Passeggiando nei dintorni di Dazio
Dazio
Punti di partenza ed arrivo |
Tempo necessario |
Dislivello in altezza in m. |
Difficoltà (T=turistica, E=escursionistica, EE=per escursionisti esperti) |
Dazio-S.Anna-Pedrüscìn-Ca' Busnarda-Vallate-Ca' Donai-Dazio |
45 min. |
140 |
T |
Percorso Anna: un nome simpatico per una simpatica passeggiata
ad anello nei dintorni di Dazio. Sei brevi tappe, per gustare altrettanti
assaggi della bellezza di un ambiente tranquillo e suggestivo, dove
odori, suoni e colori suscitano un forte senso di pace e serenità.
Lasciamo, quindi, l’automobile a Dazio (m. 568), e cominciamo
a camminare.
La prima tappa porta da Dazio alla chiesetta di S. Anna, che dà
anche il nome al percorso. Per raggiungerla dobbiamo portarci alla parte
alta di Dazio, sulla strada per Serone, Roncaglia e Poira. Oltrepassato
il punto nel quale da questa strada si stacca, sulla destra, la strada
che sale a Caspano, passando per Cadelsasso e Cadelpicco, cerchiamo la via S. Anna, che ci porta al sentiero che sale verso la
chiesetta, peraltro ben visibile, a poca distanza, sul limite del bosco
a nord di Desco. Troveremo, appena prima della chiesetta, altri cartelli come questo al termine di
ogni tappa.
Pochi
minuti, e siamo al sagrato della chiesetta, a 658 metri. Gustato il
panorama che da qui si gode sulla piana di Dazio e sul versante settentrionale
del Culmine di Dazio, rimettiamoci in cammino. A sinistra della graziosa
facciata parte un sentiero che ben presto si biforca: il ramo di sinistra
sale, in uno splendido bosco di castagni, fino a Cadelpicco, poco sotto
Caspano, mentre il ramo di destra, che coincide con il confine dei comuni
di Dazio e di Civo, effettua una traversata, guadagnando gradualmente
quota, fino ad intercettare la strada Cadelsasso-Cadelpicco, poco sopra
Cadelsasso.
Ma noi dobbiamo procedere per altra via: ci attende la seconda tappa
del percorso Anna, da S. Anna a Pedrüscìn. Tappa assai breve,
per la verità: tornati al cartello, proseguiamo in direzione opposta rispetto
a quella dei sentieri menzionati, cioè verso ovest, attraversando
su un ponticello il torrente Toate, percorrendo un breve tratto di sentiero che intercetta una pista con fondo in cemento e salendo alle baite della località
Pedrüscìn, dove si trova anche un agriturismo. Qui tutto sembra essersi conservato intatto da
almeno un secolo a questa parte.
Avanti, ancora, per la terza tappa, che conduce da Pedrüscìn
a Ca’ Busnarda. Si tratta di un gruppo di case che costituiscono
la parte più bassa della frazione di Naguarìdo. Siamo
passati nel territorio del comune di Civo, e possiamo ammirare, alcune
decine di metri sotto, il lato di sud-est della settecentesca chiesa
di Naguarido (m. 744), dedicata alla Beata Vergine. Un breve fuoriprogramma
ci permette di salire a gustare l’atmosfera antica del paesino.
Torniamo sul nostro percorso per la quarta tappa, da Ca’ Busnarda
a Vallate. Finora abbiamo sempre guadagnato quota, ma ora cominciamo
a scendere, nella belle cornice di una selva di castagni, da 720 metri
circa ai 697 metri di Vallate, la frazione che si trova sulla strada
Dazio-Serone, poco sotto Serone.
Considerato lo stato di semiabbandono in cui giace questo sentiero, non è senza nostalgia che leggiamo quanto scrive Ines Busnarda Luzzi nel suo splendido volume di ricordi "Case di sassi" (Vincenzo Lo Faro Editore, 1982), in cui racconta atmosfere, persone e personaggi di cui si sostanziava la vita a Naguarido negli anni Trenta del secolo scorso: "Meneghin era uno dei principali fautori della manutenzione del sentiero che, passando fra i prati collegava e collega, ma ora in modo pessimo, Vallate con Naguarido. E ce ne voleva per tenerlo bene quel sentiero, perché i prati in quel tratto sono acquitrinosi e le "piotte" del selciato facilmente affondavano. Ma il Meneghin ne trovava sempre un'altra da sostituire".
Attraversiamo la strada asfaltata per
trovare subito, sul lato opposto, in corrispondenza di una cappelletta
e di un grande castagno, la mulattiera che scende a Ca’ Brunai.
Il tratto Vallate-Ca’ Donai è la quinta tappa del percorso.
Dobbiamo stare attenti a non varcare il ponticello su un torrentello che confluisce, più in basso, nel Toate (altrimenti scenderemmo a Cerìdo, da cui, peraltro, è facile tornare a Dazio su comodo sentiero che parte appena sotto il parcheggio); scendiamo, dunque, verso Ca’ Donai, lasciamo alla nostra destra il torrentello
e seguendo la mulattiera che si immerge in una
selva di castagni, fino a raggiungere, dopo un tornante dx ed uno sx, la località di Ca’
Donai, appena prima del ponte sul torrente Toate.
Siamo ormai alla fine: varcato il torrente, torniamo in territorio del
comune di dazio e, in breve, ci ritroviamo nella parte occidentale di
Dazio, tornando all’automobile e chiudendo la sesta ed ultima
tappa di questo percorso. Siamo in cammino da circa tre quarti d’ora,
ed abbiamo superato un dislivello in altezza approssimativo di 140 metri.
Esiste una seconda interessante possibilità ei effettuare un
percorso ad anello nei dintorni di Dazio: potremmo chiamarlo l’anello
Dazio-Cadelpicco. Dal centro di dazio portiamoci, seguendo la strada
asfaltata che si dirige alla parte orientale della piana, a Regolido,
frazione di Civo. La monotonia della camminata è temperata dall’eccellente
panorama che si apre sulla media Valtellina e sul gruppo dell’Adamello.
Presso
la bella chiesetta di Regolido parte una mulattiera che sale, verso
nord-ovest, in una selva di castagni. Incontriamo, sul percorso, un
antico torchio, ristrutturato, prima di intercettare la strada asfaltata
che da Dazio conduce a Cadelsasso. Ci ritroviamo, così, nella
parte bassa della frazione di Civo. Portiamoci alla bella chiesetta,
dedicata a S. Pietro martire (m. 747) ed edificata nel 1697. Di fronte
alla chiesetta, una piccola piazza con una graziosa fontana, dove, racconta
una leggenda, nel silenzio del primo chiarore del giorno si può
udire la presenza di un misterioso essere che abita i boschi, l’”ometìn
de Pesòlda”.
Incamminiamoci lungo la strada asfaltata e saliamo fino a Cadelpicco
(m. 796): qui troviamo, sulla sinistra, nella parte bassa del paese,
il tratturo che scende sul limite del bosco e diventa mulattiera.Dopo
aver visitato la chiesa secentesca di S. Pietro martire, scendiamo,
per questa mulattiera, fino alla chiesetta di S. Anna, dalla quale,
in breve, torniamo a Dazio. Questo
anello richiede circa un’ora ed un quarto di cammino, e comporta
un dislivello approssimativo in altezza di 220 metri.
CARTA DEL PERCORSO sulla base della Swisstopo, che ne detiene il Copyright. Ho aggiunto alla carta alcuni toponimi ed una traccia rossa continua (carrozzabili, piste) o puntinata (mulattiere, sentieri). Apri qui la carta on-line
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