SANTI (clicca qui per aprire la pagina relativa a questo giorno dal sito www.santiebeati.it):
S. Margherita, Isabella, Greta

PROVERBI

Al sul de febrè al ciapa la mata in dal pajè (il sole di febbraio fa il matto nel pagliaio - Castione)
Giügà cun al föch ta sa scòtet (se giochi con il fuoco ti scotti - Tirano)
I amìs i è cùma ‘l vin, i à de vèss stagiunàa
(gli amici sono come il vino, debbono essere stagionati - Tirano)
I amìs puarècc i da fastìdi (agli amici poveri danno fastidio - Tirano)
A maià de s’ciupà se stà mal de murì (a mangiare da scoppiare si sta male da morire - Teglio)
Se te vö ün bun aiàl pièntal ai apoštol de fevrée (se vuoi un buon agliaio, piantalo agli apostoli di febbraio, cioè il 22 febbraio, cattura di s. Pietro, o il 25, s. Mattia - Villa di Chiavenna)
Cur la candéla l'è finìda la se ğmórzä; püsé che vec’ no s' pò nìi
(quando la candela è finita si spegne; più che vecchi non si può diventare - Villa di Chiavenna)
La ca indont ca 'l va 'I dutùr la sent da 'n brüt udùr
(la casa nella quale entra il dottore sente di cattivo odore - Poschiavo)

VITA DI UNA VOLTA

Dal Rapporto del prefetto dell'Adda Angiolini al signor Conte Consigliere di Stato Direttore Generale della Pubblica Istruzione su gli usi e costumi del Dipartimento dell’Adda - Sondrio, 8 gennaio 1812 (Pubblicato in: ARTI E TRADIZIONI POPOLARI - LE INCHIESTE NAPOLEONICHE SUI COSTUMI E LE TRADIZIONI NEL REGNO ITALICO, a cura di Giovanni Tassoni, La Vesconta - Bellinzona, 1973):
"Pochi sono i divertimenti di questo popolo, cui il continuo travaglio toglie il tempo materiale e la volontà di divertirsi.
Nei giorni festivi passano l'intervallo fra il mattutino ed il vespro a dormire coricati sull'erba, se la stagione il permette. Qualche partita alla morra, in cui si giuoca qualche boccale di vino, termina la giornata.
Neppur il Carnovale non presenta alcuna differenza dalle altre stagioni, se si eccettui qualche festino che si fa piuttosto al rumore che al suono d'un colascione. I cosí detti signori, cioè le persone civili poi si divertono ove piú ove meno col mascherarsi e girare la notte, accompagnati da suonatori, per le case de' contadini, ove giunti si pongono a danzare, e dopo il primo ballo si scoprono.
In ciaschedun paese sono delle conversazioni presso ai particolari, ove si giuoca al tarocco o al tresette. La quadragesima comincia bensì col mercoledí delle Ceneri, ma la domenica susseguente chiamasi Carnoval vecchio, e nella sera i villici fanno qualche ballo. Altre volte si formava un fantoccio riempito di paglia, colle corna in testa, gli si leggeva in pubblica piazza l'atto di accusa; la sentenza portava sempre la pena del vivicomburio; la si eseguiva e ciò si chiamava bruciar il Carnoval vecchio
."

Guido Scaramellini, nel bel volume “Terra di Gordona”, edito a cura del Comune di Gordona, ci parla delle caratteristiche usanze carnevalizie nei comuni del versante occidentale della bassa Valchiavenna, in questi termini:,
Tra le consuetudini più antiche dei paesi lungo il versante destro del piano di Chiavenna va ricordata la "Bagüta", una sfilata carnevalesca nel tempo che intercorre tra l'Epifania e la festa di sant’Antonio abate. Potrebbe forse avere avuto origine in ambiente veneziano, dove molti migrarono per lavoro e dove la "bautta" è una maschera. Un gruppo numeroso si traveste in varie fogge: da carabinieri, ladri, demonio, giudice. medico, sindaco, coppie di sposi con finti battesimi, prete, frate. Essi, con un capitano alla testa, a suon di corno, tromba o tamburo vagano per i paesi inscenando inseguimenti e arresti, processi con allusioni a fatti successi nell'anno, prese in giro delle autorità o di privati cittadini, scandali e condanne in contumacia. Contemporaneamente raccolgono di porta in porta denari e generi alimentari che serviranno per una allegra cena tra i partecipanti.
A Gordona l'ultima mascherata di inizio anno si tenne nel 1930, mentre a Menaròla continuò - obbligatoriamente il giorno dell'Epifania - per altri tre anni. Era avvenuto che ai "bagütée" sia dato lassù il permesso di entrare in chiesa mascherati per partecipare alle funzioni. Alla sera trovavano nella casa parrocchiale di Castanedi per la "merenda", ma già nel 1932 avevano utilizzato le lampadine della culla del Bambino in chiesa per illuminare i loro balli. Perciò il parroco avvertì che l'anno dopo non avrebbe più permesso l'ingresso in chiesa ai mascherati e che l'Epifania, solitamente festeggiata a Menarola alta, quell'anno si sarebbe tenuta in basso, a Castanedi. Circolò allora contro il parroco "proibizionista" una petizione, che fu recapitata al vescovo, e contemporaneamente l'arciprete di Gordona fu diffidato dall'intromettersi.
Anche l'Epifania di quel 1933 varie maschere (frate, prete in cotta e stola e vescovo con mitra su cui erano le iniziale di mons. Alessandro Macchi) partirono da Coloredo. Al che la milizia confinarla arrestava il capitano per porto abusivo di divisa militare e contravvenzione al divieto della questura. Per tutta risposta il 29 gennaio seguente l'arciprete di Chiavenna e vicario foraneo don Pietro Bormetti leggeva ai fedeli di Menaròla un documento del vicario generale della diocesi contro la "sconcissima parodia": "che non si debba assolutamente più tollerare in avvenire la suddetta oscena farsa" e "che nessuno di codesti parrocchiani osi ancora camuffarsi con vesti sacre e trascinar nel fango sacri riti"; se si ripeterà "simile nefando sacrilegio", il vicario foraneo intimi l'interdetto sulla parrocchia, cioè la sospensione del servizio religioso. Il 24 aprile seguente il vescovo fu a Menaròla in visita pastorale e, quando dal pulpito deplorò la "Bagüta", una dozzina di uomini, per protesta, passando davanti a lui, lasciò la chiesa. Il servizio religioso fu sospeso per alcuni mesi. L'anno dopo la "Bagüta" fu ripetuta ugualmente e non mancarono le vesti sacre, seppure ridotte. Il vescovo gettò allora l'interdetto, che fu tolto solo il 7 marzo seguente avendo i Menarolesi inviato a Como una lettera di pentimento. Dopo quasi 35 anni di sospensione, la "Bagüta" è ripresa, pur in tono minore e continua tuttora.

STORIA
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AMBIENTE

Da Massara, Giuseppe Filippo, "Prodromo della flora valtellinese", Sondrio, Della Cagnoletta, 1834 (ristampa anastatica Arnaldo Forni Editore):


 

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I PROVERBI SONO IN GRAN PARTE TRATTI DAI SEGUENTI TESTI:

Gaggi, Silvio, "Il volgar eloquio - dialetto malenco", Tipografia Bettini, Sondrio, 2011
Laura Valsecchi Pontiggia, “Proverbi di Valtellina e Valchiavenna”, Bissoni editore, Sondrio, 1969
Gabriele Antonioli, Remo Bracchi, "Dizionario etimologico grosino" (Sondrio, 1995, edito a cura della Biblioteca comunale di Grosio)
Dott. Omero Franceschi, prof.ssa Giuseppina Lombardini, "Costumi e proverbi valtellinesi", Ristampa per l'Archivio del Centro di Studi Alpini di Isolaccia Valdidentro, 2002
AA.VV. "A Cà Nossa ai le cünta inscì", a cura della Biblioteca Comunale di Montagna in Valtellina, Piccolo Vocabolario del dialetto di Montagna con detti, proverbi, filastrocche e preghiere di una volta (1993-1996)
Glicerio Longa, "Usi e Costumi del Bormiese”, ed. "Magnifica Terra", Sondrio, Soc. Tipo-litografica Valtellinese
"Parla 'me ta mànget - detti, proverbi e curiosità della tradizione comasca, lecchese e valtellinese", edito da La Provincia, 2003
Pier Antonio Castellani, “Cento proverbi, detti e citazioni di Livigno” I Libri del Cervo, Sondrio, 1996
Pier Antonio Castellani, “Cento nuovi proverbi, detti e citazioni di Livigno” I Libri del Cervo, Sondrio, 1999
Pier Antonio Castellani, “Cento altri, detti e citazioni di Livigno” I Libri del Cervo, Sondrio, 2000
Pier Antonio Castellani, "Detti e citazioni della Valdidentro", I Libri del Cervo, Sondrio, 2000
Luigi Godenzi e don Reto Crameri, "Proverbi, modi di dire, filastrocche raccolti a Poschiavo, in particolare nelle sue frazioni", con la collaborazione di alcune classi delle Scuole di Avviamento Pratico, Tip. Menghini, Poschiavo (CH), 1987
Lina Lombardini Rini, "Favole e racconti in dialetto di Valtellina", Edizioni Sandron, Palermo-Roma, 1926
Cici Bonazzi, “Detti, proverbi, filastrocche, modi di dire in dialetto tiranese”, ed. Museo Etnografico Tiranese, Tirano, 2000
Luisa Moraschinelli, "Dizionario del dialetto di Aprica", IDEVV (Istituto di Dialettologia e di Etnografia Valtellinese e Valchiavennasca"), Sondrio, 2010
Tarcisio Della Ferrera, Leonardo Della Ferrera (a cura di), "Vocabolario dialettale di Chiuro e Castionetto", Comune di Chiuro ed IDEVV (Istituto di Dialettologia e di Etnografia Valtellinese e Valchiavennasca"), Sondrio, 2008 (cfr. anche www.dialettochiuro.org)
Giovanni Giorgetta, Stefano Ghiggi (con profilo del dialetto di Remo Bracchi), "Vocabolario del Dialetto di Villa di Chiavenna", IDEVV (Istituto di Dialettologia e di Etnografia Valtellinese e Valchiavennasca"), Sondrio, 2010
Luigi Berti, Elisa Branchi (con contributo di Remo Bracchi), "Dizionario tellino", IDEVV (Istituto di Dialettologia e di Etnografia Valtellinese e Valchiavennasca"), Sondrio, 2003
Sergio Scuffi (a cura di), "Nü’n cuštümàva – Vocabolario dialettale di Samolaco", edito nel 2005 dall’Associazione Culturale Biblioteca di Samolaco e dall’Istituto di Dialettologia e di Etnografia Valtellinese e Valchiavennasca. Giacomo Maurizio, "La Val Bargaia", II parte, in "Clavenna" (Bollettino della Società Storica Valchiavennasca), 1970 Gabriele Antonioli e Remo Bracchi, "Dizionario etimologico grosino", Sondrio, 1995, edito a cura della Biblioteca Comunale di Grosio.
Silvana Foppoli Carnevali, Dario Cossi ed altri, “Lingua e cultura del comune di Sondalo” (edito a cura della Biblioteca Comunale di Sondalo)
Serafino Vaninetti, "Sacco - Storia e origini dei personaggi e loro vicissitudini degli usi e costumi nell'Evo", Edizioni Museo Vanseraf Mulino del Dosso, Valgerola, 2003
Sito www.fraciscio.it, dedicato a Fraciscio
Sito www.prolocodipedesina.it, dedicato a Pedesina
Massara, Giuseppe Filippo, "Prodromo della flora valtellinese", Sondrio, Della Cagnoletta, 1834 (ristampa anastatica Arnaldo Forni Editore)
Massara, Giuseppe Filippo, "Prodromo della flora valtellinese", Sondrio, Della Cagnoletta, 1834 (ristampa anastatica Arnaldo Forni Editore)


Utilissima anche la consultazione di Massimiliano Gianotti, "Proverbi dialettali di Valtellina e Valchiavenna", Sondrio, 2001

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PRINCIPALI TESTI CONSULTATI:

Laura Valsecchi Pontiggia, “Proverbi di Valtellina e Valchiavenna”, Bissoni editore, Sondrio, 1969
Gabriele Antonioli, Remo Bracchi, "Dizionario etimologico grosino" (Sondrio, 1995, edito a cura della Biblioteca comunale di Grosio)
Dott. Omero Franceschi, prof.ssa Giuseppina Lombardini, "Costumi e proverbi valtellinesi", Ristampa per l'Archivio del Centro di Studi Alpini di Isolaccia Valdidentro, 2002
Tullio Urangia Tazzoli, "La contea di Bormio – Vol. III – Le tradizioni popolari”, Anonima Bolis Bergamo, 1935;
AA.VV. "A Cà Nossa ai le cünta inscì", a cura della Biblioteca Comunale di Montagna in Valtellina, Piccolo Vocabolario del dialetto di Montagna con detti, proverbi, filastrocche e preghiere di una volta (1993-1996);
Giuseppina Lombardini, “Leggende e tradizioni valtellinesi”, Sondrio, ed. Mevio Washington, 1925;
Lina Rini Lombardini, “In Valtellina - Colori di leggende e tradizioni”, Sondrio, Ramponi, 1950;
Glicerio Longa, "Usi e Costumi del Bormiese”, ed. "Magnifica Terra", Sondrio, Soc. Tipo-litografica Valtellinese 1912, ristampa integrale nel 1967 a Bormio e II ristampa nel 1998 a Bormio a cura di Alpinia Editrice;
Glicerio Longa, "Vocabolario Bormino”, Perugia, Unione Tipografica Cooperativa, 1913;
Marcello Canclini “Raccolta di tradizioni popolari di Bormio, Valdisotto, Valfurva, Valdidentro e Livigno – Il ciclo della vita – La nascita e l'infanzia” (Centro Studi Storici Alta Valtellina, 2000);
Marcello Canclini “Raccolta di tradizioni popolari di Bormio, Valdisotto, Valfurva, Valdidentro e Livigno – Il ciclo della vita – Fidanzamento e matrimonio” (Centro Studi Storici Alta Valtellina, 2004);
Luigi De Bernardi, "Almanacco valtellinese e valchiavennasco", II, Sondrio, 1991;
Giuseppe Napoleone Besta, "Bozzetti Valtellinesi", Bonazzi, Tirano, 1878;
Ercole Bassi, “La Valtellina (Provincia di Sondrio) ”, Milano, Tipografia degli Operai, 1890;
"Ardenno- Strade e contrade", a cura della cooperativa "L'Involt" di Sondrio;
"Castione - Un paese di Valtellina", edito a cura della Biblioteca Comunale di Castione, in collaborazione con il Sistema Bibliotecario di Sondrio;
don Domenico Songini, “Storie di Traona – terra buona”, vol. II, Bettini Sondrio, 2004;
don Domenico Songini, “Storia e... storie di Traona – terra buona”, vol. I, Bettini Sondrio, 2001;
Scuola primaria di Sirta: calendari 1986 e 1991 (a cura dell'insegnante Liberale Libera);
Luisa Moraschinelli, “Uita d'Abriga cüntada an dal so dialet (agn '40)”;
Giovanni Bianchini e Remo Bracchi, "“Dizionario etimologico dei dialetti della Val di Tartano”, Fondazione Pro Valtellina, IDEVV, 2003;
Rosa Gusmeroli, "Le mie care Selve";
Cirillo Ruffoni, "Ai confini del cielo - la mia infanzia a Gerola", Tipografia Bettini, Sondrio, 2003;
Cirillo Ruffoni, "Chi va e chi resta - Romanzo storico ambientato in bassa Valtellina nel secolo XV", Tipografia Bettini, Sondrio, 2000;
Cirillo Ruffoni, "In nomine Domini - Vita e memorie di un comune della Valtellina nel Trecento", Tipografia Bettini, Sondrio, 1998;
Mario Songini (Diga), "La Val Masino e la sua gente - storia, cronaca e altro", Comune di Val Masino, 2006;
Tarcisio Della Ferrera, "Una volta", Edizione Pro-Loco Comune di Chiuro, 1982;
"Parla 'me ta mànget - detti, proverbi e curiosità della tradizione comasca, lecchese e valtellinese", edito da La Provincia, 2003;
Massimiliano Gianotti, "Proverbi dialettali di Valtellina e Valchiavenna", Sondrio, 2001;
Associazione Archivio della Memoria di Ponte in Valtellina, "La memoria della cura, la cura della memoria", Alpinia editrice, 2007;
Luisa Moraschinelli, "Come si viveva nei paesi di Valtellina negli anni '40 - l'Aprica", Alpinia editrice, 2000;
Aurelio Benetti, Dario Benetti, Angelo Dell'Oca, Diego Zoia, "Uomini delle Alpi - Contadini e pastori in Valtellina", Jaca Book, 1982;
Patrizio Del Nero, “Albaredo e la via di San Marco – Storia di una comunità alpina”, Editour, 2001;
Amleto Del Giorgio, "Samolaco ieri e oggi", Chiavenna, 1965;
Ines Busnarda Luzzi, "Case di sassi", II, L'officina del Libro, Sondrio, 1994;
aa.vv. “Mondo popolare in Lombardia – Sondrio e il suo territorio” (Silvana editoriale, 1995) Pierantonio Castellani, “Cento proverbi, detti e citazioni di Livigno” I Libri del Cervo, Sondrio, 1996 Pierantonio Castellani, “Cento nuovi proverbi, detti e citazioni di Livigno” I Libri del Cervo, Sondrio, 1999 Pierantonio Castellani, “Cento altri, detti e citazioni di Livigno” I Libri del Cervo, Sondrio, 2000
Cici Bonazzi, “Detti, proverbi, filastrocche, modi di dire in dialetto tiranese”, ed. Museo Etnografico Tiranese, Tirano, 2000
Luisa Moraschinelli, "Dizionario del dialetto di Aprica", IDEVV (Istituto di Dialettologia e di Etnografia Valtellinese e Valchiavennasca"), Sondrio, 2010
Tarcisio Della Ferrera, Leonardo Della Ferrera (a cura di), "Vocabolario dialettale di Chiuro e Castionetto", Comune di Chiuro ed IDEVV (Istituto di Dialettologia e di Etnografia Valtellinese e Valchiavennasca"), Sondrio, 2008 (cfr. anche www.dialettochiuro.org)
Giovanni Giorgetta, Stefano Ghiggi (con profilo del dialetto di Remo Bracchi), "Vocabolario del Dialetto di Villa di Chiavenna", IDEVV (Istituto di Dialettologia e di Etnografia Valtellinese e Valchiavennasca"), Sondrio, 2010
Luigi Berti, Elisa Branchi (con contributo di Remo Bracchi), "Dizionario tellino", IDEVV (Istituto di Dialettologia e di Etnografia Valtellinese e Valchiavennasca"), Sondrio, 2003
Pietro Ligari, “Ragionamenti d’agricoltura” (1752), Banca Popolare di Sondrio, Sondrio, 1988
Saveria Masa, “Libro dei miracoli della Madonna di Tirano”, edito a cura dell’Associazione Amici del Santuario della Beata Vergine di Tirano” (Società Storica Valtellinese, Sondrio, 2004)
Sergio Scuffi (a cura di), "Nü’n cuštümàva – Vocabolario dialettale di Samolaco", edito nel 2005 dall’Associazione Culturale Biblioteca di Samolaco e dall’Istituto di Dialettologia e di Etnografia Valtellinese e Valchiavennasca. Giacomo Maurizio, "La Val Bargaia", II parte, in "Clavenna" (Bollettino della Società Storica Valchiavennasca), 1970 Gabriele Antonioli e Remo Bracchi, "Dizionario etimologico grosino", Sondrio, 1995, edito a cura della Biblioteca Comunale di Grosio.
Silvana Foppoli Carnevali, Dario Cossi ed altri, “Lingua e cultura del comune di Sondalo” (edito a cura della Biblioteca Comunale di Sondalo)
Serafino Vaninetti, "Sacco - Storia e origini dei personaggi e loro vicissitudini degli usi e costumi nell'Evo", Edizioni Museo Vanseraf Mulino del Dosso, Valgerola, 2003
Sito www.fraciscio.it, dedicato a Fraciscio
Sito www.prolocodipedesina.it, dedicato a Pedesina
Massara, Giuseppe Filippo, "Prodromo della flora valtellinese", Sondrio, Della Cagnoletta, 1834 (ristampa anastatica Arnaldo Forni Editore)
Galli Valerio, Bruno, "Materiali per la fauna dei vertebrati valtellinesi", Sondrio, stab. tipografico "Quadrio", 1890

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