Sul terrazzo glaciale a monte del passo della Forcola di Livigno
Una delle più frequentate mete escursionistiche del livignasco sono i laghetti della Forcola, un complesso di 7 laghetti, di piccole e medie dimensioni, 4 in territorio italiano, 3 in territorio svizzero. Sono posti su un ripiano glaciale alto appena a nord del passo della Forcola di Livigno, ed ai piedi della dorsale costituita dal Piz dals Lejs (m. 3044) e del Piz Minor (m. 3048), che si eleva a sud-ovest. Il ripiano è poi posto a sud dello sbocco della Val dal Fain, o Valle del Fieno, in territorio elvetico, che termina ad una soglia sospesa sulla Valle della Forcola di Livigno, chiamata La Stretta. D’estate molti salgono ai laghetti, partendo dal Passo della Forcola di Livigno, perché si tratta di una camminata relativamente breve (un’ora e mezza circa) ed il pianoro dei laghetti è incantevole. Punto di partenza è il confine italo-elvetico al Passo della Forcola di Livigno.
Scendendo a Livigno dal passo di Foscagno e dal Passo d’Eira prendiamo a sinistra, lasciano alle spalle la parte meridionale del paese e proseguiamo sulla strada che attraversa le ultime frazioni di Livigno e prosegue diritta fino al passo della Forcola (m. 2315). Qui parcheggiamo appena prima della sbarra di confine, sul lato destro della strada. Presso il passo di trova anche il rifugio Tridentina (cell. 348 7466760), ricavato dall’edificio di un’ex-caserma militare.
Vicino alla piazzola di confine troviamo il cartello che segnala la partenza del sentiero per i laghetti della Forcola (I Lach da la Forcola). Si tratta di un sentiero marcato e ben segnalato (segnavia rosso-bianco-rossi numerati 103), che taglia in diagonale il ripidissimo versante ad ovest del passo, che sostiene il ripiano dei laghetti. Iniziamo a salire decisamente verso nord. Nel primo tratto il sentiero descrive una coppia di tornanti sx-dx, poi prosegue diritto, verso nord-nord-ovest. Per gran parte della salita è esposto, per cui l’attenzione non deve mai venir meno ed è sconsigliabile salire con terreno bagnato. In alcuni tratti alcune corde fisse rendono più sicura l’escursione. Superato il piccolo corso d’acqua che scende dai laghetti, ci avviciniamo ai roccioni che precipitano immediatamente ad est dei laghetti.
Il sentiero serpeggia fra i roccioni, si porta ad un ripiano erboso, presso una pozza, quotata 2516 metri. Appena prima della pozza troviamo un acrtello che segnala la direzione del sentiero 103 per i Laghi della Forcola, dati a 30 minuti. Qui il sentiero volge bruscamente a sinistra ed inverte il suo andamento da nord a sud superando alcune ripide balze, che alla fine ci introducono al ripiano.
Ci troviamo di fronte ai quattro piccoli specchi d’acqua che costituiscono i laghetti della Forcola in territorio italiano (m. 2654), incorniciati dall’arrotondato profilo del Piz dals Lejs. In realtà ne vediamo uno solo; i rimanenti si nascondono ancora per poco dietro dossi appena accennati.
Qui pieghiamo a destra (ovest) passando in mezzo ai laghetti e ci affacciamo ad un pianoro chiamato Plaun dals Lejs. Lasciati alle spalle i quattro laghetti attraversiamo il confine e ci portiamo in territorio elvetico (ricordiamoci di portare un documento di identità, richiesto a tutti coloro che entrano in territorio elvetico).
Procedendo diritti siamo subito al maggiore dei laghi di questo comprensorio, chiamato Lej Grand (m. 2657). Portandoci alla sua riva occidentale, ci possiamo sedere per gustare il panorama, particolarmente bello verso sud-est, dove si mostrano la punta Orsera ed il monte Vago, una delle cime più note del livignasco.
Di solito gli escursionisti si fermano qui, ma vale la pena di allungare la camminata visitando altri due laghetti vicini, anche se nascosti. Per farlo dobbiamo risalire un canalone di pietrame che si trova alle spalle (nord-ovest) del lago, lungo il quale scende un piccolo corso d’acqua (emissario del laghetto), fino a raggiungere la conca che ospita questo lago, a quota 2690 metri, a ridosso di un gradino roccioso che vediamo alla sua destra.
Pieghiamo ora a sinistra, passando accanto alla sua riva destra e proseguendo diritti. Saliamo così lungo un nuovo canalone di sfasciumi lungo il quale scorre un piccolo corso d’acqua (emissario del laghetto), verso sud, fino alla conca che ospita il più alto dei laghetti, il lago posto a quota 2750 metri. Passiamo a destra del laghetto e pieghiamo a sinistra, iniziando a scendere verso sud-est, lungo una facile china di sfasciumi. Raggiunto un avvallamento appena pronunciato, pieghiamo più decisamente a sinistra (nord) e traversiamo al Lej Grand.
Piegando a destra ci riportiamo ai laghetti in territorio italiano e cominciamo la discesa che ci riporta al passo della Forcola di Livigno per la medesima via di salita (tenendo presente che il sentiero, dopo un primo tratto di discesa verso nord, inverte bruscamente l’andamento, volge a destra e prosegue la discesa verso sud, riaffacciandosi all’alta Valle della Forcola di Livigno.
CARTA DEL PERCORSO sulla base della Swisstopo, che ne detiene il Copyright. Ho aggiunto alla carta alcuni toponimi ed una traccia rossa continua (carrozzabili, piste) o puntinata (mulattiere, sentieri). Apri qui la carta on-line |
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