SANTI (clicca qui per aprire la pagina relativa a questo giorno dal sito www.santiebeati.it):
S. Guglielmo abate, Orio, Oriella, Orietta, Oride, Oriano, Prospero

PROVERBI

Türch rar, pulenta spèssa (piante di granoturco distanziate fanno buon raccolto – Montagna)
La prima dòna l è na scua, la segunda la spusa (la prima moglie è una scopa, la seconda una sposa)
La prima mié l’è na fachìna, la segunda l’è na regina
(la prima donna è una facchina, la seconda una regina)
A la segunda mié i ghe basa denànz e dedré (la seconda moglie viene riverita in tutto)
La pignàta vègia la sarà piéna de bòrgni, ma l’è quèla che va pü bée de tüti
(la pentola vecchia sarà pur piena di ammaccature, ma è quella che funziona meglio di tutte - Tirano)
De gióen se màia la sal, de véc’ ànca al sachét
(se da giovani si mangia il sale, da vecchi si mangia anche il sacchetto - Grosio)
La prima ‘mpresiùn l’è chèla che rèsta (la prima impressione è quella che resta - Tirano)
La dòta la marida la magòta
(una ricca dote fa trovare marito anche alle brutte o a quelle meno intelligenti - Grosio)
L'é de tagliàr la tòrta in de la sóa bóskula
(bisogna tagliare la ritorta nel proprio bosco, cioè sposare donne del proprio paese - Bormio)
Giùtat cu' la boca, ca la boca la mantén li gambi
(aiutati con la bocca, che la bocca mantiene le gambe - Poschiavo)



VITA DI UNA VOLTA

Giorno di mercato in Valle di San Giacomo. Annota, infatti, Giuseppe Romegialli, nella sua “Storia della Valtellina” (1834): “È fiera in Bormio li 12, 23, 24 ottobre. In Chiavenna il 1, 2, 3 dicembre. In Delebio li 16, 17, 19 ottobre. In Tirano li 10, 11, 12 di detto mese. Vi è mercato a Sondrio ogni sabbato. A Bormio il 18 ottobre: a Berbenno il 19 marzo: a Chiuro dal 30 novembre al 3 dicembre: a Chiavenna li 19 marzo, e il 3 ottobre ed il 30 novembre: alle Fusine il 10 agosto ed il 30 novembre: a Grosio il 19 marzo: a Morbegno ogni sabbato: a Novate il 29 settembre: a Tirano alla Pentecoste per 3 giorni, e dal 28 al 31 ottobre: e finalmente in valle S. Giacomo li 25 giugno.”


Nella Prefazione di Remo Bracchi al “Dizionario etimologico grosino”, di Gabriele Antonioli e Remo Bracchi (Sondrio, 1995, edito a cura della Biblioteca comunale di Grosio), leggiamo:
"Le usanze matrimoniali si sono probabilmente semplificate e molti rituali sono andati perduti. L'an de la marìda "anno del matrimonio" è passato anche ad indicare, in senso generale, un "anno di raccolti abbondanti". Parallelamente a Bormio far nòza significa "far festa, banchettare lautamente". Il motivo è che lo sposalizio, in tempi difficili e in terra difficile, doveva essere l'unica festa degna di questo nome.
Il principio vigente per la scelta della fidanzata era quello riassunto nel proverbio it. "donne e buoi dei paesi tuoi" e tradotto nel borm. l'é de tagliàr la tòrta in de la sóa bóskula "bisogna tagliare la ritorta nel proprio bosco". A Grosio la stessa sapienza suona così: i férnmi forèsti i puza sèt agn dòpu mòrti, cioè non perdono le abitudini dei luoghi di origine perché non vogliono adattarsi alle usanze locali.
La professione più diffusa a Grosio, quella del muratore, entra anche nelle sentenze che guidano i giovani nella scelta della sposa e nel calcolo della dote. Si raccomanda di murèr cùi sas, cioè di "costruire con le proprie pietre", non andando a cercare la compagna della vita fuori dal paese. Preparando i massi, ci si accorgeva che i sas gròs i va a finìr in ganda gròsa, quando le pietre rotolano a valle, ognuna finisce accanto a quella della propria mole. Un buon partito trova sempre una sistemazione adeguata. I contadini traducevano il medesimo concetto in un'immagine di un realismo ancora più crudo, ma per nulla irriverente: indée al gh'é una bóna sciòta (una meta bovina consistente), al gh'é anca un bón badììl “una buona dote trova sempre una buona controparte". Purtroppo non sempre i valori più grandi si collocavano al primo posto. Soprattutto per le donne di famiglia ricca si poteva avverare che la dòta la marida la magòta "una ricca dote fa trovare marito anche alle brutte o a quelle meno intelligenti".
Esistevano certamente rituali per trarre pronostici di amore. Un frammento rimane nel nome dato al "capolino spinoso della bardana", rufian, lanciato tra i capelli della ragazza, per svelarne i sentimenti. Nel Bormiese sono detti rnorós. Il "fidanzamento ufficiale" prende il nome di prumetàculi, cioè "promesse". La fedeltà è fuori discussione. Infatti la murósa de tuc', l'é la sposa de negùn...
Il passaggio a seconde nozze di un vedovo era oggetto di burle. Si usava minar i tòli per ridicolizzare l'avvenimento, cioè scocciare il vedovo il giorno delle pubblicazioni agitando campanacci e percotendo recipienti di latta e cessando solo allorché i manifestanti accettavano di brindare."

Nella Credaro Porta, nel bell’articolo “Cucina di valle e di montagna” (contenuto nel volume di aa. vv. “Mondo popolare in Lombardia – Sondrio e il suo territorio”, Silvana Editoriale, 1995), ci offre questo interessantissimo spaccato chisciö e sciàtt, piatti tipidi della civiltà contadina dei secoli scorsi:

"Il classico chisciö ricorda... la più celebre quiche lorraine, per gli ingredienti (farina di frumento e di grano saraceno) e per il nome, che ha evidentemente una origine comune che si perde nella notte dei tempi (B). Le due farine in parti uguali vengono amalgamate con acqua fino a formare una pastella morbida. Si aggiungono sale e un bicchierino di grappa(facoltativo un pizzico di bicarbonato). Si lascia riposare un'ora, poi vi si unisce una buona quantità di formaggio locale non grasso. Si frigge in padella di ferro come una grande frittata, che viene girata perché resti dorata dalle due parti. All'Aprica il chisciö diviene chisciöl (1980) e cotto in tante frittatine separate. A Montagna il chisciò viene cotto in forno; invece quello fritto in padella si chiama cicc (A).
Simile ai precedenti, ma senza formaggio, è la fiadarda di Grosio (G), preparata con una pastella semiliquida ottenuta con farina bianca, farina di grano saraceno, un uovo, olio e latte. Si mescola energicamente con un cucchiaio di legno quindi si versa in una padella, dove si è fatto friggere del burro. Si lascia cuocere fino a che la fiadaröla diventa bella dorata. Tutti questi cibi si mangiano con cicoria tagliata fine, o con remolacci o rape rosse.
A Sondalo ci sono varie ricette di schiacciate, che qui prendono il nome di curnàt (S2). Una è preparata con farina bianca, uova, sale ed acqua per formare una pastella che viene cotta a frittatine in padella. Il curnàt di Frontale (S2) prevede una pasta formata da patate, farina bianca e uova, stesa in sfoglia e cotta in grandi pezzi tondeggianti in strutto caldo.
C'è poi il curneft su la piata, cioè sulla pioda, impasto di farina, latte e poco sale, cotto a sfoglie sottili da ambo i lati e bucherellato con la forchetta (S2).
Sulla pioda era cotta nel Chiavennasco, e in particolare sull'alpeggio, la còca, una specie di schiacciata di farina bianca impastata con acqua e latte.
Gli stessi ingredienti del chisciò ritornano negli sciat (rospi), che devono il loro nome al colore grigiastro e al fatto che la pastella friggendo nello strutto (si tratta infatti di frittelle) fa uscire delle prominenze che sembrano delle zampette. In ogni cucchiaiata di pastella c'è un cubetto di formaggio a cui la pasta aderisce cuocendo. Questo cibo è ancora vitalissimo e proposto da trattorie e ristoranti, con qualche accorgimento nuovo perché riesca meno pesante (A).
Nella ricetta storica non tutte le frittelle avevano il loro pezzo di formaggio, che capitava di tanto in tanto solo ai più fortunati."

STORIA
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AMBIENTE

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I PROVERBI SONO IN GRAN PARTE TRATTI DAI SEGUENTI TESTI:

Gaggi, Silvio, "Il volgar eloquio - dialetto malenco", Tipografia Bettini, Sondrio, 2011
Laura Valsecchi Pontiggia, “Proverbi di Valtellina e Valchiavenna”, Bissoni editore, Sondrio, 1969
Gabriele Antonioli, Remo Bracchi, "Dizionario etimologico grosino" (Sondrio, 1995, edito a cura della Biblioteca comunale di Grosio)
Dott. Omero Franceschi, prof.ssa Giuseppina Lombardini, "Costumi e proverbi valtellinesi", Ristampa per l'Archivio del Centro di Studi Alpini di Isolaccia Valdidentro, 2002
AA.VV. "A Cà Nossa ai le cünta inscì", a cura della Biblioteca Comunale di Montagna in Valtellina, Piccolo Vocabolario del dialetto di Montagna con detti, proverbi, filastrocche e preghiere di una volta (1993-1996)
Glicerio Longa, "Usi e Costumi del Bormiese”, ed. "Magnifica Terra", Sondrio, Soc. Tipo-litografica Valtellinese
"Parla 'me ta mànget - detti, proverbi e curiosità della tradizione comasca, lecchese e valtellinese", edito da La Provincia, 2003
Pier Antonio Castellani, “Cento proverbi, detti e citazioni di Livigno” I Libri del Cervo, Sondrio, 1996
Pier Antonio Castellani, “Cento nuovi proverbi, detti e citazioni di Livigno” I Libri del Cervo, Sondrio, 1999
Pier Antonio Castellani, “Cento altri, detti e citazioni di Livigno” I Libri del Cervo, Sondrio, 2000
Pier Antonio Castellani, "Detti e citazioni della Valdidentro", I Libri del Cervo, Sondrio, 2000
Luigi Godenzi e don Reto Crameri, "Proverbi, modi di dire, filastrocche raccolti a Poschiavo, in particolare nelle sue frazioni", con la collaborazione di alcune classi delle Scuole di Avviamento Pratico, Tip. Menghini, Poschiavo (CH), 1987
Lina Lombardini Rini, "Favole e racconti in dialetto di Valtellina", Edizioni Sandron, Palermo-Roma, 1926
Cici Bonazzi, “Detti, proverbi, filastrocche, modi di dire in dialetto tiranese”, ed. Museo Etnografico Tiranese, Tirano, 2000
Luisa Moraschinelli, "Dizionario del dialetto di Aprica", IDEVV (Istituto di Dialettologia e di Etnografia Valtellinese e Valchiavennasca"), Sondrio, 2010
Tarcisio Della Ferrera, Leonardo Della Ferrera (a cura di), "Vocabolario dialettale di Chiuro e Castionetto", Comune di Chiuro ed IDEVV (Istituto di Dialettologia e di Etnografia Valtellinese e Valchiavennasca"), Sondrio, 2008 (cfr. anche www.dialettochiuro.org)
Giovanni Giorgetta, Stefano Ghiggi (con profilo del dialetto di Remo Bracchi), "Vocabolario del Dialetto di Villa di Chiavenna", IDEVV (Istituto di Dialettologia e di Etnografia Valtellinese e Valchiavennasca"), Sondrio, 2010
Luigi Berti, Elisa Branchi (con contributo di Remo Bracchi), "Dizionario tellino", IDEVV (Istituto di Dialettologia e di Etnografia Valtellinese e Valchiavennasca"), Sondrio, 2003
Sergio Scuffi (a cura di), "Nü’n cuštümàva – Vocabolario dialettale di Samolaco", edito nel 2005 dall’Associazione Culturale Biblioteca di Samolaco e dall’Istituto di Dialettologia e di Etnografia Valtellinese e Valchiavennasca. Giacomo Maurizio, "La Val Bargaia", II parte, in "Clavenna" (Bollettino della Società Storica Valchiavennasca), 1970 Gabriele Antonioli e Remo Bracchi, "Dizionario etimologico grosino", Sondrio, 1995, edito a cura della Biblioteca Comunale di Grosio.
Silvana Foppoli Carnevali, Dario Cossi ed altri, “Lingua e cultura del comune di Sondalo” (edito a cura della Biblioteca Comunale di Sondalo)
Serafino Vaninetti, "Sacco - Storia e origini dei personaggi e loro vicissitudini degli usi e costumi nell'Evo", Edizioni Museo Vanseraf Mulino del Dosso, Valgerola, 2003
Sito www.fraciscio.it, dedicato a Fraciscio
Sito www.prolocodipedesina.it, dedicato a Pedesina
Massara, Giuseppe Filippo, "Prodromo della flora valtellinese", Sondrio, Della Cagnoletta, 1834 (ristampa anastatica Arnaldo Forni Editore)
Massara, Giuseppe Filippo, "Prodromo della flora valtellinese", Sondrio, Della Cagnoletta, 1834 (ristampa anastatica Arnaldo Forni Editore)


Utilissima anche la consultazione di Massimiliano Gianotti, "Proverbi dialettali di Valtellina e Valchiavenna", Sondrio, 2001

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PRINCIPALI TESTI CONSULTATI:

Laura Valsecchi Pontiggia, “Proverbi di Valtellina e Valchiavenna”, Bissoni editore, Sondrio, 1969
Gabriele Antonioli, Remo Bracchi, "Dizionario etimologico grosino" (Sondrio, 1995, edito a cura della Biblioteca comunale di Grosio)
Dott. Omero Franceschi, prof.ssa Giuseppina Lombardini, "Costumi e proverbi valtellinesi", Ristampa per l'Archivio del Centro di Studi Alpini di Isolaccia Valdidentro, 2002
Tullio Urangia Tazzoli, "La contea di Bormio – Vol. III – Le tradizioni popolari”, Anonima Bolis Bergamo, 1935;
AA.VV. "A Cà Nossa ai le cünta inscì", a cura della Biblioteca Comunale di Montagna in Valtellina, Piccolo Vocabolario del dialetto di Montagna con detti, proverbi, filastrocche e preghiere di una volta (1993-1996);
Giuseppina Lombardini, “Leggende e tradizioni valtellinesi”, Sondrio, ed. Mevio Washington, 1925;
Lina Rini Lombardini, “In Valtellina - Colori di leggende e tradizioni”, Sondrio, Ramponi, 1950;
Glicerio Longa, "Usi e Costumi del Bormiese”, ed. "Magnifica Terra", Sondrio, Soc. Tipo-litografica Valtellinese 1912, ristampa integrale nel 1967 a Bormio e II ristampa nel 1998 a Bormio a cura di Alpinia Editrice;
Glicerio Longa, "Vocabolario Bormino”, Perugia, Unione Tipografica Cooperativa, 1913;
Marcello Canclini “Raccolta di tradizioni popolari di Bormio, Valdisotto, Valfurva, Valdidentro e Livigno – Il ciclo della vita – La nascita e l'infanzia” (Centro Studi Storici Alta Valtellina, 2000);
Marcello Canclini “Raccolta di tradizioni popolari di Bormio, Valdisotto, Valfurva, Valdidentro e Livigno – Il ciclo della vita – Fidanzamento e matrimonio” (Centro Studi Storici Alta Valtellina, 2004);
Luigi De Bernardi, "Almanacco valtellinese e valchiavennasco", II, Sondrio, 1991;
Giuseppe Napoleone Besta, "Bozzetti Valtellinesi", Bonazzi, Tirano, 1878;
Ercole Bassi, “La Valtellina (Provincia di Sondrio) ”, Milano, Tipografia degli Operai, 1890;
"Ardenno- Strade e contrade", a cura della cooperativa "L'Involt" di Sondrio;
"Castione - Un paese di Valtellina", edito a cura della Biblioteca Comunale di Castione, in collaborazione con il Sistema Bibliotecario di Sondrio;
don Domenico Songini, “Storie di Traona – terra buona”, vol. II, Bettini Sondrio, 2004;
don Domenico Songini, “Storia e... storie di Traona – terra buona”, vol. I, Bettini Sondrio, 2001;
Scuola primaria di Sirta: calendari 1986 e 1991 (a cura dell'insegnante Liberale Libera);
Luisa Moraschinelli, “Uita d'Abriga cüntada an dal so dialet (agn '40)”;
Giovanni Bianchini e Remo Bracchi, "“Dizionario etimologico dei dialetti della Val di Tartano”, Fondazione Pro Valtellina, IDEVV, 2003;
Rosa Gusmeroli, "Le mie care Selve";
Cirillo Ruffoni, "Ai confini del cielo - la mia infanzia a Gerola", Tipografia Bettini, Sondrio, 2003;
Cirillo Ruffoni, "Chi va e chi resta - Romanzo storico ambientato in bassa Valtellina nel secolo XV", Tipografia Bettini, Sondrio, 2000;
Cirillo Ruffoni, "In nomine Domini - Vita e memorie di un comune della Valtellina nel Trecento", Tipografia Bettini, Sondrio, 1998;
Mario Songini (Diga), "La Val Masino e la sua gente - storia, cronaca e altro", Comune di Val Masino, 2006;
Tarcisio Della Ferrera, "Una volta", Edizione Pro-Loco Comune di Chiuro, 1982;
"Parla 'me ta mànget - detti, proverbi e curiosità della tradizione comasca, lecchese e valtellinese", edito da La Provincia, 2003;
Massimiliano Gianotti, "Proverbi dialettali di Valtellina e Valchiavenna", Sondrio, 2001;
Associazione Archivio della Memoria di Ponte in Valtellina, "La memoria della cura, la cura della memoria", Alpinia editrice, 2007;
Luisa Moraschinelli, "Come si viveva nei paesi di Valtellina negli anni '40 - l'Aprica", Alpinia editrice, 2000;
Aurelio Benetti, Dario Benetti, Angelo Dell'Oca, Diego Zoia, "Uomini delle Alpi - Contadini e pastori in Valtellina", Jaca Book, 1982;
Patrizio Del Nero, “Albaredo e la via di San Marco – Storia di una comunità alpina”, Editour, 2001;
Amleto Del Giorgio, "Samolaco ieri e oggi", Chiavenna, 1965;
Ines Busnarda Luzzi, "Case di sassi", II, L'officina del Libro, Sondrio, 1994;
aa.vv. “Mondo popolare in Lombardia – Sondrio e il suo territorio” (Silvana editoriale, 1995) Pierantonio Castellani, “Cento proverbi, detti e citazioni di Livigno” I Libri del Cervo, Sondrio, 1996 Pierantonio Castellani, “Cento nuovi proverbi, detti e citazioni di Livigno” I Libri del Cervo, Sondrio, 1999 Pierantonio Castellani, “Cento altri, detti e citazioni di Livigno” I Libri del Cervo, Sondrio, 2000
Cici Bonazzi, “Detti, proverbi, filastrocche, modi di dire in dialetto tiranese”, ed. Museo Etnografico Tiranese, Tirano, 2000
Luisa Moraschinelli, "Dizionario del dialetto di Aprica", IDEVV (Istituto di Dialettologia e di Etnografia Valtellinese e Valchiavennasca"), Sondrio, 2010
Tarcisio Della Ferrera, Leonardo Della Ferrera (a cura di), "Vocabolario dialettale di Chiuro e Castionetto", Comune di Chiuro ed IDEVV (Istituto di Dialettologia e di Etnografia Valtellinese e Valchiavennasca"), Sondrio, 2008 (cfr. anche www.dialettochiuro.org)
Giovanni Giorgetta, Stefano Ghiggi (con profilo del dialetto di Remo Bracchi), "Vocabolario del Dialetto di Villa di Chiavenna", IDEVV (Istituto di Dialettologia e di Etnografia Valtellinese e Valchiavennasca"), Sondrio, 2010
Luigi Berti, Elisa Branchi (con contributo di Remo Bracchi), "Dizionario tellino", IDEVV (Istituto di Dialettologia e di Etnografia Valtellinese e Valchiavennasca"), Sondrio, 2003
Pietro Ligari, “Ragionamenti d’agricoltura” (1752), Banca Popolare di Sondrio, Sondrio, 1988
Saveria Masa, “Libro dei miracoli della Madonna di Tirano”, edito a cura dell’Associazione Amici del Santuario della Beata Vergine di Tirano” (Società Storica Valtellinese, Sondrio, 2004)
Sergio Scuffi (a cura di), "Nü’n cuštümàva – Vocabolario dialettale di Samolaco", edito nel 2005 dall’Associazione Culturale Biblioteca di Samolaco e dall’Istituto di Dialettologia e di Etnografia Valtellinese e Valchiavennasca. Giacomo Maurizio, "La Val Bargaia", II parte, in "Clavenna" (Bollettino della Società Storica Valchiavennasca), 1970 Gabriele Antonioli e Remo Bracchi, "Dizionario etimologico grosino", Sondrio, 1995, edito a cura della Biblioteca Comunale di Grosio.
Silvana Foppoli Carnevali, Dario Cossi ed altri, “Lingua e cultura del comune di Sondalo” (edito a cura della Biblioteca Comunale di Sondalo)
Serafino Vaninetti, "Sacco - Storia e origini dei personaggi e loro vicissitudini degli usi e costumi nell'Evo", Edizioni Museo Vanseraf Mulino del Dosso, Valgerola, 2003
Sito www.fraciscio.it, dedicato a Fraciscio
Sito www.prolocodipedesina.it, dedicato a Pedesina
Massara, Giuseppe Filippo, "Prodromo della flora valtellinese", Sondrio, Della Cagnoletta, 1834 (ristampa anastatica Arnaldo Forni Editore)
Galli Valerio, Bruno, "Materiali per la fauna dei vertebrati valtellinesi", Sondrio, stab. tipografico "Quadrio", 1890

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