Chiareggio (cirècc, cirécc o ciarécc; in un documento del 1544 “gieregio”; in una mappa del 1816 risultava costituito dalla chiesetta di S. Anna, dall’Osteria del Bosco, dal baitone di fronte alla chiesa e da sei piccole costruzioni lungo il Mallero (màler)) è una delle più conosciute mete di villeggiatura in Provincia di Sondrio. Collocato, 12 chilometri oltre Chiesa in Valmalenco, a poco più di 1600 metri di altitudine, in una bella conca, proprio laddove l'alta Valmalenco termina, per dividersi nelle valli Ventina, Sissone e del Muretto, il paesino si anima vivacemente nel cuore della stagione estiva, mentre nel resto dell'anno vive di una vita appartata e sobria.
Fra i molteplici motivi di interesse primeggia quello escursionistico, ma anche quello naturalistico-mineralogico ha un rilievo primario. Le valli che circondano la conca di Chiareggio sono una vera e propria miniera di minerali di pregio, anche l'azione di setaccio degli appassionati ne ha, negli anni, depauperato il patrimonio.
Non è necessario, però, inoltrarsi sui sentieri di queste valli per un primo incontro con i più importanti minerali che caratterizzano non solo questo angolo di Valmalenco, ma l'intera valle. Con una bella iniziativa, infatti, il C.N.R. di Sondrio ha allestito un mini-museo mineralogico all'aperto, lungo un sentiero ai cui lati sono raccolti esemplari significativi delle rocce che caratterizzano lo scenario dell'intera Valmalenco.
Basta parcheggiare l'automobile nel primo spazio utile che si trova prima dell'ingresso in paese e percorrere un tratto della strada segnalata come inizio della quarta tappa dell'Alta Via della Valmalenco (Chiareggio-Alpe Palù). Si trova ben presto, sulla destra, un'edicola dove sono illustrati i processi orogenetici, sia in generale, sia per quanto riguarda la catena alpina ed infine la Valmalenco. Segue il percorso menzionato, dove, su ogni roccia, è posta una targa che ne illustra la natura.
Al termine del sentiero due bellissimi pannelli rappresentano la fisionomia mineralogica dei due scenari che si aprono di fronte ai nostri occhi, vale a dire la testata della
Val Sissone e della Val Bona (val buni), ad ovest, ed il profilo di importanti cime della Valmalenco centro-orientale, ad est.
Chi si trovasse a passare da Chiareggio, quindi, non manchi di percorrere un breve itinerario che può costituire l'inizio di una più articolata conoscenza dell'ambiente naturale di cui spesso godiamo senza un'adeguata consapevolezza.
Per visualizzare un'immagine delle rocce e conoscerne natura e provenienza, clicca sulle voci che ti interessano fra quelle qui sotto riportate.

Peridotite a spinello Peridotite stratificata Metagabbro Metagabbro pieghettato Gabbro ad anfibolo
Gneiss granatifero Ortogneiss occhiadino Ortogneiss Paragneiss Marmosilicati
Serpentinite Oficalce Anfibolite epidotica Anfibolite Serpentino classico
Verdemare Verde Torre S. Maria Serpentino scisto Dorato Valmalenco Calcescisto
Beola argentata Serizzo con anfibolite Serizzo con basici Serizzo Breccia intrusiva
Ghiandone Aplite Fels a talco e olivina Fels a talco e olivina Marmo a vene metasomatiche Marmo a silicati

 

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