Da Rasura, in Val Gerola, si sale verso l’alpe Culino, imboccando poi una deviazione a destra verso la Corte (m. 1250 circa).  
Da questo maggengo di grande suggestione panoramica (ottima, per esempio, è la veduta che abbraccia parte della testata della Val Masino  
ed il monte Disgrazia, buono lo scorcio sulla Valle del Bitto di Albaredo) e paesaggistica (questi luoghi sono veramente incantevoli, soprattutto in autunno), inizia la salita verso il monte Olano.  
Lasciati alle spalle  
splendidi  
prati  
e baite amene,  
si raggiungono  
poco oltre una fontana,  
una chiesetta ed il rifugio La Corte,  
per poi proseguire,  
oltrepassando  
le ultime baite  
in località  
Tagliate.  
Alle spalle delle baite alte il sentiero comincia a salire deciso in una pineta  
e poi sbuca su un ampio dosso,  
che offre un magnifico colpo d'occhio sull'ansa che separa la media dalla bassa Valtellina  
e sulla Valle del Bitto di Albaredo.  
Salendo, si incontra una seconda fontana.  
Oltre la fontana si sale ancora,  
fino al termine del dosso, dove si incontra la croce del monte Olano (m. 1702).  
Il sentiero, a questo punto, si fa quasi pianeggiante.  
Appaiono, sullo sfondo, da sinistra la cima Rosetta, il pizzo Olano ed il pizzo dei Galli.  
Nei pressi della fontana  
si trovano una baita  
ed un grazioso microlaghetto, oltre il quale sono sempre ben visibili la cima di Castello, la punta Rasica, i pizzi Torrone ed il monte Disgrazia.  
Poco oltre,  
incrociamo, segnalata da un cartello, la Gran Via delle Orobie, che giunge sin qui dall'alpe Tagliata e prosegue verso il Rifugio Bar Bianco.  
La ignoriamo e continuiamo a salire,  
con pendenza leggera,  
incontrando  
una terza fontana.  
Oltre la fontana, giungiamo alla casera di Olano.  
Ma diverse sono le baite:  
una nuova baita la si trova poco oltre una pozza d'acqua.  
Il sentiero si addentra poi, verso destra ed a mezza costa, in un rado bosco di larici,  
puntando  
verso il vallone terminale dell’alpe, mentre il pizzo dei Galli si profila chiaramente, sulla destra e alla sua destra si vede la facile sella per la quale passa la via normale di salita. Puntando a destra la si raggiunge facilmente e, salendo a sinistra, in breve tempo si è alla vetta. Più difficile e per escursionisti esperti la vias di salita qui di seguito descritta.  
Salendo, si incontra una  seconda pozza d’acqua, che poi ci si lascia alle spalle.  
Sull’altro lato del vallone  
il monte Combana nasconde, con il suo dirupato versante meridionale, il sole. Dall’altra parte è invece ben visibile ed illuminato il pizzo di Olano.  
Si risale il vallone,  
su traccia di sentiero zigzagante, lasciando alle spalle l’ultimo pianoro dell’alpe. La meta è la ben visibile sella posta a sud del pizzo di Olano.  
Raggiunta la sella,  
ci si può fermare per ammirare i diversi panorami:  
verso nord-est uno scorcio della bassa Valtellina, verso sud-ovest uno scorcio della val Lesina e, sullo sfondo, la severa piramide del monte Legnone,  
verso est il monte Combana  
e verso ovest il crinale che conduce al pizzo di Olano.  
Ottimo è, infine, il panorama orobico verso oriente.  
Uno stretto sentierino, nel primo tratto piuttosto esposto (da evitare se le condizioni non sono ottimali)  
varca alcuni dossi punta  
al crinale  
che conduce al pizzo di Olano, la cui croce di vetta è già ben visibile.  
Raggiunto il crinale, ci si può volgere per gettare un'occhiata alla bassa Valtellina, al monte Disgrazia  
ed al monte Combana.  
Resta da superare un’ultima sella (dalla quale si può, peraltro, scendere all’alpe di Olano. percorrendo la via normale, molto più facile, per la salita al pizzo),  
prima di raggiungere la vetta (m. 2287)  
e la croce che la sovrasta.  
La sella fra i due pizzi è ora nascosta dal crinale.  
Verso nord-est il panorama orobico è molto ampio.  
Sempre a nord-est, si apre una sezione più ampia della bassa Valtellina. Sullo sfondo si intravedono il pizzo Scalino e la vetta di Ron.  
A nord, dietro la costiera dei Cech, si scorge la testata della valle dei Ratti, ad est della quale appaiono le cime della testata della Val Masino.  
A nord-ovest appare anche la Val Chiavenna.  
Verso ovest il panorama sull’alto Lario e sulle alpi Lepontine è molto ampio.  
Sempre ad ovest il monte Legnone chiude l’alta val Lesina.  
Interessante, infine, è la visuale sul crinale che separa la Val Gerola dalla Val Lèsina.  
Se non si vuole tornare per la medesima via di salita,  
è possibile percorrere il dosso settentrionale,  
scendendo ad una nuova sella, dalla quale la visuale sull’alto Lario è ottima.  
Il crinale è percorso da un sentierino che,  
dopo  
alcuni  
saliscendi,  
conduce  
alla croce collocata  
sulla cime del pizzo dei Galli (m. 2217)  
Dalla croce si dominano l’alpe di Olano ed il lungo dosso che sale dal monte Olano.  
Sull’altro lato si vede, invece,  
il dosso che sale dal monte Pecoraro e sul quale è collocata la casera dell’alpe Piazza.  
Tornando sui propri passi, si può scendere alla prima sella che si incontra, raggiungendo questo pianoro, dal quale un sentierino, spesso poco visibile, riconduce, dopo un ampio tratto sul crinale, all’alpe di Olano. Questa sella costituisce anche la via normale di salita, più facile e priva di passaggi esposti.

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