Dal rifugio Bosio a Preda Rossa
CARTA DEL PERCORSO sulla base della Swisstopo, che ne detiene il Copyright. Ho aggiunto alla carta alcuni toponimi ed una traccia rossa continua (carrozzabili, piste) o puntinata (mulattiere, sentieri). Apri qui la carta on-line
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![]() Noi, però, passiamo di qui quando ancora è pieno giorno, altrimenti non avremmo il tempo di portare a termine l'escursione; tendiamo comunque ugualmente l'orecchio: non si sa mai... Quel che è certo è che, raggiunto il piede della ripida costiera, ci attende una salita piuttosto faticosa, su un sentiero che si inerpica faticosamente fra le pietre, fino a guadagnare i sospiratissimi 2595 metri del valico (che nella foto sotto viene rappresentato da un punto di vista più alto, cioè dalla cime del pizzo Bello). |
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Lasciato sulla nostra sinistra il laghetto, proseguiamo, con un
tracciato dolce, fino all'alpe al Piano di Spini (m. 2198), oltrepassandola
e raggiungendo, su un sentiero molto lago e comodo, la parte terminale
dell'alpe Scermendone alto. Quest'alpe occupa la parte superiore del lunghissimo crinale che separa la Val Masino dal fondovalle valtellinese compreso fra Berbenno ed Ardenno. Se capitiamo qui la terza domenica di luglio troveremo molte tende: si celebra infatti la festa di san Quirico, al quale è dedicata la chiesetta (m. 2131; vedi foto sotto, che rappresenta la chiesetta con lo sfondo della val Terzana) che protegge l'alpe, e molti escursionisti si danno appuntamento qui per festeggiare. ![]() Riportiamoci per un attimo nel cuore della piana ed osserviamo per l'ultima volta i Corni Bruciati, ripensando alla leggenda ad essi legata: un tempo, si dice, questo fianco montuoso ospitava ricchi alpeggi, ma l'egoismo dei pastori che negarono ad un viandante (sotto le cui spoglie si celava Cristo) il ristoro di un po' di cibo determinò un terrificante incendio, che annientò i pascoli, lasciando solo arido pietrame rosseggiante. Ora questi luoghi non sono più meta di pastori, ma di escursionisti. La nostra seconda giornata si conclude così con la discesa al rifugio Scotti, e comporta circa sei-sette ore di cammino, con un dislivello in salita di circa 650 metri. Esiste però la possibilità di abbreviare di circa un'ora il ritorno, senza passare dalla piana di Preda Rossa. Raggiunta l'alpe di Scermendone basso, dirigiamoci verso la baita dei pastori e proseguiamo verso sinistra, scendendo al limite inferiore dei prati, dove si trova l'imbocco di un sentiero, segnalato da qualche bandierina rosso-bianco-rossa, che taglia il fianco sud-orientale dell'alta valle di Sasso Bisolo, toccando la località di Corticelle. |
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