SANTI (clicca qui per aprire la pagina relativa a questo giorno dal sito www.santiebeati.it): S. Massimino vescovo, Massimo, Ademaro

PROVERBI

El mes de macc’ al duarìss pisà gna i gàtt
(il mese di maggio non dovrebbero fare pipì neppure i gatti, cioè non dovrebbe mai piovere – Montagna)
Al cucù al duaréss cantè o ai nööf o ai desnööf o ai vintinööf, insenò al pòrta catíif nööf
(il cucù dovrebbe cantare nei giorni nove, diaicannove e ventinove, altrimenti porta cattive notizie - Samolaco)
ün cuntadin patentàa nu fa sü fen bagnàa (un vero contadino non raccoglie il fieno bagnato - Val Bregaglia)
L’acqua dal Bernina la bagna miga la Valtelina (L’acqua del Bernina non bagna la Valtellina - Tirano)
La val Pus'ciavina l’è dificil ca la bagna la Valtelina
(è difficile che la Val Poschiavina bagni la Valtellina - Tirano)
El nivul che vén da l’Engadina, l’ha mai purtàt rüina
(le nuvole che vengono dall’Engadina non hanno mai fatto danni)
Sa de pasàch trent’agn ansèma par capì se l’è véru amùr
(bisogna vivere trent'anni insieme per capire se è vero amore - Tirano)
Al trop l'e cùme 'l trop poch; chi sa cuntenta god
(il troppo è come il troppo poco: chi si acocntenta gode - Poschiavo)

VITA DI UNA VOLTA

Fra la fine di maggio ed i primi di giugno si taglia il primo fieno. Lina Rini Lombardini, nel bel volumetto “In Valtellina - Colori di leggende e tradizioni” (Sondrio, Ramponi, 1950), così scrive:
«Il carro oltrepassò d'erbe ripieno...». E' il primo a venir dall'Alù nell'incerta alba di primo autunno; passa a stento per una delle più strette vie bormiesi, fra case ormai rustiche, un dì nobiliari. Il muro riesce a rubarne qualche ciuffo che resta, sul suogrigio, come un fiocco d'allegrezza.
Piace pensare che l'abbia invece rubato la mano d'un suo antico Signore. Per riafferrare un ricordo di tempi spensierati? Troppo spensierati. Se la nobiltà terriera, ricca e numerosa è andata in Bormio via via decadendo ed è poi scomparsa del tutto come inun dileguare di pallide ombre, la colpa fu dei suoi vizi. Vizio tiranno quello del bere. Si racconta che in giugno i nobili Settomini fermavano alle osterie i carri colmi del loro fieno per pagare i debiti di mesi e mesi, e che li fermavano poi anche a settembre per pagare in anticipo i bagordi dell'inverno. Gente già ricca e famosa, finì con dei pazzoidi che, per spasso, ubriacavano, immaginiamo con che gazzarra, perfino le capre. Ma torniamo alla savia gente d'oggi, subentrata a quei decadenti, sia nelle case che nelle campagne; torniamo a questo bel tempo di digoir.
La «digoir» tutti sappiamo che è un fieno di scarto; assai scarso, qui in Bormio, certo più che altrove, ma raccolto direi con più cura di quello trionfale del giugno. Proprio perché scarso, sia la falce che il rastrello, vanno a cercare ogni rimasuglio d'erba fino al margini del prato. La digoir è l'erba che richiede più obre prima che sia pronta, ben secca da portare nei fienili. La stagione, giù incostante, la percuote spesso con pioggia; l'erba che ha presa molta acqua è la più tarda ad asciugare; se il giorno stesso del taglio, un più benigno sole riesce quasi a seccarla, torna umida la notte per la diaccia rugiada (russel in Valmalenco, ruscel in Cepina ...). Ammucchiata la sera in bastardei perché la notturna guazza non la penetri, l'erba deve esser poi al risorgere del sole nuovamente sparsa con il tridente: un fare e disfare che tocca spesso alle donne e continua qualche volta per due o tre giorni, sotto un cielo che alterna luci e ombre; più ombre che luci; e il lavoro di tridente subisce una sosta.
Talora è il vento che vuole ostacolar l'obra. Soffiando rapinoso, crea bizzarri caroselli di festuche; strappa larghe folate ai bastardei e le dissemina sui prati rasi sbatte come vele intorno alle donne le gonne. Risa, proteste, scherni, frasi argute e temerarie s'incrociano tra i giovani. Ma i pradeir anziani non perdono di vista il cielo, sperando che v'appaia un'occhiata di sole. «Un'oglieda de sol» dicono in Cepina. Il sole tarda, il vento insiste? La sosta si prolunga. Seduti sul ciglio del prato, i lavoranti intrecciano discorsi; più lieti in Cepinase il prezzo del bestiame, nelle fiere di autunno, è stato o si promette buono. Se nel crocchio v'era qualche matela col moros, un tempo, usavano dire: «quest’titleögn l’è l'an de sposes perchè al lin l'è l'obra longa». Tempo, quello, in cui la merenda, pure privadi vino, era allegra anche per l'usanza di stendere come tovaglia sul prato un fazzoletto blu e el panet de la merenda »; era allegra per bei cori.

Anticamente, anche in Ardenno uomini e donne, seduti di sera sui muriccioli delle loro case, intonavano durante il tempo dei fieni, bei canti d'amore, rimanendo all'aperto fino a tarda sera. Saliti per l'ultimo taglio sulle alture, quei di Talamona si radunavano sui dossi più sporgenti verso il paese, per far giungere a tuttele case l'eco dell'appassionato coro a tre voci: «Angelo del cor mio per te io muoio - Angelo del cor mio per te morirò - per te, sol per le, io morirò». Musica che sa di nenia, come del resto tutti i nostri canti popolari; coro lento, maestoso, in un intreccio di vocidiverse per tono e per espressione. Questi cori, tra dolci e ardenti, rifiorivano più tardi durante la raccolta del fogliame nel bosco; canti di passione, tra il cader molle e rado delle ultime foglie; di qua, di là, fragili e pur vive di colori e di fremiti, come se rispondessero alla voce d'un amore che va oltre la vita.”

STORIA
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AMBIENTE


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I PROVERBI SONO IN GRAN PARTE TRATTI DAI SEGUENTI TESTI:

Gaggi, Silvio, "Il volgar eloquio - dialetto malenco", Tipografia Bettini, Sondrio, 2011
Laura Valsecchi Pontiggia, “Proverbi di Valtellina e Valchiavenna”, Bissoni editore, Sondrio, 1969
Gabriele Antonioli, Remo Bracchi, "Dizionario etimologico grosino" (Sondrio, 1995, edito a cura della Biblioteca comunale di Grosio)
Dott. Omero Franceschi, prof.ssa Giuseppina Lombardini, "Costumi e proverbi valtellinesi", Ristampa per l'Archivio del Centro di Studi Alpini di Isolaccia Valdidentro, 2002
AA.VV. "A Cà Nossa ai le cünta inscì", a cura della Biblioteca Comunale di Montagna in Valtellina, Piccolo Vocabolario del dialetto di Montagna con detti, proverbi, filastrocche e preghiere di una volta (1993-1996)
Glicerio Longa, "Usi e Costumi del Bormiese”, ed. "Magnifica Terra", Sondrio, Soc. Tipo-litografica Valtellinese
"Parla 'me ta mànget - detti, proverbi e curiosità della tradizione comasca, lecchese e valtellinese", edito da La Provincia, 2003
Pier Antonio Castellani, “Cento proverbi, detti e citazioni di Livigno” I Libri del Cervo, Sondrio, 1996
Pier Antonio Castellani, “Cento nuovi proverbi, detti e citazioni di Livigno” I Libri del Cervo, Sondrio, 1999
Pier Antonio Castellani, “Cento altri, detti e citazioni di Livigno” I Libri del Cervo, Sondrio, 2000
Pier Antonio Castellani, "Detti e citazioni della Valdidentro", I Libri del Cervo, Sondrio, 2000
Luigi Godenzi e don Reto Crameri, "Proverbi, modi di dire, filastrocche raccolti a Poschiavo, in particolare nelle sue frazioni", con la collaborazione di alcune classi delle Scuole di Avviamento Pratico, Tip. Menghini, Poschiavo (CH), 1987
Lina Lombardini Rini, "Favole e racconti in dialetto di Valtellina", Edizioni Sandron, Palermo-Roma, 1926
Cici Bonazzi, “Detti, proverbi, filastrocche, modi di dire in dialetto tiranese”, ed. Museo Etnografico Tiranese, Tirano, 2000
Luisa Moraschinelli, "Dizionario del dialetto di Aprica", IDEVV (Istituto di Dialettologia e di Etnografia Valtellinese e Valchiavennasca"), Sondrio, 2010
Tarcisio Della Ferrera, Leonardo Della Ferrera (a cura di), "Vocabolario dialettale di Chiuro e Castionetto", Comune di Chiuro ed IDEVV (Istituto di Dialettologia e di Etnografia Valtellinese e Valchiavennasca"), Sondrio, 2008 (cfr. anche www.dialettochiuro.org)
Giovanni Giorgetta, Stefano Ghiggi (con profilo del dialetto di Remo Bracchi), "Vocabolario del Dialetto di Villa di Chiavenna", IDEVV (Istituto di Dialettologia e di Etnografia Valtellinese e Valchiavennasca"), Sondrio, 2010
Luigi Berti, Elisa Branchi (con contributo di Remo Bracchi), "Dizionario tellino", IDEVV (Istituto di Dialettologia e di Etnografia Valtellinese e Valchiavennasca"), Sondrio, 2003
Sergio Scuffi (a cura di), "Nü’n cuštümàva – Vocabolario dialettale di Samolaco", edito nel 2005 dall’Associazione Culturale Biblioteca di Samolaco e dall’Istituto di Dialettologia e di Etnografia Valtellinese e Valchiavennasca. Giacomo Maurizio, "La Val Bargaia", II parte, in "Clavenna" (Bollettino della Società Storica Valchiavennasca), 1970 Gabriele Antonioli e Remo Bracchi, "Dizionario etimologico grosino", Sondrio, 1995, edito a cura della Biblioteca Comunale di Grosio.
Silvana Foppoli Carnevali, Dario Cossi ed altri, “Lingua e cultura del comune di Sondalo” (edito a cura della Biblioteca Comunale di Sondalo)
Serafino Vaninetti, "Sacco - Storia e origini dei personaggi e loro vicissitudini degli usi e costumi nell'Evo", Edizioni Museo Vanseraf Mulino del Dosso, Valgerola, 2003
Sito www.fraciscio.it, dedicato a Fraciscio
Sito www.prolocodipedesina.it, dedicato a Pedesina
Massara, Giuseppe Filippo, "Prodromo della flora valtellinese", Sondrio, Della Cagnoletta, 1834 (ristampa anastatica Arnaldo Forni Editore)
Massara, Giuseppe Filippo, "Prodromo della flora valtellinese", Sondrio, Della Cagnoletta, 1834 (ristampa anastatica Arnaldo Forni Editore)


Utilissima anche la consultazione di Massimiliano Gianotti, "Proverbi dialettali di Valtellina e Valchiavenna", Sondrio, 2001

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PRINCIPALI TESTI CONSULTATI:

Laura Valsecchi Pontiggia, “Proverbi di Valtellina e Valchiavenna”, Bissoni editore, Sondrio, 1969
Gabriele Antonioli, Remo Bracchi, "Dizionario etimologico grosino" (Sondrio, 1995, edito a cura della Biblioteca comunale di Grosio)
Dott. Omero Franceschi, prof.ssa Giuseppina Lombardini, "Costumi e proverbi valtellinesi", Ristampa per l'Archivio del Centro di Studi Alpini di Isolaccia Valdidentro, 2002
Tullio Urangia Tazzoli, "La contea di Bormio – Vol. III – Le tradizioni popolari”, Anonima Bolis Bergamo, 1935;
AA.VV. "A Cà Nossa ai le cünta inscì", a cura della Biblioteca Comunale di Montagna in Valtellina, Piccolo Vocabolario del dialetto di Montagna con detti, proverbi, filastrocche e preghiere di una volta (1993-1996);
Giuseppina Lombardini, “Leggende e tradizioni valtellinesi”, Sondrio, ed. Mevio Washington, 1925;
Lina Rini Lombardini, “In Valtellina - Colori di leggende e tradizioni”, Sondrio, Ramponi, 1950;
Glicerio Longa, "Usi e Costumi del Bormiese”, ed. "Magnifica Terra", Sondrio, Soc. Tipo-litografica Valtellinese 1912, ristampa integrale nel 1967 a Bormio e II ristampa nel 1998 a Bormio a cura di Alpinia Editrice;
Glicerio Longa, "Vocabolario Bormino”, Perugia, Unione Tipografica Cooperativa, 1913;
Marcello Canclini “Raccolta di tradizioni popolari di Bormio, Valdisotto, Valfurva, Valdidentro e Livigno – Il ciclo della vita – La nascita e l'infanzia” (Centro Studi Storici Alta Valtellina, 2000);
Marcello Canclini “Raccolta di tradizioni popolari di Bormio, Valdisotto, Valfurva, Valdidentro e Livigno – Il ciclo della vita – Fidanzamento e matrimonio” (Centro Studi Storici Alta Valtellina, 2004);
Luigi De Bernardi, "Almanacco valtellinese e valchiavennasco", II, Sondrio, 1991;
Giuseppe Napoleone Besta, "Bozzetti Valtellinesi", Bonazzi, Tirano, 1878;
Ercole Bassi, “La Valtellina (Provincia di Sondrio) ”, Milano, Tipografia degli Operai, 1890;
"Ardenno- Strade e contrade", a cura della cooperativa "L'Involt" di Sondrio;
"Castione - Un paese di Valtellina", edito a cura della Biblioteca Comunale di Castione, in collaborazione con il Sistema Bibliotecario di Sondrio;
don Domenico Songini, “Storie di Traona – terra buona”, vol. II, Bettini Sondrio, 2004;
don Domenico Songini, “Storia e... storie di Traona – terra buona”, vol. I, Bettini Sondrio, 2001;
Scuola primaria di Sirta: calendari 1986 e 1991 (a cura dell'insegnante Liberale Libera);
Luisa Moraschinelli, “Uita d'Abriga cüntada an dal so dialet (agn '40)”;
Giovanni Bianchini e Remo Bracchi, "“Dizionario etimologico dei dialetti della Val di Tartano”, Fondazione Pro Valtellina, IDEVV, 2003;
Rosa Gusmeroli, "Le mie care Selve";
Cirillo Ruffoni, "Ai confini del cielo - la mia infanzia a Gerola", Tipografia Bettini, Sondrio, 2003;
Cirillo Ruffoni, "Chi va e chi resta - Romanzo storico ambientato in bassa Valtellina nel secolo XV", Tipografia Bettini, Sondrio, 2000;
Cirillo Ruffoni, "In nomine Domini - Vita e memorie di un comune della Valtellina nel Trecento", Tipografia Bettini, Sondrio, 1998;
Mario Songini (Diga), "La Val Masino e la sua gente - storia, cronaca e altro", Comune di Val Masino, 2006;
Tarcisio Della Ferrera, "Una volta", Edizione Pro-Loco Comune di Chiuro, 1982;
"Parla 'me ta mànget - detti, proverbi e curiosità della tradizione comasca, lecchese e valtellinese", edito da La Provincia, 2003;
Massimiliano Gianotti, "Proverbi dialettali di Valtellina e Valchiavenna", Sondrio, 2001;
Associazione Archivio della Memoria di Ponte in Valtellina, "La memoria della cura, la cura della memoria", Alpinia editrice, 2007;
Luisa Moraschinelli, "Come si viveva nei paesi di Valtellina negli anni '40 - l'Aprica", Alpinia editrice, 2000;
Aurelio Benetti, Dario Benetti, Angelo Dell'Oca, Diego Zoia, "Uomini delle Alpi - Contadini e pastori in Valtellina", Jaca Book, 1982;
Patrizio Del Nero, “Albaredo e la via di San Marco – Storia di una comunità alpina”, Editour, 2001;
Amleto Del Giorgio, "Samolaco ieri e oggi", Chiavenna, 1965;
Ines Busnarda Luzzi, "Case di sassi", II, L'officina del Libro, Sondrio, 1994;
aa.vv. “Mondo popolare in Lombardia – Sondrio e il suo territorio” (Silvana editoriale, 1995) Pierantonio Castellani, “Cento proverbi, detti e citazioni di Livigno” I Libri del Cervo, Sondrio, 1996 Pierantonio Castellani, “Cento nuovi proverbi, detti e citazioni di Livigno” I Libri del Cervo, Sondrio, 1999 Pierantonio Castellani, “Cento altri, detti e citazioni di Livigno” I Libri del Cervo, Sondrio, 2000
Cici Bonazzi, “Detti, proverbi, filastrocche, modi di dire in dialetto tiranese”, ed. Museo Etnografico Tiranese, Tirano, 2000
Luisa Moraschinelli, "Dizionario del dialetto di Aprica", IDEVV (Istituto di Dialettologia e di Etnografia Valtellinese e Valchiavennasca"), Sondrio, 2010
Tarcisio Della Ferrera, Leonardo Della Ferrera (a cura di), "Vocabolario dialettale di Chiuro e Castionetto", Comune di Chiuro ed IDEVV (Istituto di Dialettologia e di Etnografia Valtellinese e Valchiavennasca"), Sondrio, 2008 (cfr. anche www.dialettochiuro.org)
Giovanni Giorgetta, Stefano Ghiggi (con profilo del dialetto di Remo Bracchi), "Vocabolario del Dialetto di Villa di Chiavenna", IDEVV (Istituto di Dialettologia e di Etnografia Valtellinese e Valchiavennasca"), Sondrio, 2010
Luigi Berti, Elisa Branchi (con contributo di Remo Bracchi), "Dizionario tellino", IDEVV (Istituto di Dialettologia e di Etnografia Valtellinese e Valchiavennasca"), Sondrio, 2003
Pietro Ligari, “Ragionamenti d’agricoltura” (1752), Banca Popolare di Sondrio, Sondrio, 1988
Saveria Masa, “Libro dei miracoli della Madonna di Tirano”, edito a cura dell’Associazione Amici del Santuario della Beata Vergine di Tirano” (Società Storica Valtellinese, Sondrio, 2004)
Sergio Scuffi (a cura di), "Nü’n cuštümàva – Vocabolario dialettale di Samolaco", edito nel 2005 dall’Associazione Culturale Biblioteca di Samolaco e dall’Istituto di Dialettologia e di Etnografia Valtellinese e Valchiavennasca. Giacomo Maurizio, "La Val Bargaia", II parte, in "Clavenna" (Bollettino della Società Storica Valchiavennasca), 1970 Gabriele Antonioli e Remo Bracchi, "Dizionario etimologico grosino", Sondrio, 1995, edito a cura della Biblioteca Comunale di Grosio.
Silvana Foppoli Carnevali, Dario Cossi ed altri, “Lingua e cultura del comune di Sondalo” (edito a cura della Biblioteca Comunale di Sondalo)
Serafino Vaninetti, "Sacco - Storia e origini dei personaggi e loro vicissitudini degli usi e costumi nell'Evo", Edizioni Museo Vanseraf Mulino del Dosso, Valgerola, 2003
Sito www.fraciscio.it, dedicato a Fraciscio
Sito www.prolocodipedesina.it, dedicato a Pedesina
Massara, Giuseppe Filippo, "Prodromo della flora valtellinese", Sondrio, Della Cagnoletta, 1834 (ristampa anastatica Arnaldo Forni Editore)
Galli Valerio, Bruno, "Materiali per la fauna dei vertebrati valtellinesi", Sondrio, stab. tipografico "Quadrio", 1890

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