Dal rifugio Brasca al rifugio Omio per il passo Ligoncio
Su YouTube: Sentiero Dario di Paolo nord (traversata rif. Omio-rif. Brasca)
CARTA DEL PERCORSO sulla base della Swisstopo, che ne detiene il Copyright. Ho aggiunto alla carta alcuni toponimi ed una traccia rossa continua (carrozzabili, piste) o puntinata (mulattiere, sentieri). Apri qui la carta on-line.
Il
passo Ligoncio era legato in passato ad una sorta di alone di
mistero. Lasciamo la parola a Bruno Galli Valerio, valentissimo
alpinista ed ottimo conoscitore, fra Ottocento e Novecento, delle
montagne del gruppo del Masino: "Scavalcato un ultimo sperone
di roccia, siamo al passo alle nove e venti. E' una depressione
di una cinquantina di metri di lunghezza, situata fra la Sfinge
(vedi foto a sinistra) e una cima quotata 2714 m.
Siamo ai piedi della Sfinge e cerchiamo invano il passaggio: le
pareti cadono a picco sulla Val d'Arnasca. Scendo da solo lungo
le rocce a picco per cercare un passaggio. Guardo da tutte le
parti: dappertutto le stesse pareti verticali per parecchie centinaia
di metri. Risalgo e consultiamo la carta. Il passo deve essere
là, ma è impossibile trovarlo" (da B. G. Valerio, Punte
e passi, ed. CAI sez. Valtellinese, 1998, pg. 157, a cura
di L. Angelici ed A. Boscacci).
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![]() Ma andiamo con ordine. Il sentiero Dario Di Paolo, attrezzato dal CAI di Como, ha due rami, che si congiungono poche decine di metri sopra la Omio. Del primo abbiamo detto; il secondo collega il rifugio Volta al rifugio Omio, passando per il passo della Vedretta meridionale. |
![]() Seguendo i segnavia, disegnamo una diagonale verso sinistra (nord-est), fino a giungere ai piedi di un canalino delimitato a sinistra dalle propaggini occidentali della quota 2965 ed a destra da uno sperone roccioso che si stacca da queste propaggini. Su un grosso masso sta l'evidente indicazione che ci porta in direzione del canalino, ai piedi del quale si può trovare un nevaietto ad inizio stagione, e che rimane ingombro di neve dura fino a stagione avanzata. |
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![]() Durante alcune soste per rigenerare le energie fisiche e nervose possiamo fermarci a contemplare il superbo spettacolo offerto dall'impressionante salto di granito che costituisce il liscio e monolitico bastione sul quale si elevano la punta della Sfinge ed il pizzo Ligoncio. |
![]() Poi la stretta apertura del passo, a 2575 metri, è finalmente raggiunta. |
![]() Per scendere dobbiamo subito affrontare un canalino ripido, che presenta l'insidia dei sassi mobili, ma che tutto sommato è molto meno ostico di quanto incontrato sul versante della val Codera. |
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![]() Ovviamente il sentiero può anche essere percorso a rovescio, ed in questo
caso possiamo anche farlo in un'unica giornata.
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