SANTI (clicca qui per aprire la pagina relativa a questo giorno dal sito www.santiebeati.it):
S. Irene, Aurora

PROVERBI

El vin l’è ‘l lacc’ di vècc’ (il vino è il latte dei vecchi – Montagna)
Per calmè l’órz, marìdel (per calmare l’orso, fallo sposare – Samolaco)
Per vén asée ghé ö vanzàn (per averne a sufficienza bisogna avanzarne –Samolaco)
Cu ‘l témp e cun la pàia marüda àa i nèspuli
(con il tempo e con la paglia maturano anche le nespole - Tirano)
Aqua e vìn velén de quel fìn (acqua e vino, gran veleno - Grosio)
Cu’ la làpa sa cumbìna poch (con la parlantina si combina poco - Tirano)
Cu l’ambröi e cu l’ingàn al balòs vif dùma mèz an
(con l’imbroglio e con l’inganno il birbante vive solo mezzo anno - Tirano)
Cu ‘na gügia e ‘l rèf  sa g’à già scià mèz vestìi (Con un ago e il filo si ha di già mezzo vestito - Tirano)
Nìgula russa u ca'l piöf u ca 'l bùfa (nuvola rossa, o piove o tira vento - Villa di Tirano)
Tüt lan letra nu van e la posta, e tüt lan dumanda nu meritan rasposta
(tutte le lettere non vanno alla posta e tutte le domande non meritano risposta - Val Bregaglia)
La prima digestion la vegn faita in boca (la prima digestione avviene in bocca - Poschiavo)

VITA DI UNA VOLTA

Dal “Libro dei miracoli della Madonna di Tirano”, curato da Saveria Masa ed edito a cura dell’Associazione Amici del Santuario della Beata Vergine di Tirano” (Società Storica Valtellinese, Sondrio, 2004), riportiamo, fra i molti miracoli registrati, quello datato 20 ottobre 1505:

"20 ottobre 1505. Gaspare, figlio del signor Gabriele del Dugo di Brescia è in fin di vita, abbandonato anche dalle cure dei medici. Il padre Gabriele, disperato, si getta a terra davanti all'immagine della Madonna, per invocare la grazia della vita per il figlio. Promette, altresì, di condurre Gaspare presso il santo luogo dell'apparizione e di far celebrare una Messa a lode e more della Vergine Madre. Immediatamente Gaspare ricomincia a parlare e nel giro di quindici giorni si ritrova sano e in salute.

Anchora essendo domino Gasparo, filiolo del spectabile domino Gabrielle del Dugo habitatore in Bresa, in caso di morte et in tuto abandonato da li medici, et staseva indovere morire; et il prefato domino Gabrielle se gitò in terra com li genogi nudi davanti ala imagine dela gloriosa Vergine Madona Sancta Maria, et fece voto de fare vegnire il prefato domino Gasparo filiolo suo a visitare questo sanctissimo loco, fare cantare una Me[s]sa a laude et honore dela prefata intemerata gloriosa Vergine Madona Sancta Maria et fare una certa oblatione et tomo ebe fato la oratione sua, immantine[n]te il prefato domino Gasparo cominciò a parlare, et in quindici giorni se ritrovò sano e galiardo et venete a visitare questo sanctissimo loco, et fece cantare la Sancta Messa die Lune 20, mensis octobris 1505."

STORIA

Giovanni Guler Von Weineck, nell’opera “Rhaetia”, (Zurigo, 1616, versione dal tedesco della sola parte che riguarda la Valtellina e la Valchiavenna di Giustino Renato Orsini, Sondrio, 1959), scrive, sulla coltura della vite e la commercializzazione del vino in Valtellina:
“La vite è diffusa, risalendo la valle, sin quasi nel Bormiese e scendendo verso il Lario, sino al confine. Si coltiva dunque su entrambe le sponde dell'Adda per tutta la regione; ma il versante di destra. essendo più soleggiato, è anche più produttivo e più vitifero del sinistro. I tralci vengono appoggiati a tastolli di legno. o direttamente alle rocce. Vi è qualche posizione, la quale per sé stessa non produrrebbe quasi nulla, avendo soltanto pietre e dirupi, così da essere considerata come sterile e incoltivabile. Eppure, anche lassù fra le nude rocce, si porta del terriccio in quantità sufficiente perché i tralci che si vogliono impiantare possano farvi radice; e questi crescono poi rigogliosi sulle grosse pietre e sui dirupi, formando estesi e leggiadri vigneti, che non solo fanno bella mostra di sé, ma danno anche un buon reddito. Nella Valtellina è ancora da notare una qualità di uva che matura in luglio e detta perciò uga lugliadega; essa serve per lo più come uva da tavola.

Il vino che si produce è bianco e rosso: ma per altro il bianco è assai scarso. Le qualità poi del vino valtellinese sono molte e svariate, a seconda delle viti e delle posizioni dove crescono. non che della differente coltivazione e lavorazione, poiché anche queste importano non poco. Un certo vino lo si prepara con grappoli sceltissimi, ponendolo in piccole botticelle, all'aperto e alla luce, sul solaio, dove si trasforma in amabile e generosa malvasia. Si appresta anche un buon vino dolce, che viene chiamato vino-passito dalla maniera con cui i grappoli, dopo esser colti, vengono esposti sulla paglia per certo tempo, prima di essere pigiati. Vengono anche preparati parecchi altri tipi particolari di vino, che io ometto per brevità.
Per altro tutti in genere questi vini, mentre sono buoni e gradevoli al palato, sono pure assai generosi, e costituiscono una bevanda veramente salubre ed opportuna, se si considera che la regione valtellinese è calda e che talvolta le sorgenti si disseccano. Quindi gli autori antichi e moderni lodano assai il vino valtellinese; e il grande poeta Virgilio, enumerando le migliori viti, cantava:
. . . Et quo te carmine dicam Rhaetica?

Nessun vino piacque tanto come questo ad Ottaviano Augusto, il potente imperatore romano; ed anche l'imperatore romano di cristiana memoria, Rodolfo II che regnò nell'epoca nostra, bevette assai volentieri di questo vino valtellinese, che ogni anno si faceva condurre a Praga in Boemia. E' un vino resistente che si conserva quanto si vuole; anzi quanto più invecchia, tanto più diviene generoso ed amabile; quindi, mentre è l'onore delle mense, viene anche assai pregiato in medicina. Il vino rosso, con l'andar degli anni, muta colore; e, invecchiando, vie più si scolora così da divenire alla fine affatto bianco. Il mio defunto signor padre nell'anno 1540, durante la canicola estiva, mise in cantina di questo vin rosso, di cui rimane ancora una botticella in quest'anno corrente 1616; ed esso è limpido e chiaro come un cristallo, generoso come l'acquavite: perciò viene somministrato a parecchi malati in casi diversi.
Il nobile vino valtellinese viene esportato in grande quantità dalla Valle negli altri paesi della Rezia, in Italia, nella Svizzera, nel Tirolo, nellaSvevia, nella Baviera, nell'Austria ed altrove. Quando io fui, a nome delle Eccelse Tre Leghe, governatore di tutta la valle, ricercai informazioni da per tutto, presso le persone che potevano sapere, sulla quantità di vino che esce dal paese; e seppi che annualmente, quando il raccolto è normale, ne viene esportato per vie diverse una media quotidiana di cento some. E' la soma una quantità corrispondente al carico medio di un cavallo da basto, e vale dieci staia. Orbene, poichè sei staia fanno una brenta, come noi diciamo, ovvero un tino, e poichè la brenta vale ora due, ora tre ed anche quattro corone, se il vino è ottimo è facile calcolare quale cospicuo reddito tragga la popolazione valtellinese solo dal vino.
Il vino di Valtellina ha questa prerogativa: che le sue virtù od i suoi difetti s'accrescono quando venga trasportato da un luogo all'altro. Se il vino è buono, quanto più lungo è il viaggio da percorrere, tanto più quello diviene generoso, purchè non venga adulterato; se invece è cattivo (o perchè torbido, o perché sa d'aceto, o perché riesce altrimenti sgradevole al palato) e se non si nota questo suo difetto prima di caricarlo, il vino diventa poi sempre peggiore, per gli scuotimenti del trasporto; e tanto peggiore, quanto più lungo è il cammino. Quindi bisogna porre buona attenzione a suo tempo, per non essere ingannati.”

 

AMBIENTE

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I PROVERBI SONO IN GRAN PARTE TRATTI DAI SEGUENTI TESTI:

Gaggi, Silvio, "Il volgar eloquio - dialetto malenco", Tipografia Bettini, Sondrio, 2011
Laura Valsecchi Pontiggia, “Proverbi di Valtellina e Valchiavenna”, Bissoni editore, Sondrio, 1969
Gabriele Antonioli, Remo Bracchi, "Dizionario etimologico grosino" (Sondrio, 1995, edito a cura della Biblioteca comunale di Grosio)
Dott. Omero Franceschi, prof.ssa Giuseppina Lombardini, "Costumi e proverbi valtellinesi", Ristampa per l'Archivio del Centro di Studi Alpini di Isolaccia Valdidentro, 2002
AA.VV. "A Cà Nossa ai le cünta inscì", a cura della Biblioteca Comunale di Montagna in Valtellina, Piccolo Vocabolario del dialetto di Montagna con detti, proverbi, filastrocche e preghiere di una volta (1993-1996)
Glicerio Longa, "Usi e Costumi del Bormiese”, ed. "Magnifica Terra", Sondrio, Soc. Tipo-litografica Valtellinese
"Parla 'me ta mànget - detti, proverbi e curiosità della tradizione comasca, lecchese e valtellinese", edito da La Provincia, 2003
Pier Antonio Castellani, “Cento proverbi, detti e citazioni di Livigno” I Libri del Cervo, Sondrio, 1996
Pier Antonio Castellani, “Cento nuovi proverbi, detti e citazioni di Livigno” I Libri del Cervo, Sondrio, 1999
Pier Antonio Castellani, “Cento altri, detti e citazioni di Livigno” I Libri del Cervo, Sondrio, 2000
Pier Antonio Castellani, "Detti e citazioni della Valdidentro", I Libri del Cervo, Sondrio, 2000
Luigi Godenzi e don Reto Crameri, "Proverbi, modi di dire, filastrocche raccolti a Poschiavo, in particolare nelle sue frazioni", con la collaborazione di alcune classi delle Scuole di Avviamento Pratico, Tip. Menghini, Poschiavo (CH), 1987
Lina Lombardini Rini, "Favole e racconti in dialetto di Valtellina", Edizioni Sandron, Palermo-Roma, 1926
Cici Bonazzi, “Detti, proverbi, filastrocche, modi di dire in dialetto tiranese”, ed. Museo Etnografico Tiranese, Tirano, 2000
Luisa Moraschinelli, "Dizionario del dialetto di Aprica", IDEVV (Istituto di Dialettologia e di Etnografia Valtellinese e Valchiavennasca"), Sondrio, 2010
Tarcisio Della Ferrera, Leonardo Della Ferrera (a cura di), "Vocabolario dialettale di Chiuro e Castionetto", Comune di Chiuro ed IDEVV (Istituto di Dialettologia e di Etnografia Valtellinese e Valchiavennasca"), Sondrio, 2008 (cfr. anche www.dialettochiuro.org)
Giovanni Giorgetta, Stefano Ghiggi (con profilo del dialetto di Remo Bracchi), "Vocabolario del Dialetto di Villa di Chiavenna", IDEVV (Istituto di Dialettologia e di Etnografia Valtellinese e Valchiavennasca"), Sondrio, 2010
Luigi Berti, Elisa Branchi (con contributo di Remo Bracchi), "Dizionario tellino", IDEVV (Istituto di Dialettologia e di Etnografia Valtellinese e Valchiavennasca"), Sondrio, 2003
Sergio Scuffi (a cura di), "Nü’n cuštümàva – Vocabolario dialettale di Samolaco", edito nel 2005 dall’Associazione Culturale Biblioteca di Samolaco e dall’Istituto di Dialettologia e di Etnografia Valtellinese e Valchiavennasca. Giacomo Maurizio, "La Val Bargaia", II parte, in "Clavenna" (Bollettino della Società Storica Valchiavennasca), 1970 Gabriele Antonioli e Remo Bracchi, "Dizionario etimologico grosino", Sondrio, 1995, edito a cura della Biblioteca Comunale di Grosio.
Silvana Foppoli Carnevali, Dario Cossi ed altri, “Lingua e cultura del comune di Sondalo” (edito a cura della Biblioteca Comunale di Sondalo)
Serafino Vaninetti, "Sacco - Storia e origini dei personaggi e loro vicissitudini degli usi e costumi nell'Evo", Edizioni Museo Vanseraf Mulino del Dosso, Valgerola, 2003
Sito www.fraciscio.it, dedicato a Fraciscio
Sito www.prolocodipedesina.it, dedicato a Pedesina
Massara, Giuseppe Filippo, "Prodromo della flora valtellinese", Sondrio, Della Cagnoletta, 1834 (ristampa anastatica Arnaldo Forni Editore)
Massara, Giuseppe Filippo, "Prodromo della flora valtellinese", Sondrio, Della Cagnoletta, 1834 (ristampa anastatica Arnaldo Forni Editore)


Utilissima anche la consultazione di Massimiliano Gianotti, "Proverbi dialettali di Valtellina e Valchiavenna", Sondrio, 2001

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PRINCIPALI TESTI CONSULTATI:

Laura Valsecchi Pontiggia, “Proverbi di Valtellina e Valchiavenna”, Bissoni editore, Sondrio, 1969
Gabriele Antonioli, Remo Bracchi, "Dizionario etimologico grosino" (Sondrio, 1995, edito a cura della Biblioteca comunale di Grosio)
Dott. Omero Franceschi, prof.ssa Giuseppina Lombardini, "Costumi e proverbi valtellinesi", Ristampa per l'Archivio del Centro di Studi Alpini di Isolaccia Valdidentro, 2002
Tullio Urangia Tazzoli, "La contea di Bormio – Vol. III – Le tradizioni popolari”, Anonima Bolis Bergamo, 1935;
AA.VV. "A Cà Nossa ai le cünta inscì", a cura della Biblioteca Comunale di Montagna in Valtellina, Piccolo Vocabolario del dialetto di Montagna con detti, proverbi, filastrocche e preghiere di una volta (1993-1996);
Giuseppina Lombardini, “Leggende e tradizioni valtellinesi”, Sondrio, ed. Mevio Washington, 1925;
Lina Rini Lombardini, “In Valtellina - Colori di leggende e tradizioni”, Sondrio, Ramponi, 1950;
Glicerio Longa, "Usi e Costumi del Bormiese”, ed. "Magnifica Terra", Sondrio, Soc. Tipo-litografica Valtellinese 1912, ristampa integrale nel 1967 a Bormio e II ristampa nel 1998 a Bormio a cura di Alpinia Editrice;
Glicerio Longa, "Vocabolario Bormino”, Perugia, Unione Tipografica Cooperativa, 1913;
Marcello Canclini “Raccolta di tradizioni popolari di Bormio, Valdisotto, Valfurva, Valdidentro e Livigno – Il ciclo della vita – La nascita e l'infanzia” (Centro Studi Storici Alta Valtellina, 2000);
Marcello Canclini “Raccolta di tradizioni popolari di Bormio, Valdisotto, Valfurva, Valdidentro e Livigno – Il ciclo della vita – Fidanzamento e matrimonio” (Centro Studi Storici Alta Valtellina, 2004);
Luigi De Bernardi, "Almanacco valtellinese e valchiavennasco", II, Sondrio, 1991;
Giuseppe Napoleone Besta, "Bozzetti Valtellinesi", Bonazzi, Tirano, 1878;
Ercole Bassi, “La Valtellina (Provincia di Sondrio) ”, Milano, Tipografia degli Operai, 1890;
"Ardenno- Strade e contrade", a cura della cooperativa "L'Involt" di Sondrio;
"Castione - Un paese di Valtellina", edito a cura della Biblioteca Comunale di Castione, in collaborazione con il Sistema Bibliotecario di Sondrio;
don Domenico Songini, “Storie di Traona – terra buona”, vol. II, Bettini Sondrio, 2004;
don Domenico Songini, “Storia e... storie di Traona – terra buona”, vol. I, Bettini Sondrio, 2001;
Scuola primaria di Sirta: calendari 1986 e 1991 (a cura dell'insegnante Liberale Libera);
Luisa Moraschinelli, “Uita d'Abriga cüntada an dal so dialet (agn '40)”;
Giovanni Bianchini e Remo Bracchi, "“Dizionario etimologico dei dialetti della Val di Tartano”, Fondazione Pro Valtellina, IDEVV, 2003;
Rosa Gusmeroli, "Le mie care Selve";
Cirillo Ruffoni, "Ai confini del cielo - la mia infanzia a Gerola", Tipografia Bettini, Sondrio, 2003;
Cirillo Ruffoni, "Chi va e chi resta - Romanzo storico ambientato in bassa Valtellina nel secolo XV", Tipografia Bettini, Sondrio, 2000;
Cirillo Ruffoni, "In nomine Domini - Vita e memorie di un comune della Valtellina nel Trecento", Tipografia Bettini, Sondrio, 1998;
Mario Songini (Diga), "La Val Masino e la sua gente - storia, cronaca e altro", Comune di Val Masino, 2006;
Tarcisio Della Ferrera, "Una volta", Edizione Pro-Loco Comune di Chiuro, 1982;
"Parla 'me ta mànget - detti, proverbi e curiosità della tradizione comasca, lecchese e valtellinese", edito da La Provincia, 2003;
Massimiliano Gianotti, "Proverbi dialettali di Valtellina e Valchiavenna", Sondrio, 2001;
Associazione Archivio della Memoria di Ponte in Valtellina, "La memoria della cura, la cura della memoria", Alpinia editrice, 2007;
Luisa Moraschinelli, "Come si viveva nei paesi di Valtellina negli anni '40 - l'Aprica", Alpinia editrice, 2000;
Aurelio Benetti, Dario Benetti, Angelo Dell'Oca, Diego Zoia, "Uomini delle Alpi - Contadini e pastori in Valtellina", Jaca Book, 1982;
Patrizio Del Nero, “Albaredo e la via di San Marco – Storia di una comunità alpina”, Editour, 2001;
Amleto Del Giorgio, "Samolaco ieri e oggi", Chiavenna, 1965;
Ines Busnarda Luzzi, "Case di sassi", II, L'officina del Libro, Sondrio, 1994;
aa.vv. “Mondo popolare in Lombardia – Sondrio e il suo territorio” (Silvana editoriale, 1995) Pierantonio Castellani, “Cento proverbi, detti e citazioni di Livigno” I Libri del Cervo, Sondrio, 1996 Pierantonio Castellani, “Cento nuovi proverbi, detti e citazioni di Livigno” I Libri del Cervo, Sondrio, 1999 Pierantonio Castellani, “Cento altri, detti e citazioni di Livigno” I Libri del Cervo, Sondrio, 2000
Cici Bonazzi, “Detti, proverbi, filastrocche, modi di dire in dialetto tiranese”, ed. Museo Etnografico Tiranese, Tirano, 2000
Luisa Moraschinelli, "Dizionario del dialetto di Aprica", IDEVV (Istituto di Dialettologia e di Etnografia Valtellinese e Valchiavennasca"), Sondrio, 2010
Tarcisio Della Ferrera, Leonardo Della Ferrera (a cura di), "Vocabolario dialettale di Chiuro e Castionetto", Comune di Chiuro ed IDEVV (Istituto di Dialettologia e di Etnografia Valtellinese e Valchiavennasca"), Sondrio, 2008 (cfr. anche www.dialettochiuro.org)
Giovanni Giorgetta, Stefano Ghiggi (con profilo del dialetto di Remo Bracchi), "Vocabolario del Dialetto di Villa di Chiavenna", IDEVV (Istituto di Dialettologia e di Etnografia Valtellinese e Valchiavennasca"), Sondrio, 2010
Luigi Berti, Elisa Branchi (con contributo di Remo Bracchi), "Dizionario tellino", IDEVV (Istituto di Dialettologia e di Etnografia Valtellinese e Valchiavennasca"), Sondrio, 2003
Pietro Ligari, “Ragionamenti d’agricoltura” (1752), Banca Popolare di Sondrio, Sondrio, 1988
Saveria Masa, “Libro dei miracoli della Madonna di Tirano”, edito a cura dell’Associazione Amici del Santuario della Beata Vergine di Tirano” (Società Storica Valtellinese, Sondrio, 2004)
Sergio Scuffi (a cura di), "Nü’n cuštümàva – Vocabolario dialettale di Samolaco", edito nel 2005 dall’Associazione Culturale Biblioteca di Samolaco e dall’Istituto di Dialettologia e di Etnografia Valtellinese e Valchiavennasca. Giacomo Maurizio, "La Val Bargaia", II parte, in "Clavenna" (Bollettino della Società Storica Valchiavennasca), 1970 Gabriele Antonioli e Remo Bracchi, "Dizionario etimologico grosino", Sondrio, 1995, edito a cura della Biblioteca Comunale di Grosio.
Silvana Foppoli Carnevali, Dario Cossi ed altri, “Lingua e cultura del comune di Sondalo” (edito a cura della Biblioteca Comunale di Sondalo)
Serafino Vaninetti, "Sacco - Storia e origini dei personaggi e loro vicissitudini degli usi e costumi nell'Evo", Edizioni Museo Vanseraf Mulino del Dosso, Valgerola, 2003
Sito www.fraciscio.it, dedicato a Fraciscio
Sito www.prolocodipedesina.it, dedicato a Pedesina
Massara, Giuseppe Filippo, "Prodromo della flora valtellinese", Sondrio, Della Cagnoletta, 1834 (ristampa anastatica Arnaldo Forni Editore)
Galli Valerio, Bruno, "Materiali per la fauna dei vertebrati valtellinesi", Sondrio, stab. tipografico "Quadrio", 1890

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