Sul tetto del territorio di Aprica
Vai ad una cartina del percorso; Carta del percorso; Su YouTube: Pasò (dosso); Appendine
Punti di partenza ed arrivo |
Tempo necessario |
Dislivello in altezza in m. |
Difficoltà (T=turistica, E=escursionistica, EE=per escursionisti esperti) |
Aprica-Rifugio Valtellina-Monte Pasò |
4 |
1400 |
E |
SINTESI. Percorriamo, ora, la via centrale, ignoriamo la prima deviazione a destra
(Via Magnolta) che conduce agli impianti di risalita della Magnolta
ed imbocchiamo la deviazione a destra per gli impianti del Palabione
(la via Palabione, appunto). Dopo
un breve tratto, deviamo a sinistra, imboccando la via Adamello, procedendo
verso est fino a trovare la traversa a sinistra della via Stella Alpina.
Fra la traversa ed il successivo bar Thomas troviamo un parcheggio,
dove possiamo lasciare l’automobile. Presso il parcheggio si trova
la partenza di uno degli impianti di risalita ed è ben visibile
un sentierino che taglia, salendo diritto, un lungo prato, per congiungersi,
poi, con una stradina asfaltata.
Percorso il sentierino ed un breve tratto sulla strada, ignoriamo la
deviazione a destra per il Percorso Vita e continuiamo a salire, su
una pista sterrata, dove troviamo anche una bandierina rosso-bianco-rossa
e l’indicazione del sentiero che stiamo percorrendo, il numero
327. Si tratta della pista sterrata che coincide con la pista invernale. Dopo lunga salita verso sud, vediamo il rifugio. Un ponticello in
legno, a destra della pista, ci permette di superare il torrentello
della val Sorda e di raggiungere il rifugio Valtellina (m. 1920). Torniamo alla pista e riprendiamo a salire, fino al laghetto Palabione (m. 2109). Qui troviamo un bivio segnalato e stiamo a sinistra (est), seguendo
la pista che si conclude ad una sella posta a sud del massiccio cono del
monte Palabione (m. 2358), dove si trova anche un piccolo specchio d'acqua.
Seguendo i segnavia bianco-rossi proseguiamo, verso destra (sud) su traccia
di sentiero, guadagnando la conca posta fra il crinale, a sinistra, e
l'erboso colle Pasò, a destra (m. 2240). Sempre seguendo i segnavia,
cominciamo a salire tendendo leggermente a destra, fra gande e roccette,
superando anche un passaggino attrezzato e un ultino canalino che richiede
qualche semplice ma cauto passo di arrampicata (questa traversata è
sconsigliabile con neve o rocce bagnate). Il canalino conduce alla porta
nella roccia denominata bocchetta delle Aquile (m. 2470 circa). Qui ignoriamo il sentiero che scende verso
destra e proseguiamo sul sentierino che risale il ripido dosso erboso che
scende ad ovest del dosso Pasò. Dopo aver superato un canalino
che richiede attenzione (evitare la salita con neve o rocce bagnate),
raggiungiamo la cima del monte o dosso Pasò (m. 2575). Ridiscesi alla bocchetta delle Aquile, prendiamo a sinistra e scendiamo un ripido versante con molti tornantini, verso ovest; ad un bivio andiamo a sinistra (sud) e raggiungiamo il bivacco Aprica (m. 2227). Tornati al bivio, scendiamo verso sinistra e, dopo
una bella traversata sul fianco erboso del monte, intercettiamo una pista
sterrata la quale, a sua volta, procede verso nord-nord-ovest e ci porta alla malga Magnolta, dalla quale, seguendo la pista di sci verso nord-est, intercettiamo a quota 1673 la pista del Palabione, per la quale torniamo all'Aprica. |
Il 16
agosto 2003 è stato inaugurato, in località Caregia del
Palabione, a 1920 metri di quota, nei pressi degli impianti di risalita
dell’Aprica-Palabione, un nuovo rifugio, il Valtellina, della
sezione CAI di Aprica. Si tratta di una struttura che unisce all’eleganza
ed alla bellezza (costruito in legno, è un eccellente esempio
di edificio che si inserisce armonicamente nell’ambiente naturale
che lo accoglie) numerose opportunità offerte agli amanti delle
escursioni, essendo un punto di appoggio per alcune interessanti escursioni
in un ambiente, quello dell’estremo lembo orientale della catena
orobica, di grande fascino.
Lo si raggiunge partendo da Aprica,
il celebre centro turistico estivo ed invernale posto in corrispondenza
del passo omonimo, che congiunge la Valtellina all’alta Val Camonica
(provincia di Brescia). Per salire all’Aprìca dobbiamo
staccarci dalla ss. 38 dello Stelvio all’altezza di Tresenda,
fra Sondrio e Tirano. Chi proviene da Sondrio se ne deve staccare sulla
destra, impegnando il ponte sull’Adda e percorrendo la ss. 39
del Passo dell’Aprica. La strada si snoda sul versante che scende
verso sud-ovest dal monte Padrio e, dopo 13 km, conduce all’abitato
di Aprica (m. 1172).
Percorriamo, ora, la via centrale, ignoriamo la prima deviazione a destra
(Via Magnolta) che conduce agli impianti di risalita della Magnolta
ed imbocchiamo la deviazione a destra per gli impianti del Palabione
(la via Palabione, appunto). Dopo
un breve tratto, deviamo a sinistra, imboccando la via Adamello, procedendo
verso est fino a trovare la traversa a sinistra della via Stella Alpina.
Fra la traversa ed il successivo bar Thomas troviamo un parcheggio,
dove possiamo lasciare l’automobile. Presso il parcheggio si trova
la partenza di uno degli impianti di risalita ed è ben visibile
un sentierino che taglia, salendo diritto, un lungo prato, per congiungersi,
poi, con una stradina asfaltata.
Percorso il sentierino ed un breve tratto sulla strada, ignoriamo la
deviazione a destra per il Percorso Vita e continuiamo a salire, su
una pista sterrata, dove troviamo anche una bandierina rosso-bianco-rossa
e l’indicazione del sentiero che stiamo percorrendo, il numero
327, che ha come meta finale la cima del dosso o monte Pasò (la
più alta elevazione nel territorio del comune di Aprica). Dobbiamo
continuare su questo sentiero per raggiungere il rifugio. In realtà
non si tratta di un sentiero, ma di una pista che prosegue, ripida,
presso gli impianti di risalita del Palabione. Si tratta della pista
“K”, come ci segnala un grande bollo blu affisso su un albero.
Per seguirla dobbiamo anche ignorare, nel primo tratto, una deviazione
a destra (al bivio, seguiamo la pista che sale più ripida).
Poco oltre la metà della salita possiamo, guardando in alto,
vedere già il rifugio. Prima
di raggiungerlo, però, passiamo accanto alla struttura che accoglie
le cabine che salgono sulla telecabina che parte all’Aprica, e
che può essere sfruttata, quando è in funzione, per risparmiare
un bon tratto di salita (ci porta, infatti, a quota 1695 circa, alla
malga Palabione). Nei pressi della struttura si trova anche il ristoro
Pasò.
Riprendiamo a salire, sempre seguendo la pista sterrata: ci sono ancora
poco più di duecento metri prima di raggiungere il rifugio. La
pista passa a destra della spianata che lo ospita: un ponticello in
legno, a destra della pista, ci permette di superare il torrentello
della val Sorda e di raggiungere il rifugio Valtellina, posto a 1920 metri di quota,
in località Carena del Palabione, che fa parte di una più
ampia balconata denominata Piana dei Galli. Siamo in cammino da circa
due ore ed abbiamo superato circa 750 metri di dislivello in salita.
Siamo nel cuore di una zona ad elevato valore naturalistico, vale a
dire l’Osservatorio Eco Faunistico Alpino, il Parco Orobie Valtellinesi
e la Riserva Naturale Orientata delle Valli di S. Antonio, il che rende
il rifugio un punto di appoggio ideale per escursioni di carattere didattico-
scientifico, che possono coinvolgere giovani, istituzioni scolastiche
e studiosi. In tale ottica si inserisce la convenzione con il Parco
delle Orobie Valtellinesi per l'utilizzazione della struttura a fini
istituzionali e di ricerca scientifica. La zona si presta ottimamente,
nella stagione tardo invernale e primaverile,
anche per la pratica dello sci alpinismo. Vale la pena di ricordare,
infine, che a poche decine di metri dal Rifugio è collocato il
luogo nel quale il Corpo Forestale dello Stato effettua i rilievi delle
precipitazioni nevose durante la stagione invernale.
- Traversata alla malga Magnolta e ritorno
all'Aprica (1 h e 20 minuti)
Si tratta di una facile ed interessante maniera per
tornare all'Aprica: invece di ridiscendere nei pressi delle piste del
Palabione, possiamo portarci alla malga Magnolta, cioè presso le
piste della Magnolta, ad ovest del Palabione. Per farlo, dobbiamo salire
innanzitutto dal rifugio al laghetto del Palabione, posto a quota 2109,
e per farlo basta proseguire lungo la pista sterrata che, superato un
primo e più piccolo laghetto, ci porta alla meta. Sul suo lato
di destra alcuni cartelli ci informano che prendendo a destra in 30 minuti
scendiamo alla malga Magnolta, mentre prendendo a sinistra saliamo, sempre
in 30 minuti, al colle Pasò. Imbocchiamo, allora, il sentierino
sulla destra (ovest) che si allontana dalla riva occidentale del laghetto,
salendo nel primo tratto fino ad una croce, posta sul filo del dosso che
separa la valle Sorda dalla valle di Aprica, per poi iniziare la traversata
che scende alla malga Magnolta (m. 1945), dalla quale, infine, seguendo
una pista sterrata, possiamo tornare all'Aprica (per tornare all'automobile,
stacchiamoci, nell'ultimo tratto, dalla pista, sulla destra, per seguire
il sentiero Vita, che ci riporta in zona Palabione).
- Traversata al bivacco Aprica
(m. 2227) e ritorno all'Aprica (m. 520 di dislvello in salita, 2 ore e
45 minuti)
Raggiunto
il laghetto del Palabione (vedi sopra), prendiamo a sinistra (est), seguendo
la pista che si conclude ad una sella posta a sud del massiccio cono del
monte Palabione (m. 2358), dove si trova anche un piccolo specchio d'acqua.
Seguendo i segnavia bianco-rossi proseguiamo, verso destra (sud) su traccia
di sentiero, guadagnando la conca posta fra il crinale, a sinistra, e
l'erboso colle Pasò, a destra (m. 2240). Sempre seguendo i segnavia,
cominciamo a salire tendendo leggermente a destra, fra gande e roccette,
superando anche un passaggino attrezzato e un ultino canalino che richiede
qualche semplice ma cauto passo di arrampicata (questa traversata è
sconsigliabile con neve o rocce bagnate). Il canalino conduce alla porta
nella roccia denominata bocchetta delle Aquile (m. 2470 circa). Un cartello
segnala il sentierino che, staccandosi sulla destra da quello che sale
alla cima del monte Pasò, scende in direzione del già visibile bivacco Aprica. Raggiunto il bivacco (m. 2227), posto a monte della malga
Magnola (m. 1995), imbocchiamo il sentierino alla sua destra che, dopo
una bella traversata sul fianco erboso del monte, scende ad una pista
sterrata la quale, a sua volta, ci porta alla malga Magnolta, dalla quale
torniamo all'Aprica come sopra illustrato. Il tratto dalla pista sterrata
all'Aprica è anche l'ultimo tratto della Gran Via delle Orobie
(o Sentiero Bruno Credaro).
- Traversata alla Piana dei Galli del Baradello ed al Sentiero
4 luglio
Un cartello presso il rifugio segnala la partenza del sentiero
che, puntando verso est, raggiunge la piana dei Galli del Baradello, congiungendosi
con il Sentiero
4 luglio.
- Ascensione alla cima del dosso o monte
Pasò (m. 2575, 1h e 30 min. dal rifugio)
Il
dosso o monte Pasò è la massima elevazione nel comune di
Aprica, ed ben visibile dal rifugio: si tratta della cima più alta,
leggermente arrotondata ed un po' defilata rispetto al massiccio monte
Palabione (sulla sua sinistra, con la croce ben visibile sulla cima).
Raggunta la bocchetta delle Aquile (vedi sopra), invece di scendere verso
destra, si prosegue sul sentierino che risale il ripido dosso erboso che
scende ad ovest del dosso Pasò. Dopo aver superato un canalino
che richiede attenzione (evitare la salita con neve o rocce bagnate),
raggiungiamo la cima, estremamente panoramica e posta a 2575 metri di
quota.
CARTA DEL PERCORSO sulla base della Swisstopo, che ne detiene il Copyright. Ho aggiunto alla carta alcuni toponimi ed una traccia rossa continua (carrozzabili, piste) o puntinata (mulattiere, sentieri). Apri qui la carta on-line
Mappa del percorso - particolare della carta tavola elaborata da Regione Lombardia e CAI (copyright 2006) e disponibile per il download dal sito di CHARTA ITINERUM - Alpi senza frontiere
APPENDICE: Viene qui di seguito riportata la relazione di Paolo Pero, professore di Storia Naturale al Liceo “G. Piazzi” di Sondrio, sul lago del Palabione (nella raccolta “I laghi alpini valtellinesi”, Padova , 1894).
Copyright © 2003 - 2023 Massimo Dei Cas
La riproduzione della pagina o di sue parti è consentita previa indicazione della fonte e dell'autore
(Massimo Dei Cas, www.paesidivaltellina.it)
Escursioni e camminate (consigli ed indicazioni; I miei canali su YouTube: paesi e campane, rifugi e vette, passi e poesie, poesie, musica) |
|||||||
Storia, tradizioni e leggende |
|||||||
Immagini, suoni e parole |
|||||||
Copyright © 2003 - 2023 Massimo Dei Cas Designed by David Kohout