CARTA DEL PERCORSO sulla base della Swisstopo, che ne detiene il Copyright. Ho aggiunto alla carta alcuni toponimi ed una traccia rossa continua (carrozzabili, piste) o puntinata (mulattiere, sentieri). Apri qui la carta on-line

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Punti di partenza ed arrivo
Tempo necessario
Dislivello in altezza
in m.
Difficoltà (T=turistica, E=escursionistica, EE=per escursionisti esperti)
Frasnedo-Corveggia-Tabiate-Bivacco Primalpia
3 h
760
E
Frasnedo-Corveggia-Tabiate-Alpe Camera-
Alpe Talamucca-Rifugio Volta
3 h e 30 min.
920
E
Da Frasnedo all'alpe Camera
Dall'alpe Camera al rifugio Volta
Variante: salita al bivacco di Primalpia
Dunque, abbiamo ipotizzato di poter dormire a Frasnedo: in caso contrario, questa terza tappa va unita alla seconda e conviene salire al bivacco Primalpia, piuttosto che al rifugio Volta, risparmiando più di un'ora di cammino.

Si lascia, dunque,
Frasnedo, sfruttando
prima un tratturo, poi un
sentiero che, rimanendo
sulla destra idrografica
della valle, scende a
Corveggia (m. 1221, vedi
foto a destra) per risalire
ai prati di Tabiate (m.
1253).

Le indicazioni sono buone, e permettono di ignorare le deviazioni a destra, che conducono sul versante opposto della valle. Intorno ai 1400 metri si incontra un nuovo bivio, e qui si può optare per la duplice possibilità di cui ho parlato. Scendendo, infatti, verso destra si attraversa su un ponticello il torrente, per poi raggiungere un prato con alcune baite. Sul limite superiore destro del prato parte un sentiero segnalato che raggiunge prima l'alpe di Primalpia bassa (caratterizzata da un grande larice solitario al centro del prato), quindi quella superiore, dove, dopo una lunga traversata verso sinistra (nord est), si raggiunge, dopo due-tre ore dalla partenza, il bivacco Primalpia, a 1980 metri (vedi la relativa scheda).
Dal bivacco un sentiero
prosegue verso nord,
giungendo ad intercettare
il sentiero che sale al
passo di Primalpia. La
 collocazione del bivacco
 è, dal un punto di vista
panoramico,
particolarmente felice,
perché permette di
dominate buona parte
della testata della valle.
Se però si è potuto pernottare a Frasnedo, vale la pena di salire al rifugio Volta, seguendo il percorso vero e proprio del sentiero Italia. Torniamo, dunque, al bivio ed ignoriamo la deviazione a destra, salendo ad una prima baita posta a m. 1475 e, dopo una serie di ripidi tornanti, all'alpe Camera, posta su un bel pianoro, a m. 1792.

Siamo ormai di fronte
ai gradini rocciosi che
introducono al circo
terminale della valle, e si
offrono due possibili
 percorsi. Il primo, non
segnalato e più breve, si
stacca, in corrispondenza
di un evidente dosso sulla
sinistra, da quello
segnalato, e sale ripido,
sfruttando anche un
vallone, all'alpe
Talamucca, raggiungendo
il rifugio Volta da sud
ovest.
Il secondo, che fa parte
del sentiero Italia,
prosegue verso il centro
della valle, ne attraversa il torrente e risale gradualmente sul versante opposto, fino ad intercettare il sentiero che dal dosso del Mot scende verso un ampio vallone per poi risalire in direzione del passo di Primalpia.
Non si può sbagliare: seguendo il sentiero verso nord ovest, si risale l'ampio dosso del Mot e si raggiunge l'alpe Talamucca, dalla quale il rifugio viene comodamente raggiunto, dopo una breve traversata verso est.

Siamo a 2212 metri, il punto più alto raggiungo, finora, dal sentiero. Di qui si scorgono le cime della testata della valle, a partire dal Sasso Manduino, a sud ovest (m. 2888), seguito dalla punta Magnaghi (2871), dalle Cime della Porta, a nord ovest, dal pizzo Ligoncio (m. 3038), dal pizzo della Vedretta (m. 2907), alla cui sinistra è collocato il passo che congiunge la valle alla valle dell'Oro, dal monte Spluga o Cima del Calvo (m.2967), verso nord est e, infine, dalla Cima del Desenigo (m. 2845).
A sinistra del pizzo Ligoncio si può scorgere, in corrispondenza di una sorta di W, il passo della Porta, che permette di scendere in val Spassato e, di qui, in val Codera, al rifugio Brasca. Tenete conto che da Frasnedo al rifugio Volta esiste un dislivello di circa 920 metri e che in circa tre ore il rifugio può essere raggiunto. Se però siete buoni camminatori, potete compiere in un'unica giornata questa terza tappa e quella che presento come quarta (e quindi ridurre le prime quattro tappe a due). Per il racconto di questa tappa, aprite la presentazione relativa, che illustra il passaggio dal rifugio Volta a Cataeggio in Val Masino.

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