storico ambientato in bassa Valtellina nel secolo XV", Tipografia Bettini, Sondrio, 2000;
Cirillo Ruffoni, "In nomine Domini - Vita e memorie di un comune della Valtellina nel Trecento", Tipografia Bettini, Sondrio, 1998;
Mario Songini (Diga), "La Val Masino e la sua gente - storia, cronaca e altro", Comune di Val Masino, 2006;
Tarcisio Della Ferrera, "Una volta", Edizione Pro-Loco Comune di Chiuro, 1982;
"Parla 'me ta mànget - detti, proverbi e curiosità della tradizione comasca, lecchese e valtellinese", edito da La Provincia, 2003;
Massimiliano Gianotti, "Proverbi dialettali di Valtellina e Valchiavenna", Sondrio, 2001;
Associazione Archivio della Memoria di Ponte in Valtellina, "La memoria della cura, la cura della memoria", Alpinia editrice, 2007;
Luisa Moraschinelli, "Come si viveva nei paesi di Valtellina negli anni '40 - l'Aprica", Alpinia editrice, 2000;
Aurelio Benetti, Dario Benetti, Angelo Dell'Oca, Diego Zoia, "Uomini delle Alpi - Contadini e pastori in Valtellina", Jaca Book, 1982;
Patrizio Del Nero, “Albaredo e la via di San Marco – Storia di una comunità alpina”, Editour, 2001;
Amleto Del Giorgio, "Samolaco ieri e oggi", Chiavenna, 1965;
Ines Busnarda Luzzi, "Case di sassi", II, L'officina del Libro, Sondrio, 1994;
aa.vv. “Mondo popolare in Lombardia – Sondrio e il suo territorio” (Silvana editoriale, 1995) Pierantonio Castellani, “Cento proverbi, detti e citazioni di Livigno” I Libri del Cervo, Sondrio, 1996 Pierantonio Castellani, “Cento nuovi proverbi, detti e citazioni di Livigno” I Libri del Cervo, Sondrio, 1999 Pierantonio Castellani, “Cento altri, detti e citazioni di Livigno” I Libri del Cervo, Sondrio, 2000
Cici Bonazzi, “Detti, proverbi, filastrocche, modi di dire in dialetto tiranese”, ed. Museo Etnografico Tiranese, Tirano, 2000
Luisa Moraschinelli, "Dizionario del dialetto di Aprica", IDEVV (Istituto di Dialettologia e di Etnografia Valtellinese e Valchiavennasca"), Sondrio, 2010
Tarcisio Della Ferrera, Leonardo Della Ferrera (a cura di), "Vocabolario dialettale di Chiuro e Castionetto", Comune di Chiuro ed IDEVV (Istituto di Dialettologia e di Etnografia Valtellinese e Valchiavennasca"), Sondrio, 2008 (cfr. anche www.dialettochiuro.org)
Giovanni Giorgetta, Stefano Ghiggi (con profilo del dialetto di Remo Bracchi), "Vocabolario del Dialetto di Villa di Chiavenna", IDEVV (Istituto di Dialettologia e di Etnografia Valtellinese e Valchiavennasca"), Sondrio, 2010
Luigi Berti, Elisa Branchi (con contributo di Remo Bracchi), "Dizionario tellino", IDEVV (Istituto di Dialettologia e di Etnografia Valtellinese e Valchiavennasca"), Sondrio, 2003
Pietro Ligari, “Ragionamenti d’agricoltura” (1752), Banca Popolare di Sondrio, Sondrio, 1988
Saveria Masa, “Libro dei miracoli della Madonna di Tirano”, edito a cura dell’Associazione Amici del Santuario della Beata Vergine di Tirano” (Società Storica Valtellinese, Sondrio, 2004)
Sergio Scuffi (a cura di), "Nü’n cuštümàva – Vocabolario dialettale di Samolaco", edito nel 2005 dall’Associazione Culturale Biblioteca di Samolaco e dall’Istituto di Dialettologia e di Etnografia Valtellinese e Valchiavennasca. Giacomo Maurizio, "La Val Bargaia", II parte, in "Clavenna" (Bollettino della Società Storica Valchiavennasca), 1970 Gabriele Antonioli e Remo Bracchi, "Dizionario etimologico grosino", Sondrio, 1995, edito a cura della Biblioteca Comunale di Grosio.
Silvana Foppoli Carnevali, Dario Cossi ed altri, “Lingua e cultura del comune di Sondalo” (edito a cura della Biblioteca Comunale di Sondalo)
Serafino Vaninetti, "Sacco - Storia e origini dei personaggi e loro vicissitudini degli usi e costumi nell'Evo", Edizioni Museo Vanseraf Mulino del Dosso, Valgerola, 2003
Sito www.fraciscio.it, dedicato a Fraciscio
Sito www.prolocodipedesina.it, dedicato a Pedesina
Massara, Giuseppe Filippo, "Prodromo della flora valtellinese", Sondrio, Della Cagnoletta, 1834 (ristampa anastatica Arnaldo Forni Editore)
Galli Valerio, Bruno, "Materiali per la fauna dei vertebrati valtellinesi", Sondrio, stab. tipografico "Quadrio", 1890

[Torna in testa alla pagina]

La riproduzione della pagina o di sue parti è consentita previa indicazione della fonte e dell'autore
(Massimo Dei Cas, www.paesidivaltellina.it)